Qualche giorno fa ho incontrato un ragazzotto keniano che per campare si arrampica su strutture pericolanti di legno alte più di venti metri, ovviamente senza casco, senza rete e nessun genere di imbragatura.

Quando mi ha visto, sperava lo riconoscessi.

"Jambo, io sono Kahindi!"

Come dico sempre a tanti, gli ho spiegato che è più facile che le persone riconoscano me di quanto io possa ricordarmi di loro. "Come te non c'è nessuno", cantava Rita Pavone, "per fortuna" avrei aggiunto io.

Kahindi era uno dei ragazzi a cui dieci anni prima avevo offerto un pranzo nel villaggio di Ganda, nel tentativo di regalargli un sogno.

L'ironica dedica del mio libro "Malindi Italia" era: "Dedicato a quei bianchi tristi che, anche in Africa, non ti salutano e non ti sorridono nemmeno se li paghi, e a quei keniani che, se li paghi anche solo una volta, ti sorridono e ti salutano per tutta la vita".

Per farla breve, vale la pena di raccontare cosa mi ero messo in testa nel 2012.

Quell'anno c'era stata la prima delle tante stagioni di siccità a venire sulla costa keniana, primo sintomo dei malanni climatici del pianeta che all'Equatore sono spesso più evidenti.

La povera gente dei dintorni di Malindi era allo stremo.

Ma il turismo funzionava bene, gli hotel erano pieni per la stagione estiva così, sfruttando le mie entrature con proprietari di attività turistiche, istituzioni locali e italiane, decisi che avrei indetto una "lotteria di Malindi" che, attraverso l'acquisto di biglietti in diversi punti vendita della città, avrebbe dato la possibilità ad oltre 1000 bambini di avere scuola e vitto pagato per 1 o più anni.

Nel frattempo, intanto, andavo in giro per le periferie a prendere i loro nomi, i risultati scolastici, conoscere le condizioni delle famiglie e, tramite gli sponsor che avevo convinto, offrire appunto giornate di riso, fagioli e latte ai ragazzini disagiati di Malindi.

Anche se non mi sono ricordato di Kahindi come di tanti altri volti, quei giorni, quelle sensazioni di sorrisi, malinconia, timidezza, sopportazione, coraggio, rassegnazione, sfrontatezza, dignità e speranza resteranno impresse per sempre nella mia mente.

La serata finale della lotteria di Malindi si tenne al Coral Key Resort.

Regalammo un totale di 9 anni di studi scolastici e mensa ai vincitori e tramite l'iniziativa, turisti e residenti italiani di Malindi donarono più di 5000 euro che mi permisero altre attività sociali e di aiuto. Grazie Kahindi per avermi ricordato una delle tante esperienze portate avanti in Kenya.

Un giorno scriverò la storia della mia vita africana, ma avrò bisogno di tanto, tanto tempo.

E né la storia, nè la vita si fermano ad aspettarmi.