Opinioni

OPINIONI

Chi ama Malindi la vuole viva, giorno e notte

Lettera aperta di un imprenditore monegasco

26-02-2019 di Carlo Falco

In tanti hanno parlato del mal d'Africa, di come l'hanno contratto e di come ci convivono.
Io credevo di esserne immune: avevo già girato mezzo mondo e spesso quando rientravo a Montecarlo,dove vivo e lavoro, ero pentito di essere partito.
Poi agli inizi del 2000, ospite di un amico, arrivo a Malindi dove ero già stato negli anni ‘80 alla mitica Malindina, ma questa volta era diverso.
Malindi era piena di gente, piena d'allegria, di turisti che partivano fissando già la data del ritorno.
Tra lo stupore di amici e parenti, in due giorni compro una casa. Qualcosa  mi fa capire che qui devo mettere delle radici, che sarà il mio buon ritiro.
Ma non sono capace di fare il turista da spiaggia e succo di frutta: una casa ne tira un'altra, una ristrutturazione, una piccola costruzione e anche qui inizio a fare il mio mestiere, sommessamente solo per divertimento.
Non è business, non qui, se sei fortunato puoi fare pari, un campione se guadagni poco, nella norma se non perdi tanto.
Ma è la giustificazione per abbandonare le giacche blu e le scrivanie di cristallo e per ritrovarsi tra la polvere delle strade rotte, il sorriso dei ragazzini e quell'odore d'africa che ti pervade e ti fa giustificare ogni cosa.
Il pensiero di poter dare lavoro a questa gente mi spinge anche ad associarmi in un'attività turistica, storica, emblema di una cittadina che ancora vive.
Affronti i quotidiani  problemi del loro pole pole, di una burocrazia che spesso dimentica l'origine inglese ma non puoi e non devi affrontare i problemi che creano altri europei.
Dicono anche loro di amare Malindi ma non si rendono conto che la città sta morendo, quella che un tempo era considerata la St.Tropez dell'africa oggi fa di tutto per allontanare i giovani: i nostri figli e nipoti non vengono perche si annoiano e senza giovani e chi si sente tale, muore ogni turismo ogni attività. E questo perchè? Per non ascoltare un paio di volte alla settimana la musica che proviene da una spiaggia o da una discoteca di un resort? Credo che i proprietari delle ville a Watamu preferiscano questo, con un centro pieno di turisti a un buio profondo e silenzioso.
Vogliamo far sì che le nostre proprietà valgano sempre meno, aumentare i disoccupati e di conseguenza i furti e tutto il resto?
Tutto certo continuando su questa strada. Forse conviene dimostrare di amare veramente questo posto, ed usando il buon senso da ogni parte, unirci in uno sforzo comune per valorizzare questa Malindi che amiamo o diciamo di amare.

TAGS: malindi turismocarlo falcoopinioni malindi

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