Amici dello Tsavo

SAFARI

E' già boom di turisti nel verdissimo Tsavo Est

Si annuncia una stagione di safari da record

26-11-2019 di Giovanna Grampa

Sarà una stagione da record in termini di presenze per i safari nel parco dello Tsavo?
A giudicare dall’affluenza di fine novembre ci sono tutti i presupposti.
Da qualche giorno, decine di Land Cruiser ogni mattina si accodano all’entrata del Sala Gate riversando il loro carico di turisti che, pieni di entusiasmo ed aspettative, ingannano l’attesa dello svolgimento delle formalità d’ingresso acquistando il classico cappello da safari, oggetti vari di artigianato e guardando coccodrilli voraci sulla riva del fiume, pregustando il contatto con l’Africa selvaggia.
Sono incontenibili e s’aggirano a piedi in ordine sparso per scattare le prime foto di gruppo, per lo più con un cellulare e l’immancabile bastone da selfie,immortalando la scritta "Tsavo East National Park".
Per molti è il viaggio della vita, per altri un sogno che s’avvera: vedere gli animali liberi in natura ma soprattutto il leone, il re della savana sempre pronto a proclamare il suo potere con profondi ruggiti. I lodge nel parco sono tutti prenotati da tempo e in alcuni giorni della settimana è quasi impossibile trovare una camera o una tenda libera. E non parliamo di turismo solo italiano ma anche tedesco, polacco, spagnolo, francese, americano: un turismo multinazionale al quale si aggiunge per il fine settimana un turismo locale di ricchi kenyani che rifuggono dalle città sempre più caotiche e scelgono di rilassarsi con la famiglia in savana.
Certamente la strada che porta al parco, ora interamente asfaltata, ha contribuito e non poco a questo sviluppo non del tutto inaspettato.
In poco più di un’ora da Malindi o Watamu si arriva all’ingresso del parco in qualsiasi condizioni di tempo, senza l’incubo di tratti di strada impietosi per terreni sconnessi o totalmente impraticabili in caso di pioggia.
E di pari passo al completamento della strada asfaltata si è sviluppato un turismo che prevede anche il safari di un solo giorno allo Tsavo. Si entra di mattina presto, si pranza a mezzogiorno in un lodge all’interno del parco e nel tardo pomeriggio si ritorna sulla costa. Un’offerta dedicata a chi, avendo pochi giorni di permanenza in kenya non vuole rinunciare al relax della vita di mare e decide di riservare un solo giorno al safari o a chi vuole spendere una cifra più contenuta. Non sono rari i giorni in cui alcuni lodge in savana devono far fronte anche a 50/60 coperti in più rispetto alle loro prenotazioni. Un turismo oserei dire mordi e fuggi che comunque incrementa le casse del KWS (Kenya Wildlife Service) e contribuisce positivamente ad aumentare il lavoro e i ricavi di tutte le attività correlate, dalla ristorazione alla vendita di souvenir e non ultimo dei vari tour operator della costa.
Il parco poi in questo periodo si è vestito a festa quasi per voler ricevere a braccia aperte i suoi visitatori e stupirli con effetti speciali.
Paesaggi che sanno incantare per via di quei verdi brillanti che riempiono gli occhi mentre la savana è incorniciata di bruni rossastri come il manto di un impala. Infinite e morbide tonalità di colori la rendono rigogliosa come un giardino coltivato che profuma di terra fertile, il tipico odore acre dell’Africa.
La pioggia che cade da circa due mesi, con una frequenza quasi giornaliera, ha dato inizio ad una incredibile metamorfosi nel momento del massimo bisogno, restituendo la vita ad una terra assetata. Non dobbiamo dimenticare che a fine settembre tutto era così tristemente desertificato e gli animali vivevano condizioni estreme di sopravvivenza.
Ora la vegetazione è talmente rigogliosa che è quasi impossibile vedere cosa c’è sotto agli alberi e i felini che riposano pigramente durante il giorno a volte sono difficili da trovare. In safari ora gli animali vanno proprio “cercati”: la natura esplode e richiama attenzione.
L’erba nuova attira interi branchi di impala, gazzelle e zebre. Gli elefanti si nutrono a sazietà riempiendosi la bocca con generose manciate di erba saporita, si ingozzano famelici e tutti gli animali sono finalmente rinati a nuova vita.
Ovunque c’è acqua: piccoli laghetti, fiumiciattoli, intere pianure allagate e anche il Galana River ora è tornato a ruggire con i suoi vortici generosi e rossastricon la dignità di un fiume che si rispetti.
Il cielo di novembre spesso è minaccioso e piove anche durante il giorno: le piste rosse in poche ore diventano imprevedibili, in alcuni tratti scivolose come l’olio e dal fondo sconosciuto. Ma il turismo non si ferma. Poco importa se la Land Cruiser scivola in questi tratti e sgroppa ondeggiando con il rischio di impantanarsi: per i turisti è un’esperienza che emoziona, è come vivere l’avventura nell’avventura, assaporando l’Africa vera come terra di conquista, desiderosi di evadere dalla bambagia delle loro esistenze urbane.
Osservare la fauna selvatica è una delle attività più emozionanti e la maggior parte dei turisti rimane talmente affascinata dalla savana da rimanerne vittima. L’Africa la senti dentro in modo viscerale, oppure ti sfiora solo marginalmente.
Ci auguriamo che il safari per ognuno di loro sia un’esperienza unica vissuta come un mosaico di emozioni intense e che lasci un segno indelebile come un tatuaggio a testimonianza di quei contrasti affascinanti che solo la vita in savana sa regalare.

TAGS: safari tsavosavana kenyaturisti kenya

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