A Malindi da ormai quattro mesi sta succedendo qualcosa di straordinario che ci auguriamo prima o poi diventi la normalità ed insegni questa normalità anche ad altre città e cittadine del Kenya.
Anche ieri, sabato 13 luglio, i cittadini sostenuti da sempre più associazioni ed istituzioni, sono scesi in strada a pulire un quartiere di Malindi.
Non un esercizio di ambientalismo fine a se stesso, l'abbiamo già detto e lo ripeteremo all'infinito: da una parte c'è chi si arma di rastrello, vanga, carriola o semplicemente guanti di lattice, dall'altra persone che parlano con gli abitanti della zona, con i negozianti e spiegano perché sia importante ripulire, separare i rifiuti e anche come è possibile monetizzare partecipando alla grande catena del riciclo.
Il motto "Trash is cash" in Kenya può diventare un modo per sollevarsi dalla soglia della povertà, per mantenere una propria attività e nello stesso tempo migliorare la qualità della propria vita e l'appeal del luogo in cui si vive e lavora.
Al Clean Up Day di luglio erano presenti i dipendenti di ben tre ministeri della Contea, quello dell'Ambiente, della Salute e del Turismo. Oltre a dirigenti, impiegati e ufficiali della Municipalità, il responsabile regionale della NEMA, il Kenya Wildlife Service, dipendenti degli hotel Ocean Beach Resort e Tropical Village, e tante associazioni locali, gruppi di donne e rappresentanti di quartiere.
Malindi Green and Blue è un movimento che cresce ed ha obbiettivi ambiziosi ma raggiungibili, come l'acquisto di macchine per tritare la plastica e rivenderla ad aziende che la riciclano, producendo proprio bidoni per la raccolta differenziata, attivando così un circolo vizioso che, senza esborso di soldi ed educando alla raccolta intelligente dei rifiuti, ripulirà Malindi senza spese. 
Credeteci, è l'unico modo di risolvere una delle problematiche che non riguardano solo Malindi e il Kenya, ma tante altre realtà del mondo.
Il prossimo Clean Up Day di Malindi sarà sabato 10 agosto in Lamu Road.