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La Nairobi italiana piange Roberto Petrozzi, il medico amico

Domani i funerali dell'internista che ha curato tantissimi connazionali

22-10-2018 di Freddie del Curatolo

La Nairobi italiana piange un altro dei suoi angeli buoni.
I residenti italiani della Capitale sono ahimé sempre un po' preparati a perdere qualche "pezzo storico" della loro comunità, spesso per un fatto esclusivamente anagrafico.
Ma con il Dottor Roberto Petrozzi, il fato è stato molto crudele, perché il medico che per tanti anni ha rappresentato un punto di riferimento per la salute e gli acciacchi di tantissimi connazionali, avrebbe meritato di vivere molto più dei suoi soli 66 anni.
Lo avevamo incontrato pochi mesi fa per una chiacchierata sulla storia della sua vita e di quella della sua famiglia, tra i pionieri italiani in Kenya.
Razza caparbia e piena di passione, quella friulana, ma Roberto aveva più i tratti e l'animo pacifico di un britannico, uniti alla gioia serena di chi ha sempre amato questo Paese, in cui nacque e in cui volle tornare due volte: da bambino quando fu mandato dai parenti in Friuli durante i moti per l'Indipendenza del Kenya, e da adolescente quando andò a Perugia per la specializzazione.
"Amo la medicina - ci aveva detto - perché è una disciplina viva, che permette di stare a contatto con la gente, di aiutare il prossimo".
E così ha fatto, Roberto, fino agli ultimi giorni della sua vita, finita troppo presto per una breve, improvvisa malattia.
Di lui tanti italiani ricordano la disponibilità, le parole gentili e premurose, la professionalità che non si trasformava mai in presunzione.
Per la sua dedizione e le sue capacità, nel 2015 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Stella d’Italia dal Presidente della Repubblica.
In questo momento non ci sono parole migliori da usare, se non le sue di qualche mese fa.
“Ho avuto un'infanzia meravigliosa in un luogo che amo e ho una vita felice. Ho sposato la mia professione, i pazienti sono una grande famiglia e spesso lavoro dalla mattina alla sera ininterrottamente per loro".
Roberto non ha lasciato moglie o figli, ma tanti pazienti ormai amici per cui era una presenza indispensabile e soprattutto una sorella altrettanto splendida, positiva e generosa con cui ha condiviso gioie e dolori di un'avventura in cui, senza colpa, ora la lascia un po' più sola.
E' ad Annamaria "Annie" che va il più forte, sentito e affettuoso abbraccio. 
L'ultimo saluto al Dr. Roberto Petrozzi verrà dato domani, martedì 23 ottobre, alle ore 14 alla Chiesa della Consolata di Westland. 

TAGS: roberto petrozzimedico kenyainternista kenyafriuli kenya

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