Il prossimo 28 settembre il Kenya potrebbe togliere gli ultimi veti dell’emergenza pandemia che da quasi sette mesi limitano in qualche modo l’economia e la vita sociale del Paese.
Come previsto dal Ministero della Sanità lo scorso 26 agosto, la curva pandemica si è appiattita e le percentuali di casi per tampone fluttuano attorno al 5% (ieri lunedì 21 settembre per dire la verità leggermente sopra, con 98 casi su 1644 tamponi). Il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe aveva annunciato che in caso di andamento positivo nei futuri 30 giorni sarebbero cadute le riserve per proseguire con divieti, salvo tenere vive le regole fondamentali della prevenzione, come l’utilizzo delle mascherine nei luoghi pubblici ed il rispetto delle distanze sociali, oltre alle misurazioni della temperatura corporea e la sanificazione delle mani.
Ieri il Presidente Uhuru Kenyatta ha allungato di due giorni la scadenza del coprifuoco, prevista per sabato 26 settembre, annunciando la sua conferenza stampa per il successivo lunedì 28.
Dagli ambienti politici di Nairobi filtrano voci attendibili sulla possibile rimozione del coprifuoco, totale o parziale e sul ripristino della vendita di alcolici nei ristoranti.
Attualmente il Kenya sta rispettando il regime di coprifuoco dalle 9 di sera alle 4 del mattino, la chiusura dei bar e dei locali notturni e il divieto di vendere alcolici nei ristoranti, negli hotel per i non clienti ed il divieto di consumarli in luoghi pubblici. Ufficialmente sarebbe vietato anche recarsi in spiaggia, se non si è clienti di un ristorante o ospiti di un hotel.