L'angolo di Freddie

SATIRA

Tra i disoccupati "informali" di Malindi e Watamu

Cosa faranno i tanti orfani del turismo stagionale italiano?

20-07-2020 di Freddie del Curatolo

A fine luglio, ogni anno da almeno trenta a questa parte, a Malindi e Watamu ricomincia la stagione turistica che significa veder arrivare (e spesso tornare) un buon numero di italiani.
C’è chi li aspetta da mesi per rimettere in moto la sua azienda personale, la micro o media attività che gli permette di sopravvivere e a volte anche qualcosa di più, nel fantastico mondo costiero in cui il precariato si intona così bene con la filosofia del vivere alla giornata, tanto che anche certe vecchie madri e rispettabili “mzee” di villaggio preferiscono il figlio acrobata rasta piuttosto che avvocato.
C’è anche però chi attende questo periodo per essere riassunto da hotel e ristoranti che prendono dipendenti stagionali, e chi ha studiato o fatto pratica di mestieri per cui occorre un po’ di gente in giro. Il famoso indotto che se viene a mancare il mzungu qui rischia di crollare.
Poi ci sono i lavoratori “informali”, forse quelli più visibili e più noti a chi vive nelle due cittadine e a chi le frequenta. Come si approcceranno loro ad un agosto senza italiani?

LE RAGAZZE DELLA NOTTE

Cosa farà la sera la bella pantera che era solita bere un drink in compagnia in un locale del centro per poi scatenarsi nei balli dopo la mezzanotte sulla pista del Fermento e non perdeva un beach party alla Rosada?
Alcune di loro sono diventate esperte di cambiovaluta e di metodi di trasferimento online di denaro, e discrete commercialiste, da quando devono gestire introiti mensili a distanza da parte dei tanti fidanzati. Ci sono quelli che le considerano partner “in esclusiva” e che partecipano attivamente alle loro disgrazie e ai loro sogni. C’è da costruire una semplice casetta in periferia per la futura fiction dal titolo “Due cuori e una capanna”, ma gli imprevisti qui sono all’ordine del giorno: il fango dopo le piogge si è inghiottito le fondamenta costruite così e così...il vento ha scoperchiato il tetto e via dicendo. Quando poi le casette sono cinque o sei, a secondo del parco clienti esclusivi, alla sera è un gran mal di testa, altro che bere birra e ballare...quasi quasi era meglio fare la studentessa.

I COSIDDETTI PESCATORI

Quelli che gli italiani sono soliti chiamare “pescatori” e che con una telefonata si presentano al cancello della villa o davanti al Bar Bar con la loro mercanzia di mare fresca o presunta tale, in realtà non sono pescatori, ma rivenditori.
Acquistano a 10 da chi va in mare e rivendono a 15, 20 o 25 a seconda del grado di recitazione durante la tentata vendita del prodotto, della loro conoscenza della lingua italiana e dell’acquirente.
Abituati a prendere per stanchezza chi ha fretta e a partire dal triplo del prezzo per far credere a chi ama contrattare di aver fatto un buon affare, adesso i rivenditori di pesce sono costretti a fare i conti con un solo prezzo al dettaglio per i residenti e provano anche con le offerte speciali: “se compri 3 kg di gamberi, in regalo due polpi” oppure “prendi red snapper oggi e paghi dopodomani quando ti porto calamari”.  

I RAGAZZI DI SPIAGGIA

Oltre ai tanti "Beach Operators" regolarmente registrati, che si danno da fare ripulendo le spiagge e cercano di guadagnare riciclando la plastica, ci sono tanti cosiddetti "beach boys" (quelli "alla vecchia", insomma) che sono soliti popolare la riva dell'oceano in cerca del chapati quotidiano.
Come trascorrerà le giornate il ragazzetto che ogni giorno impara una nuova parola di italiano per meglio conversare ed impressionare il turista?
Fino ad ora in spiaggia manco ci poteva tornare, ora riapriranno le spiagge ma saranno vuote.
Potrebbe cercare di avvicinare i coetanei che arrivano da Nairobi a fare le vacanze.
Bisognerà parlare in inglese, e anche decentemente altrimenti i kikuyu li prendono pure per i fondelli per la pronuncia meridionale. “Boat” e non “Boti”, “Church” e non “Chachi”, “Teacher” e non “Ticcia”, “Tusker” e non “Tasca”.
Che fatica, molto meglio l’italiano...i mzungu ti capiscono sempre e ti fanno gran complimenti per come lo parli.
Anche se dici “Amigo” o chiedi “Da dove venuto tu?”.
Poi i keniani non sanno mica che tu non sei lì per caso, ma perché sei un professionista della spiaggia. Pensano che sei un accattone, un drogato come i ragazzi di strada di Nairobi.
Non fai a tempo a spiegargli che li porteresti in safari con un Land Cruiser nuovo o con la barca a Sardegna 2. Anche perché a malapena conoscono Sardegna 1.
Ti guardano con l’espressione come dire “grazie, in barca ci so andare anche da solo”. Poi scopri che non sanno nemmeno nuotare.

I CAMBISTI

E i cambisti in nero della piazzetta, e di Lamu Road, come inganneranno il tempo?
Qualcuno usa i dollari che gli sono rimasti in mano per giocare a bao, la dama locale, con gli amici. Un giorno li perdi, poi li rivinci e alla fine ti ritrovi sempre più o meno quello che hai.
Altri puntano sui bitcoin tanzaniani e cercano di capire come comportarsi con il Franco Ruandese e con il Birr Etiope.
I più intraprendenti stanno studiando mercati alternativi, scaricano app e si collegano in rete, cercando di convincere chi arriverà a Natale che ora c’è un cambio favorevole e conviene prenotare gli scellini. Poi al limite, se bisognerà camparci, prima del ritorno degli amici turisti, cambieranno identità.

GLI HOUSEBOY

Chi forse sta meglio di tutti sono gli houseboy delle ville e case di proprietà. Da tre o quattro mesi non vedono nessuno e per altrettanti sarà difficile che i loro datori di lavoro tornino a fare bisboccia da quelle parti. Ma il loro impegno, la loro dedizione e presenza sono necessarie, per non far andare in malora la residenza africana. Come diceva John Belushi, “E’ uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare”.
Un giorno sì e uno no spolverare un mobile, prendere a schiaffi un cuscino, lavare una porzione di pavimento della veranda. Una faticaccia che viene ripagata con sane pennichelle sul comodo letto della stanza padronale o con il piacere di far partire ogni tanto il fuoristrada e portarlo in sfilata al villaggio natio, salvo poi dover chiamare l’amico meccanico per riportare indietro i chilometri.
No, non sono tutti così gli affezionati, storici dipendenti delle tante case italiane chiuse.
Ce n’è anche di peggio. Ma quelli che conosciamo noi, sono tutti bravi e sotto sotto sanno di essere anche molto fortunati.

TAGS: stagione kenyaturismo kenyasatira kenyafreddie kenya

Hai trovato utile questo articolo?

Apprezzi il nostro lavoro quotidiano di informazione e promozione del Kenya? Malindikenya.net offre questo servizio da 16 anni, con il supporto di sponsor e donazioni, abbinando scritti e video alla diffusione sui social e ad una sorta di “ufficio informazioni” online, oltre ad affiancarsi ad attività sociali ed istituzionali in loco.

Di questi tempi non è facile per noi continuare a gestire la nostra attività, garantendo continuità e professionalità unite a disponibilità e presenza sul campo.

TI CHIEDIAMO QUINDI DI CONTRIBUIRE CON UNA DONAZIONE PER NON COSTRINGERCI A CHIUDERE. TROVI TUTTE LE INFORMAZIONI SU COME AIUTARCI A QUESTO LINK:

https://malindikenya.net/it/articoli/notizie/editoriali/come-aiutare-malindikenyanet-con-una-donazione.html

GRAZIE
ASANTE SANA!!!

La satira e l’ironia di Freddie del Curatolo e del musicista e sua spalla Marco “Sbringo” Bigi finalmente...

LEGGI L'ARTICOLO

Un ultimo spettacolo per chiudere la stagione e per consegnare alla onlus italiana Karibuni i frutti della...

LEGGI L'ARTICOLO

Il Kenya a teatro. Malindi, Watamu, la savana, i masai, gli italiani, il popolo keniota. "Freddie del Curatolo vi racconta il Kenya" ha esordito sabato sera al Teatro Nuovo Ariberto di Milano con un grande successo. Accompagnato da Marco "Sbringo"...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Il gran finale del cabaret in musica di Freddie e Sbringo questa sera al Baby Marrow è una parata con...

LEGGI L'ARTICOLO

Dopo la positiva serata di martedì scorso al Tamu Beach (ex Stephanie Sea Resort), nell'atmosfera...

LEGGI L'ARTICOLO

Viene presentato martedì 20 dicembre alle 19, ai bordi della piscina del Mwembe Resort di Malindi e al ristorante Lorenzo Il Magnifico, il nuovo libro di Freddie del Curatolo con i disegni di Max Banfi, "Malindi dall'Askari alla Zanzara -...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Giovedì 25 gennaio andrà in scena la sesta serata settimanale consecutiva per gli spettacoli di Freddie e Sbringo al Baby Marrow Art & Food di Malindi.
Non è il caso di parlare di "sesta replica" perché ognuna delle serate...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Produzione musicale in Italia per il direttore di Malindikenya.net Freddie del Curatolo. 
Nelle sue vesti di cantautore, Freddie è in questi giorni in Liguria per registrare il suo secondo album a distanza di undici anni, per raccontare il suo "Esilio...

LEGGI TUTTO

Un altro teatro gremito  in Lombardia per il concerto-spettacolo italo keniota di Freddie del Curatolo con la sua band.
Un'altro gran bel colpo per la solidarietà degli italiani in Kenya e per la promozione turistica. Sono stati raccolti, tramite gli ingressi...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Seconda serata settimanale dello spettacolo a puntate sui "BIG 5", questa sera giovedì ...

LEGGI L'ARTICOLO

Un altro appuntamento per l'Esilio Volontario di Freddie del Curatolo. Sabato sera sarà la volta di Marina di Carrara, dove risiede una vera "malata d'Africa", Tiziana Nicodemi titolare del Bagno Principe e del Ristorante Calasole, che già l'anno precedente aveva...

LEGGI TUTTO

Un toccante ma anche significativo ricordo dell’imprenditore italiano Franco Rosso è andato in scena ieri...

LEGGI L'ARTICOLO E GUARDA LE FOTO

Si chiude giovedì sera, 11 gennaio, al Baby Marrow Art Restaurant di Malindi, la fortunata rassegna di racconti, canzoni, poesia e musica "Io conosco il canto dell'Africa", ideata da Freddie del Curatolo con la collaborazione artistica di Marco Bigi.
L'ultima delle...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Il primo appuntamento italiano con le Serate Kenya di Freddie è fissato per sabato 20 maggio al Teatro Filodrammatici di Treviglio, in provincia di Bergamo.
L'anno scorso alla serata organizzata ...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Da ormai qualche anno, in alta stagione al Baby Marrow Art & Food (e da quest'anno anche Fashion, con ...

LEGGI L'ARTICOLO