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LUTTO

E' morto il più grande musicista del Kenya

Addio ad Ayub Ogada, autore colto famoso in tutto il mondo

03-02-2019 di Freddie del Curatolo

A soli sessantatre anni scompare il più grande musicista keniano.
Ayub Ogada, nativo della regione del Lago Vittoria al confine con l'Uganda, ci ha lasciato a pochi giorni di distanza da un altro grande esponente della musica tradizionale subsahariana portata nell'olimpo del jazz e della musica colta.
Ogada è stato riconosciuto come uno degli artisti musicali più influenti degli ultimi vent'anni nel Continente Nero ed è stato inserito nel novero dei migliori compositori e interpreti africani, assieme a mostri sacri della musica contemporanea come Angelique Kidjo, Lokua Kanza, Femi Kuti e Sally Nyolo.
Primo keniota a ricevere questo riconoscimento, Ogada ha iniziato la sua carriera negli anni Ottanta con il gruppo African Heritage, unendo la tradizione della musica "luo" con il rock e il soul.
Poi da solista è andato sempre più unendo suoni moderni con l'esplorazione del folk keniota, utilizzando strumenti popolari e antichi.
Così è arrivato il successo in Inghilterra, grazie all'attentissima casa discografica di Peter Gabriel "Real World", che già aveva lanciato l'amico ugandese Geoffrey Oriema. Nel 1993 il primo album "En mana kuoyo" uscito per l'etichetta britannica, seguito nel 2000 da "I dreamed Africa".
Poi nel 2005 una canzone che ha fatto il giro del mondo, quella "Koth biro" che è diventata colonna sonora del film "Il giardiniere tenace", tratto dal libro di John Le Carrè. "Koth biro", un capolavoro di raffinatezza e tensione emotiva, è finita anche nel film messicano "The blue room" e in parecchie compilation di musica africana, e il nome di Ogada è diventato un culto anche in Sudafrica e in altri stati del continente.
Dopo alcuni anni in giro per il mondo, nel 2007 Ogada è tornato a vivere in Kenya e ha pubblicato l'album "Tanguru". Poi di nuovo Europa (residenza in Francia, terra di musicisti africani esuli volontari) con il grande riconoscimento di ascoltare la sua "Koth biro" alle Olimpiadi di Rio De Janeiro 2016 durante la premiazione del leggendario fondista Kipchoge Keino, diffusa al posto dell'inno nazionale keniano.
Recentemente l'artista hip-hop americano Kanye West ha usato dei campionamenti di "Koth Biro" per uno dei suoi successi internazionali.
Un Kenya moderno che celebra robetta commerciale scopiazzata dalle ultime generazioni black newyorkesi ed eleva a fenomeni ex deejay che parlano su basi e ritmi senza inventiva, dovrebbe riservare funerali di Stato ad Ogada, il solo ad aver portato la cultura musicale keniana a livelli alti.
A tutti i "malati" d'Africa e agli amanti dei suoni avvolgenti che sembrano essere parte della natura di questo continente, consigliamo l'ascolto di Ogada, e quello della sua meravigliosa "Kothibiro".

TAGS: ayub ogadamusica kenyatradizioni kenya

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