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SCOPERTE

A Kilifi i primi artigiani del mondo, 70 mila anni fa

Si studiano utensili antichissimi dopo la scoperta archeologica tedesca

17-02-2024 di redazione

Ci sono sempre più certezze che, oltre che la culla della civiltà, compresa tra la Tanzania e l'Etiopia, quindi ampiamente anche in territorio keniota, l'Africa Orientale e in particolare il Kenya, sia stata anche la prima terra dove l'uomo ha iniziato a lavorare.
Infatti procedono positivamente gli studi sui primi utensili lavorati per diverse mansioni ed utilizzi, che sono stati ritrovati pochi anni fa nelle grotte di Panga Ya Saidi, nell'entroterra di Kilifi.

La ricerca è stata condotta da archeologi tedeschi dell'Istituto Max Planck per la Scienza Umana e pubblicata dalla rivista di settore "Nature Communications".
Gli utensili in questione sono stati rinvenuti nella caverna sulla Costa Keniana, che si conferma luogo popolato dagli esseri umani per oltre diecimila anni a partire da circa 78mila anni fa, dunque a cavallo tra la Età della Pietra media (il Mesolitico) e l'Età del Ferro.
Panga ya Saidi è un insieme di cave che copre circa un chilometro di superficie, e la grotta principale misura 100 metri quadrati.
Si tratta di un sito che ai temp poteva ospitare centinaia di persone.

Quello che hanno scoperto i paleontologi all'interno delle caverne sono usi e costumi che hanno portato a manufatti che risalirebbero a circa 67mila anni fa: in particolare, monili ricavati da ostriche e conchiglie e strumenti appuntiti ricavati da ossa. Oggetti che testimoniano un graduale cambiamento nel lavorare la pietra e altri materiali, oltre che un nuovo simbolismo.
Prima di questo studio, la costa orientale africana era sempre stata considerata marginale nella storia dell'evoluzione umana con la maggior parte delle ricerche archeologiche concentrate tra la Rift Valley e il Sudafrica.
"La scoperta cambierà di certo la percezione dei paleontologi", spiega la direttrice del Dipartimento di Archeologia dell'Istituto Max Planck, Nicole Bonvin. Quello che si aggiunge, come osserva Patrick Roberts che è la guida del gruppo che ha eseguito le indagini con gli isotopi stabili, è la "consapevolezza che la nostra specie viveva in una grande varietà di habitat in Africa". 

TAGS: archeologia kenyascoperta kenyapanga ya saidistoria kenyakenya umanità

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