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EDITORIALE

I tanti segnali per cui il Kenya torna ad attirare

Cresce l'interesse non solo dei turisti europei per la costa

12-05-2017 di Freddie del Curatolo

Il Ministero del Turismo segnala che nei primi due mesi del 2017 l'ingresso di visitatori in vacanza è aumentato del 20 per cento rispetto all'anno prima e ha raggiunto cifre superiori a quelle delle ultime cinque stagioni, uno studio di un survey economico del Continente Nero mette il Kenya al terzo posto per l'attrattiva economica, dopo Marocco e Sudafrica, le multinazionali di ogni settore produttivo e distributivo continuano ad aprire filiali a Nairobi e dintorni.
Insomma, il Kenya è tornato ad essere un Paese in cui non solo trascorrere un periodo felice di relax e avventura, ma anche un polo di business interessante da studiare e fare proprio per rilanciare attività che soffrono della crisi economica del Vecchio Continente.
Questo potpourri di possibilità fa sì che si torni a parlare di Kenya come nei tempi passati e che ci sia una nuova "corsa all'oro" che riguarda svariati soggetti e diverse classi sociali.
Il CEO di Carrefour ha recentemente dichiarato, dopo l'inaugurazione della seconda filiale di Nairobi, cosa che porta il Kenya a livello con un Paese industrializzato ed "europeizzato" da decenni come il Sudafrica, che se non avesse così tanto da fare e da lavorare ancora nella vita (?) si trasferirebbe con la sua famiglia a Karen e dintorni e darebbe da mangiare la mattina alle giraffe che si affacciano alla finestra della sua villa, come nel mitico hotel Manor.
Mentre il Governo si preoccupa di mantenere il potere per i prossimi quattro anni e i prezzi dei cibi di prima necessità continuano a salire, proprio come avviene in Italia, Francia e Spagna, la sicurezza torna ad essere un punto di forza del Kenya e i Ministeri degli Esteri di mezzo mondo civiizzato tolgono i loro veti.
La direttrice del Kenya Tourist Board a Londra ha salutato felicemente il ritorno dei turisti britannici nel Paese, ricordando che per tantissimi anni i britannici sono stati al top dei visitatori e solo da qualche anno hanno ceduto lo scettro ad americani e cinesi.
Cinesi che continuano a prendere lavori pubblici in appalto ma che iniziano anche a coltivare (a modo loro) un certo mal d'Africa.
E veniamo alle nostre Malindi e Watamu. La recente politica del Ministro Balala di diversificazione delle mete, Malindi per business, conferenze, meeting, incentive e servizi in generale, Watamu per sole, mare, natura e sport acquatici, sembrerebbe cogliere i primi frutti.
Anche in bassa stagione alcuni resort a Watamu rimangono aperti e attendono turisti insoliti, dagli indiani ai giapponesi, dai locali ad altri africani. Mentre a Malindi realtà come l'Ocean Beach Resort in questo momento sono piene grazie a convegni di Nazioni Unite ed altre associazioni internazionali, ma anche residence e bed&breakfast non chiudono mai.
Anche le aspettative per agosto sono buone, e ancora meglio quelle per il prossimo inverno, dove alcune compagnie aeree progettano di atterrare a Mombasa e si preparano a stipulare i primi contratti con l'aeroporto di Malindi, che a fine anno potrebbe già far atterrare almeno gli airbus da centocinquanta posti.
In questo quadro, anche il nostro portale che è da nove anni il punto di riferimento e il termometro di questa regione, segnala un ritorno di acquisti di immobili, interessamenti per apertura di attività, per gestioni o rilevamenti di proprietà ed altre forme di business.
In Kenya, si sa, tutto è ciclico e come diceva il grande Ernest Hemingway "una verità all'alba è una menzogna a mezzogiorno", ma i segnali ricordano quelli del 2005, quando ci si preparava a due stagioni memorabili.
Prepariamoci, sapendo che oggi abbiamo il valore aggiunto di una sicurezza più alta, della consapevolezza di molti residenti che questo non è più il Paese di Bengodi e neanche il luogo in cui ognuno può fare quel cavolo che vuole, ma che le nuove regole hanno anche fatto sparire piano piano quegli elementi "trasversali" che qui hanno fatto tutto, tranne che il bene di questo Paese e della gente che ci vive.

TAGS: Kenya economiaKenya investimentiMalindi turismo

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