Racconti

RACCONTI

I racconti di Alessandro Veneziani 3

Fantasylandia, African sand, La Magiscia

18-01-2011 di Alessandro Veneziani

FANTASYLANDIA 

....è un luogo immaginario ma reale, dove la percezione degli eventi diventa fiaba, dove la sensazione del tempo cambia forma e dove la nevrosi si trasforma in sorridente tolleranza.....è il magico Kenya...

Mi ritrovo così a vivere la realtà filtrata attraverso una sensazione di sospensione temporale, il trascorrere del tempo non esiste più e tutto appare ammorbidito e setoso come se mi trovassi protagonista all'interno di una fantastica emozionante interpretazione di un film fantasy. 
Mi accingo ad iniziare un viaggio nella savana, o in savana, è emozionante osservare gli animali che vivono nel loro impero. Un regno che li obbliga ad essere partecipi di una condizione che si intreccia tra il mito e la leggenda. La sensazione è che il confine tra gli esseri viventi sia molto più piccolo e sottile di quello comunemente riconosciuto. 
La prateria africana, è un territorio eccezionale dove la realtà gestisce la consuetudine in modo assolutamente spontaneo, dove la natura comanda e vince sempre. E la partecipazione degli esseri "umani" fa da contorno in modo straordinariamente omogeneo.
Osservare il serpente che prepara l'agguato allo sventurato roditore, percepire lo scambio di notizie tra i due sfidanti e sentire la paura del piccolo animaletto destinato a diventare parte integrante dell'affamato rettile. 
Improvvisamente dal nulla, ci si può trovare in mezzo alla perfetta strategia dei leoni in caccia, sono emozioni uniche che vanno oltre ad ogni immaginazione.
Alex guarda il leone, corre veloce veloce comeee... comeeeehhhh....aereo...!!! Sorrido, è un paragone fantasioso, ma plausibile, qui tutto è come nelle favole, ci sono i buoni ed i cattivi, il lieto fine ma anche tutta la crudezza della vita reale.

Ma la mia vita africana si svolge per lo più sulla costa dove non mancano momenti divertenti ma anche di profonda riflessione. 
Qualche anno fa, passeggiando per Malindi, spesso sentivo risuonare nelle orecchie una voce amichevole che mi chiamava...Jambo fratello tutto bene? 
Durante gli anni successivi, essendo cresciuto nella scala gerarchica della vita, non ero più... "fratello" ma "zio"...adesso sicuramente appaio nuovamente mutato e molti si rivolgono a me dicendo...Jambo papa'.
Qualcuno gentilmente giustifica queste affermazioni con motivazioni legate al rispetto della persona ma in realtà, sono passati tanti anni dai miei primi soggiorni in Kenya, l'emozione è sempre la stessa, quella strana sensazione inspiegabile di sentirsi a casa in un luogo di percezione ancestrale, dove il tempo scorre inesorabilmente veloce. 
Ed è forse per questo che la vita media africana è più breve? 
La certezza è che la nozione del tempo cambia e fa si che i più fortunati, si ritrovino anziani in un attimo.
E già!, anziani e non vecchi! 
Alex, per favore prestami 150 scellini che voglio prendi medicina, mia amica guarita con questa, lei malata, male di gola e adesso bene!! 
Ma tu non hai mal di gola!
Vero! Ma io male a testa ma questo bene per tuti.
Così, mi sono imbattuto in un intruglio che aiuta a vivere più a lungo, guarisce da tutte le malattie, cura ogni malessere, malaria, funghi della pelle, pulisce il sangue e protegge anche dall'aids.
E' una mescolanza di piante erbacee molto densa, dal colore rosaceo, con sapore rotondo e nauseante. 
Viene venduto liberamente in ogni negozio, e se assunto con regolarità, un cucchiaio tre volte al giorno per una settimana, ti rimette a nuovo!
Tante persone credono a questo mito ed i consumi del "preparato terapeutico" sono elevati, probabilmente anche per merito del minor costo rispetto alle tradizionali medicine.
In realtà, l'unica cosa di cui indirettamente sono certo, è che provoca mal di testa nausea, vertigini e parecchio dolore alla pancia. 
Ma a volte l'effetto suggestivo produce miracoli, la speranza è che non determini danni.

E mi chiedo quale segreto possa avere la signora che vende frutta "porta a porta".
E' una donna senza età, sicuramente anziana ma forse non troppo, trascorre le giornate in giro n'giro a vendere frutta e verdura.
Un grande cesto sulla testa e via....fasciata nei suoi abiti africani, percorre senza paura grandi distanze. La sua è solo fatica, degnamente portata con il fastidio di qualche goccia di pioggia o del sole cocente. Tre piccoli manghi dieci scellini, ma presto arriva sera e domani per lei, sarà un'altro durissimo giorno.

Molti concetti, il dolore fisico ed anche quello talvolta più doloroso, il male interiore, vengono giustificati passando attraverso l' ideale religioso.
...esiste una fede, una fede incondizionata che va oltre...
Oggi è domenica, vado a messa, una qualsiasi, non mi interessa a quale specifico ramo religioso essi si rivolgano. Non scelgo la chiesa, mi infilo nella prima che incontro, è una di quelle tante messe urlate dove le preghiere risuonano nell'aria.
Così, mi ritrovo sotto ad un vecchio macuti ad ascoltare appassionate prediche anglo/ swahili. C'è anche l' interprete che dotato di potente microfono, traduce in simultanea con altrettanta passione. 
Tantissimi i fedeli, intere famiglie, il vestito è quello bello!! Quello della domenica! Tutti ballano, cantano e pregano, e ciascuno ha qualcosa di personale da chiedere o comunicare a Dio.
La festa inizia al mattino e si protrae fino al primo pomeriggio, incuranti della fame e del caldo i fedeli, continuano a pregare alternando balli e canzoni, mentre con piccoli teli spugnosi si asciugano la fronte bagnata di sudore.
Osservando i partecipanti, mi rendo conto di non essere l'unico mzungu, un gruppetto di turisti assiste meravigliato scattando fotografie, sono certo che inizialmente il loro fosse solo puro interesse vacanziero, trasformatosi inevitabilmente in un'emozionante, indecifrabile e coinvolgente scuotimento dell'anima.
E così mi chiedo come gli amici africani concepissero con la fantasia Dio, quale sia la figura ideale che si materializza nella loro mente al pensiero dell' altissimo. 
La maggioranza di noi europei, italiani in primis, hanno una cultura apostolica romana, siamo abituati fin da bambini ad avere un'immagine di Dio ben definita. 
Ma loro?? 
Beh, quale miglior modo di saperlo se non ponendo la domanda direttamente a qualcuno dei presenti ? 
Così, senza giri di parole, alla fine della cerimonia, mentre pensieroso cammino sotto al sole, mi rivolgo all' amico africano che ho a fianco con una domanda secca e diretta: 
David...., di che colore è Dio?
....ma Alex, Dio è bianco, come te!!!
Intanto il suo volto assume un' espressione dubbiosa e timorosa, come se la domanda fosse stata irriverente nel solo pensare che l'onnipotente potesse essere nero, e aggiunge: 
E' sicuramente bianco....!!!!
Ma David, perchè questa convinzione così certa? Infondo, se guardiamo la posizione geografica dove Lui è nato, potrebbe essere più vicino a te....
Avrei voluto proseguire nella diatriba, ma percepisco imbarazzo e capisco la sofferenza di David. 
Nella sua cultura, qualcuno gli ha insegnato che il "bianco" è superiore e lui con rispettoso rammarico accetta questa strana cosa. 
Ora capisco perchè ieri David, procurandosi una piccola abrasione su un braccio, mostrava orgoglioso che sotto sotto anche lui era bianco....mzungu in side....e per questo, quasi quasi sarebbe stato disposto a farsi scorticare. 
Decido di lasciare perdere, ma la sua reazione mi ha lasciato tanta curiosità e così penso di riproporre la domanda a qualcun altro.
Passeggiando per il paese, incontro Rosie, una bella ragazza della tribu Luo, ed anche se le sue azioni spesso non collimano con l' intensa religiosità che la contraddistingue, è comunque una persona molto devota. 
E' una ragazza povera, ed è anche una povera ragazza, ma un giorno l' ho vista dare venti scellini ad un'anziana e malconcia donna: 
Sai Alex, io conosco cosa è stare male!, cosa è avere niente in tasca! e forse Dio è dentro quella donna, e Lui vuole vedere se io sono brava e aiuto.
Ok, il ragionamento è opinabile ma lo apprezzo. 
La osservo, è pensierosa e sofferente, chissà a quali e quanti compromessi è costretta sottoporsi per....vivere, semplicemente per stare al mondo!!!!
Qualche lungo attimo di silenzio ma poi torno al mio quesito, in questo caso non pone imbarazzo, solo stupore per la banalità della domanda che secondo lei, ha una sola logica ed ovvia risposta. 
Scuote la testa i suoi grandi occhi si illuminano..., la sua lingua incespica più volte, vorrebbe parlare a lungo di questa cosa ma la poca conoscenza del nostro lessico non glielo permette, così si limita ad una sola replica: 
eeeeeeehhhhhh...ma, ma, ma, ma,...Alex !!... eeeeehhhhh...Dio non ha nessuno colore, Lui è spirit e spirit non c'è colore !! 
Orgogliosa della sua risposta mi guarda compiaciuta ed allargando le braccia pronuncia un' ultimo eehhh...! 
Poi mi saluta, 
prosegue il suo cammino, 
ed allontanandosi si volta ripetutamente come a confermare umile ma decisa il suo punto di vista.
Per me è l'ennesima lezione di vita, e per fortuna questa gente può avere un' aiuto dalla certezza della fede, ma deve passare attraverso le prove più difficili, la povertà, la fame, e purtroppo spesso anche la malattia.
Ma oggi è lunedì e per me tutto è tornato alla consuetudine.
Vorrei preparare la colazione, così chiedo a Babilon shamba boy, se per cortesia si reca al supermercato ad acquistare le uova e la frutta.
Con la consueta disponibilità, apre il pesante cancello che ci consente di vivere nel regno delle "cronache di narnia" e con calma serafica si incammina versoooo, boh non lo so!!, è una destinazione che solo lui conosce, non ho mai capito quali siano i canali di rifornimento ufficiali della popolazione. 
Aspetto con curiosità il suo ritorno, mi capita spesso di acquistare uova e tutte le volte che rientro almeno una è rotta! 
E' inutile porre attenzione, si rompono ugualmente!
Forse anche le piccole galline africane, costrette a obbligate diete, becchettando il nulla, stentano a produrre calcio per i gusci. 
Così, mentre aspetto Babilon, noto Rasida che osserva pensierosa un vecchio mappamondo appoggiato su di un traballante scaffale. E' incuriosita da questa "palla"!! 
Ed allora io, altrettanto interessato;
Hai visto Rasida che bello il mondo??
Eeeeh, si bello.
Ma dove siamo noi adesso?
Silenzio, silenzio di studio, nell' incredibile espressività dei volti africani, la palla ruota nelle sue mani e poi decisa mi indica QUI !!
Sud america, Brasile...
Diventa difficile correggere le persone che dimostrano convinzioni così certe, non sono in grado di intervenire sulla sua sicurezza, faccio finta di niente, ma lei insiste e vuole mostrarmi anche dove si trova l'Italia.
Nelle sue mani, un'altro rapido giro del mondo e l' Italia spunta accanto alla Groenlandia. Troppo bella la sua logica, se penso al raziocinio del suo ragionamento, mi ritrovo ad essere penalizzato nella mia presunta cultura europea.
Intanto è rientrato anche Babilon, ma quanta frutta hai comprato, qui c'è un casco di banane e questo ananas, mi sembra un tantino verde...
Lo so Alex, ma banane era buono prezzo, e ananas subito pronto domani.
Si certo!! Grazie. 
Peccato che l'ananas sia rimasto quindici giorni al sole per poi essere mangiato ancora acerbo e le banane in maggioranza siano finite a casa di Babilon ma per fortuna a mettermi allegria c'è un uovo rotto.
E così a volte mi chiedo se ci sono o se ci fanno........
Come quella volta che al mercato di Malindi, tra le cianfrusaglie notai un paio di scarpe Nike dall'aspetto realmente "nuovo" .
Per non incorrere nella consueta lievitazione del prezzo a causa dell'acquirente mzungu, chiedo ad un'amica africana se per cortesia prova a trattarne l'acquisto:
Ma mi raccomando, mi sembrano di misura un pò troppo abbondante, controlla che siano numero 44.
Ok, va bene!
Sono passati venti minuti, mi ritrovo ancora fermo in un angolo di strada ad aspettare il ritorno ed a rifiutare le varie e continue proposte di taxi, tuc tuc, boda e chi più ne ha più ne metta.
Finalmente arriva, tiene in mano un'improbabile sacchetto contenente le mie scarpe!
Cosa è successo?
Eh Alex, problemi...lui non voleva dare a me scarpe, troppo pochi i soldi...ma poi, va bene!!
Ok, fammi vedere.
Così controllo il numero che come sospettavo è decisamente troppo grande, 47.5
Ma ! Ti avevo raccomandato di controllare fossero numero 44, queste sono troppo grandi per me!
Eeeeehhhhh....dove problema?!?!?
Se più piccole, no va bene!!
Se più grandi, tutto ok! Metti “calcosa” dentro... e poi vai bene!
Non so se ridere o arrabbiarmi, ma poi, con un po’ di incredulità che mi confonde, decisamente rido, è un ragionamento troppo africano che rispecchia troppo la realtà!!! ed in effetti è troppo vero!!!

AFRICAN SAND

...stendersi sulla bianchissima polvere corallina, sentirsi a casa nel luogo dove tutto ebbe inizio, scaldarsi al sole ed ascoltare le parole riportate dalla sabbia africana, tante favole si possono percepire, è sufficiente prestarvi attenzione... 
Principesse vivono sulla spiaggia sotto mentite spoglie, osservando l'evolversi di tutta un'esistenza…il piccolo granchietto che lavorando come un esperto geologo scava osservando i passanti, mi ha raccontato di "poesie" straordinarie. 
Un giorno "c'era piove", eh si ! perchè qui spesso c'è il sole, ma a volte "c'è anche piove"..., così, riparai sotto ad una palma in attesa del sole, d'un tratto durante la forte precipitazione, un raggio luminoso passò attraverso le nuvole, così che sentii un lieve sussurro nell'aria, questa sensazione trasportata dal vento diceva: 
"Quando piove e c'è il sole, significa che qualche animale ha fatto un bambino nel busch"…., 
Ma chi è che ha parlato, mi guardai attorno e non vidi nessuno….solo un piccolo crostaceo bianco, mi osservava con i suoi piccoli occhi periscopici, era immobile vicinissimo a me ma altrettanto vicino alla sua casa… 
-Se sei stato tu?, hai una bellissima e poetica immaginazione caro amico.
Non ebbi risposta, ma la sua insistenza nell'osservarmi, mi fece credere di avere trovato un nuovo e sincero interlocutore.
Non dovevo guardarlo, altrimenti le sue parole non mi sarebbero giunte, ma bastava che io chiudessi gli occhi ….
A poco a poco entrai in confidenza, sicché dopo qualche titubanza i racconti divennero quotidiani.
-Ma come fai piccolo amico a tuffarti nella bianca sabbia corallina rimanervi immerso per alcuni istanti, uscirne con le chele ricolme di sabbia per poi gettarla con forza lontano dalla tua nuova casa?? chi te lo ha insegnato?? 
Forse la mia domanda è stata troppo irriverente, forse madre natura si è limitata a considerarmi un povero uomo bianco, convinto della superiorità ostentata da quello stolto animale chiamato "uomo", così il silenzio perdurò, tanto da farmi capire la stupità del mio quesito.
L'incantevole caldo della costa Kenyota, mette a dura prova la resistenza di chiunque, mi scopro ad essere quasi secco come il tabacco che trovavo nelle tasche di mio nonno tanti anni fa, bevo con avidità la mia acqua, un rigurgito quasi mi impedisce di respirare, inizio a tossire cercando di trattenere il disagio fin quando sento una voce che mi dice: 
Prendi la bottiglia, appoggiala e ruotala a cerchio sopra la testa….
-Ah, sei ancora tu, io soffoco e tu mi prendi in giro !?!?
-Non ti prendo in giro, tutti conoscono che questo è l'unico modo per "liberarsi" !!
Provo ed in effetti…funziona, suggestione o verità ? Non lo so !
-Va bene ridicolo confidente, visto che sei qua, raccontami qualche cosa, vorrei conoscere di più di questa splendida terra!
-C'è una ragazza che vende frutta porta a porta, lei è molto giovane e povera, quando la vedi, dai a lei da bere, te ne sarà grata.
-Certo, lo farò!
La mattina seguente, mentre controllavo la mia pianta di bouganville, notai una ragazzina con un grande cesto sulla testa, aveva il volto solcato dal sudore e camminava stancamente senza forze. Non posso importunarla, rischio di essere frainteso. 
Aspetto sia lei a propormi la sua mercanzia.
Acquisto due manghi e le offro da bere acqua fresca, beve con intenso desiderio, quasi senza prendere fiato. 
-Hai fame ?
Con un cenno timido e rispettoso mi fa capire di si.
Un bel piatto di viazi karai la rimette in sesto e dopo avermi ringraziato si allontana.
La sua gratitudine si è materializzata nel mio spirito, nella mia anima si sono intrecciate mille sensazioni, inspiegabili brevi ma intense emozioni mi hanno donato una percezione dei sentimenti che non conoscevo, per pochi istanti ho provato una grande serenità, la guardavo allontanarsi sentendomi felice.
-Ma dimmi amico, perché l'Africa ci insegna queste cose, cosa cerca di spiegarci ?
-L' Africa è un pensiero, un’emozione che scorre sulla pelle, lo sono i suoi silenzi infiniti, i suoi tramonti infuocati, i suoi profumi ed il suo cielo che sembra talmente vicino da potere sfiorare le stelle, mentre la luna così nitida e pulita, sembra brillare di più…ogni uno di voi può e deve coglierne il senso.
-Facile la tua filosofia, ma credo che nemmeno tu lo sappia! 
-Vedi quella anziana donna? 
-Sì
-Lei ha 11 figli, loro sono il suo sostentamento. In Africa, più figli hai meglio sarà la tua vecchiaia, loro sapranno aiutarti nel momento del bisogno…
-Si ma non capisco, mi viene da pensare ad un approccio un tantino incosciente con la quotidiana realtà africana, fatta di fame, malattia e sofferenza. Come si fa a crescere tutti quei figli in situazioni così difficili.
-Non c'è problema, i bambini crescono da soli e poi Dio aiuta.
-Ma cosa dici, i bambini necessitano di attenzioni, di cibo, di vestiti, non crescono come le banane sulle piante semplicemente innaffiando il terreno circostante.
-Tu sei bianco, e non comprendi le nostre difficoltà e la nostra forza interiore, tu sei cresciuto ben nutrito, con latte e vitamine, viziato nel cibo e nella mente. Invece qui, i bambini più fortunati crescono con acqua tiepida e zucchero.
-Ma come è possibile che Dio permetta tutto ciò !?
-Com’è possibile che un Dio che è Amore abbia creato questa sofferenza? 
-Questo è un problema caro amico mzungu, e’ una domanda che non possiamo evitare di porre a noi stessi di fronte ai mali del mondo, ma anche di fronte ai dolori che ci toccano quotidianamente. Possiamo fare scelte di possesso e non di amore, scelte che ci allontanano da Dio, ma lui non si allontana mai da noi.
-Come sei preparato amichetto invertebrato, ti invidio nella tua semplice ma intensa ragionevolezza, vorrei avere io la tua convinzione e la tua certezza!! 
-Lo sai amico, i tuoi piccoli occhietti furbi mi fanno sorridere, ma dove hai le orecchie per ascoltare tutte queste chiacchiere che il vento trasporta?
-Sono le orecchie di chi vuole ascoltare, questo luogo è colmo di mormorii è sufficiente porvi attenzione.
-Certo, lo so, a Watamu non c'è segreto….

LA "MAGISCIA"

Qualcuno parla di grandi segreti, di misteri che affascinano la nostra esistenza, anche la "magiscia" , misteriosa e seducente realtà africana, è una fantasia, un' immaginazione, è un'arte, è l'arte di dominare e sfruttare le forze occulte della natura, ma a volte è anche una grande speranza. 
In Africa, la "magiscia", ricopre tutt'oggi a livello sociale una grande importanza, influenza le persone e spesso ne condiziona la vita. 
Ma il potere oscuro della stregoneria si fa dirompente al calare delle tenebre….
Spesso in Europa, mi capita di non riuscire a prendere sonno, in Africa no! In Africa si dorme ad oltranza, cullati da piacevoli emozioni…

Era una caldissima notte di Gennaio, riposavo appagato dalla semplice bellezza del mio materasso, ebbene si, qui, "a casa", non necessito di molto per sentirmi felice. 
All'improvviso una lontana voce mi scuote, una cantica che pur non conoscendone il significato, mi riportava immagini di una malinconica beatitudine, sensazione strana da percepire nel cuore della notte. 
Il dormiveglia, mi trascinava in un luogo magico.
Il mio sogno mi portava in mezzo alla savana, era il tramonto, uno di quei tramonti in cui la vegetazione prende colori apparentemente non presenti nell'arcobaleno, l'aria aveva il profumo secco ed acre della arida terra, mentre l'oscurità tinta di arancione si disinteressava dagli accadimenti e ne prendeva il sopravvento. 
Ero al corrente del mio stato di semi incoscienza, ma allo stesso tempo speravo di non smuovermi da quella situazione, è bello quando nel sonno si è accompagnati da visioni, consapevoli della fantasia si cerca di non svegliarsi. 
Le finestre erano aperte, un' incantevole brezza percorreva la stanza accarezzandomi, ed il mio intendimento era quello di rimanere li, a conoscere quel luogo misterioso ed affascinante. 
Non sono al corrente di chi fosse a cantare, il buio non permetteva di distinguere la fisionomia delle persone, il vento della notte trascinava profumi di erbe aromatiche, ed il fumo grigio si mescolava ai colori sgargianti delle vesti tribali.
Una persona stava molto male, aveva febbre altissima con un forte dolore ad un fianco, così che i famigliari si rivolsero ad uno stregone, un saggio uomo africano.
Non era eccessivamente anziano, indossava un costume primitivo, aveva anche un copricapo coloratissimo e piumato, non so a quale etnia appartenesse, ma questo uomo, mistico e carismatico, era in grado di eseguire la "magiscia" !! 
Era l'ultima speranza di guarigione per il malato.
Durante il giorno precedente alcune donne raccoglievano erba, qualche radice ed i fiori necessari per il rito, i loro volti lasciavano intendere grande tristezza.
- Cosa fanno quelle persone? Hanno una presenza un pò inquietante, perché raccolgono erba?
- Lascia stare, non le guardare, stanno cercando medicina!
- Si certo, non le guardo ma sono incuriosito da questa strana cosa.
- Strano sarai tu!! Quello è dottore che aiuta persone malate!!!
Sto zitto, non posso intromettermi nelle radicate convinzioni , però sono interessato! 
Vorrei conoscere questa tradizione e vorrei capire cosa cercano di curare.
Così, approfitto di questo mio "viaggio nel sogno" per intrufolarmi nella "magiscia" 
I canti malinconici e continui trasmettevano pace interiore, c'era una casa, era fatta di fango e mattoni, il tetto in makuti ma non vi era la porta, solo una coperta ne proteggeva l'ingresso. All'esterno un grande fuoco illuminava l'area circostante, un silenzio irreale rotto solamente dallo schioppettio del legno ardente.
Guardo la casa e dall'esterno si intravedevano parti dell'abitazione fiocamente illuminate. Il malato era a letto protetto da numerose coperte ma tremava, al capezzale vi erano donne che coprendosi il capo con veli, sembravano pregare, qualche candela era accesa, le ombre prendevano forme allungate ed a volte misteriose.
C'era anche una mama che assorta nei suoi pensieri, forse preghiere, spezzava le radici, le univa ad altre erbe, sembrava addirittura seguirne una successione di colori, una sequenza di tinte ben stabilita e sicuramente essenziale. 
Le metteva all'interno di contenitori, sarebbero poi state triturate ed usate per il rito "magico". 
Ma nell'oscurità non si celano solo santoni ma anche anime erranti e spiriti malvagi, così che il lavoro degli stregoni diventa difficile e faticoso.
La lotta è dura, le motivazioni della malattia sono spesso attribuite alla mano cattiva di qualcun'altro ed allora si intrecciano paure, convinzioni e riti difficilmente comprensibili.
Ricordo che nel 2008, in un villaggio ad Ovest di Nairobi, vennero uccise arse vive 15 donne accusate di stregoneria, forse la "magiscia" viene percepita in modo differente da luogo a luogo, forse le giustificazioni del rito annullano le motivazioni dei tribunali dell'inquisizione ed allora via libera alla stregoneria buona.
Il saggio uomo preposto al cerimoniale, si preparava assorto, dai suoi movimenti, pareva che il suo spirito librasse libero al di fuori del corpo, sembrava fosse mosso da una forza sconosciuta mentre movendosi, le sue vesti frusciavano mischiandosi al rumoreggiare delle persone presenti.
Il malato rimaneva immobile sul letto, credo fosse semi svenuto, qualche lamento mi confermava la sua esistenza in vita, aveva brividi e tremori ma era cosciente e questo lo aiutava a sopportare il dolore.
Una lametta da barba arrugginita posizionata accanto al letto mi inquietava, non capivo, ma ne sospettavo il prossimo utilizzo.
Così che come immaginavo il "sant'uomo", continuando ad agitarsi come un posseduto, si avvicina al malconcio paziente, con rapidi gesti e precise movenze gli produce con la lametta rugginosa alcune abrasioni sulla mano sinistra.
- Ecco, lo sapevo !! Ma le infezioni, i batteri i germi ……. possibile che le regole sanitarie funzionino e debbano essere rispettate solo da noi poveri mzungu??
Non lo so, ma pare che qui gli anticorpi siano grossi come i leoni !
Dopo avere prodotto questi piccoli graffi, mentre il vento trasportava lontano le voci invocanti, le donne stendevano un' ingente quantità di erbe sulle ferite tanto da generare umidi e certamente risolutori impacchi. 
Alcune bende ingiallite dal tempo ricoprono la mano del malandato fratello africano, tento di avvicinarmi per chiedere, per capire per…………………….. 

All'improvviso con un balzo mi ritrovo seduto sul letto, ma, ma, ma … sono le tre del mattino, ecco, è il solito canto del mio amico gallo dall'orologio biologico sfasato che mi riporta alla realtà! Sorrido felice, guardo la mia compagna che imperterrita continua a riposare, stavo così bene, ma una volta di più mi rendo conto che la vera "magiscia" è qui, racchiusa in tutta questa splendida enigmatica terra Africana ….

TAGS: Alessandro VenezianiRacconti Kenyamagiscia

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