Erano passati nove mesi dall’ultimo Malindi Clean Up.
Nove mesi che sembrano un’era geologica tanto siamo stati travolti globalmente da qualcosa di inaspettato che ha bloccato anche le nostre attività sociali a tutela di Malindi, del suo ambiente e della sua comunità.
La pandemia ha tentato di sgretolare la lenta costruzione di una consapevolezza, attraverso l’esercizio mensile che andava avanti già da un anno. La consapevolezza di aver formato un gruppo eterogeneo e coeso di cittadini con un obbiettivo: migliorare la propria cittadina e dare un futuro a chi comprende che la raccolta dei rifiuti, la sua separazione ed il riciclo possono essere per il Kenya e per l’Africa una risorsa incredibile, migliorando nel contempo l’ambiente e quindi la salute di tutti, per non parlare del turismo e di altri settori.
Ieri quelli che chiamiamo “residenti responsabili” sono scesi di nuovo in strada ed hanno trovato ancora l’appoggio delle istituzioni, con addirittura un rapporto rafforzato con il Governo nazionale, attraverso i commissari di Contea, la polizia locale, la NEMA e il KWS. Così come in questo momento particolare non si sono sottratti al loro compito di prevenzione ed educazione il Public Health Office di Malindi e il Dipartimento dell’Ambiente della Contea di Kilifi.
La collaborazione molto importante e significativa è stata quella con i giovani disoccupati impiegati dal Governo nel programma “Kazi Mtaani” che percepiscono dallo scorso mese di giugno uno stipendio come operatori sociali per manutenzione ordinaria di città e villaggi. Nella sola zona di Malindi sono 1500 ed una rappresentanza ha partecipato al Cleanup ed è stata erudita su come la raccolta e il successivo riciclo dei rifiuti può diventare in futuro una professione per poter migliorare le proprie condizioni di vita.
Insieme a tante associazioni di lavoratori che hanno capito l’importanza della raccolta intelligente (dai beach operators alle cooperative femminili, da chi produce oggetti e accessori riciclando di tutto, dai rifiuti organici alla plastica, al metallo) il movimento Malindi Green And Blu che fa capo alla Progress Welfare Association Malindi ha organizzato la pulizia mensile da Silversand (zona Coral Key, davvero  molto sporca e trascurata), transitando per il nuovo progetto del lungomare e terminando al Museo di Malindi. Per la cronaca, sono stati raccolti più di cinque quintali di rifiuti, da meno di 200 persone (massimo consentito dalle regole Covid-19) in poco più di un’ora. 152 kg di plastica, 402 di rifiuti organici, 22 kg di vetro e 15 di metallo.