Gli stranieri che ottengono o hanno ottenuto da poco la carta d’identità per non residenti in Kenya, ovvero la cosiddetta “Alien Card” potranno essere perseguiti, insieme con gli ufficiali dell’Immigration che gliel’hanno procurata. Lo ha fatto intendere il ministro dei Servizi per l’Immigrazione e la Cittadinanzia, Julius Bitok, dichiarando che i responsabili delle loro aree di competenza che le hanno emesse “dovranno assumersi la responsabilità per gli stranieri che ottengono le carte d'identità nazionali”.
Secondo Bitok, come riporta Citizen News, molti di coloro che ottengono carte d'identità in modo fraudolento sono “terroristi” o si rivoltano contro i kenioti, oppure sono “fuorilegge in fuga dai loro Paesi d'origine impegnati in giri di criminalità internazionale”.
Da domani saranno attivi dei comitati di controllo per verificare quali e quante ID Card non legali sono state processate o sono in divenire.
“Abbiamo eliminato il processo di selezione perché era discriminatorio. A partire dal 1° maggio 2024 non ci saranno più controlli per certificati di nascita, passaporti e carte d'identità", ha dichiarato.


Anche questa mossa, come ha confermato il ministro, rientra nell’ambito delle nuove politiche del governo basate sull’utilizzo della tecnologia che, per quanto non facili da far partire in un paese come il Kenya, dovrebbero presto facilitare le registrazioni e assicureranno che solo i cittadini kenioti idonei abbiano la possibilità di ottenere i propri documenti identificativi.
“Utilizzeremo la tecnologia per integrare tutti i nostri sistemi, tra cui la registrazione del certificato di nascita, il sistema di registrazione civile, la registrazione nazionale e la registrazione del passaporto, in modo che quando verrete a richiedere la carta d'identità, controlleremo semplicemente i dati sul nostro sistema”, ha aggiunto Bitok, ribadendo che gli amministratori locali saranno ritenuti responsabili della registrazione illegale di persone nelle loro aree di giurisdizione.


Le nuove regole però hanno un “baco”: ovvero non sono ancora state eliminate le vecchie norme per le quali per accedere ad alcuni servizi, compresi quelli per stranieri che pur non risiedendo in Kenya hanno beni di proprietà, serve la Alien Card. Questo ha portato alcuni a chiedere comunque il rilascio della stessa, che però è stata emessa in maniera non regolare, e spesso con il “solito” sotterfugio.
Vedremo nel prossimo futuro se l’ordine del ministro avrà seguito e soprattutto se la tecnologia e il passaggio di tutte le competenze al portale e-citizen, daranno i loro frutti e semplificheranno i processi anche per turisti e residenti stranieri, abbattendo la corruzione e i tempi biblici.