Editoriali

EDITORIALE

Riaprire o non riaprire, oggi il Kenya decide

Dubbi ed esigenze di un Paese che sa agire

06-06-2020 di Freddie del Curatolo

Proprio quando sembrava quasi certo che il Kenya fosse pronto a riaprire tutto, a passare alla cosiddetta “Fase Due”, negli ultimi giorni l’effetto dei tamponi mirati nel Paese, dei controlli serrati ai confini con Uganda e Tanzania sugli autotrasportatori che avrebbero poi proseguito il loro viaggio fino a Mombasa, con permessi speciali per entrare nella città costiera che sta registrando ogni giorno casi circoscritti e che ha avuto un importante focolaio al porto, sta facendo registrare più di cento casi ogni 24 ore.
Benché il Ministro della Salute Mutahi Kagwe abbia confermato che quattro positivi su cinque sono asintomatici e che dopo il ricovero e tutte le analisi approfondite del caso, saranno rimandati a casa (e non in centri di quarantena) per proseguire il loro “corona time”, con eventuale assistenza esterna, i dati e l’attività serrata delle strutture ospedaliere adeguate consigliano di usare ancora cautela.
Questo consiglia al Governo di non chiudere completamente il periodo di contenimento e restrizioni iniziato lo scorso 25 marzo con misure d’emergenza come il coprifuoco dalle 7 di sera alle 5 del mattino, con la chiusura dei cieli e degli aeroporti e quella totale di cinque contee del Paese, nelle quali solo i residenti e chi è rimasto all’interno può circolare, senza uscire e nessuno (se non con permessi particolari) può entrare.
Oggi scadono i termini del secondo prolungamento di tali restrizioni, che riguardano, tra l’altro, anche la chiusura delle spiagge nella costa e dei grandi parchi e riserve nazionali, oltre che il divieto di assembramento di più di 15 persone che ha effetto soprattutto in eventi abituali e molto sentiti dai keniani come matrimoni e funerali. 
Prima dell'ultima proroga, il 16 maggio, il Paese aveva utilizzato poco meno di 40 mila tamponi, 830 dei quali avevano rilevato pazienti positivi con una percentuale di contagi del 2,13%.
Dal giorno dopo fino a ieri, il Paese ha registrato 1.510 nuovi casi con 46.333 nuovi test, e in forza dei tamponi mirati, la percentuale di infezioni è salita al 3,1%. 
Ci si attende per oggi il discorso ufficiale del Presidente Uhuru Kenyatta che se fino a ieri sembrava proiettato verso il ripristino delle attività produttive principali e la riapertura delle frontiere aeree, con conseguente apertura, quantomeno via cielo, delle regioni, oggi appare un po’ meno scontato.
Dagli ambienti governativi trapela un sentore di parziale marcia indietro ma non si escludono colpi di scena.
In settimana è girato un documento non ufficiale che è stato timidamente smentito dal Ministero della Salute, e ancora non è chiaro se si trattasse di una totale “fake news” o semplicemente di una bozza trafugata, un cosiddetto “leaked document”.
In questa direttiva si annunciava una piccola concessione al coprifuoco, che vedrebbe l’orario di clausura nottura ridotta di qualche ora, precisamente dalle 10 di sera alle 4 del mattino e non più dalle 7 alle 5. Questo permetterebbe a molti locali, ristoranti e non solo, di posticipare l’orario di chiusura e poter servire la cena oltre al pranzo, così come dare la possibilità di un servizio take-away in tempo praticamente reale per la sera. Allo stesso tempo alcune aziende potrebbero estendere i loro turni di lavoro senza essere costrette a chiudere anticipatamente per permettere ai loro dipendenti di raggiungere la propria abitazione senza rischiare di rimanere in giro oltre l’orario consentito e rischiare arresto e quarantena obbligatoria, che sono tuttora le pene previste per chi trasgredisce.
Il comparto turistico ovviamente si augurerebbe invece la fine totale del coprifuoco e la riapertura quantomeno dei confini domestici, per riattivare le strutture alberghiere e poter ospitare viaggiatori, uomini d’affari, famiglie e compagnie che intendono o hanno esigenza di cambiare luogo di soggiorno.
Per non parlare di chi non vede l'ora di tornare in Kenya come tutti gli anni o di chi aveva già prenotato vacanze o soggiorni e dei tanti appassionati della grande migrazione nel Maasai Mara. La riapertura dei voli interessa anche a tanti business men internazionali e a chi dal Kenya vorrebbe poter tornare a fare avanti-indietro come avviene più volte nel corso dell'anno. La compagnia di bandiera Kenya Airways da giorni ha iniziato a rimettere in pista il suo parco velivoli, a riaddestrare piloti e assistenti e ha annunciato per l'otto giugno la ripresa delle operazioni. Ma per quali destinazioni? Allo stesso modo la sussidiaria per i voli interni e africani Jambojet si sta preparando.
La voglia del Paese di ripartire è palese, il peso dell’economia bloccata inizia a farsi sentire a più livelli e ad ogni strato sociale le perdite di questa prolungata stasi sono macigni che non solo avranno bisogno di tempo per essere rimossi, ma che lasceranno per un po’ di tempo segni tangibili della loro presenza e dell’occlusione provocata alla crescita del Paese. Senza contare l'istruzione, con le scuole chiuse da quasi tre mesi e l'impossibilità delle strutture pubbliche (e della gran parte dei cittadini, per ovvi motivi) di seguire anche solo parzialmente lezioni online.
Riaprire o non riaprire? Ripresa parziale, totale o addirittura altra estensione delle misure già in atto? Tra qualche ora sapremo. Almeno qui in Kenya abbiamo un Presidente ed un Parlamento che si prendono le loro responsabilità, ci mettono la faccia e non hanno paura eventualmente di commettere qualche errore di valutazione. Come potrebbe fare un buon padre di famiglia, un capo d’azienda o un professore a scuola. Altrove i politici sono troppo preoccupati dei sondaggi, del loro elettorato e di perdere consensi sui social per agire e rischiano di portare nazioni ed economie al collasso con il loro immobilismo e la loro incapacità di prendere decisioni al limite anche impopolari, motivandole. Il Kenya al limite è pronto a sbagliare, ma in questi mesi ha dimostrato di credere in quello che sta facendo per la sua gente.

TAGS: riapertura kenyafase due kenya

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