Speciale turismo

INGRESSI E REGOLE

Viaggio in Kenya, cosa è possibile portare

Valori, effetti personali e altro nelle regole 2024

04-02-2024 di redazione

Dal 1 gennaio 2024, è cambiato il sistema per viaggiare verso il Kenya: non si deve più richiedere il visto online ma solo l'autorizzazione elettronica (eTA) indispensabile per salire su un aereo alla volta del paese africano.
Una volta arrivati a Nairobi o Mombasa, la regola dice che l'ufficio immigrazione deciderà se accettare il viaggiatore in ingresso, ma di fatto una volta approvato l'eTA  non ci dovrebbero essere motivi per respingere il turista.

Ci sono però delle norme da rispettare, che riguardano soprattutto il bagaglio, gli effetti personali e in generale oggetti e prodotti vietati o di cui è regolamentata l'importazione. Per aderire ai più stretti ed efficaci metodi di controllo nelle dogane aeroportuali, il Kenya ha implementato l’utilizzo di moderni scanner che controllano i bagagli con la stessa definizione di ricerca di quelli in dotazione negli aeroporti internazionali occidentali e delle destinazioni più all’avanguardia.

Vediamo nel dettaglio le regole aggiornate, stilate in base ai comunicati trasmessi dal Governo keniano alla International Air Transport Association e anche alle nostre fonti dirette.


VALORI

Il Kenya non permette ai turisti di portare più di 5000 dollari (circa 4000 euro attualmente) in contanti a testa o l’equivalente in altra moneta. Per le banconote che superano questo importo è necessaria una dichiarazione doganale.
Recentemente è stata anche fatta rispettare una regola che prevede la valutazione di valori importanti non dichiarati e la tassazione di detti valori, se superano i 500 dollari. Ovviamente questo non riguarda gli oggetti personali, ma se per esempio il turista viene trovato in possesso di 3 orologi di valore, due saranno valutati e la stessa cosa accadrà qualora in valigia vi siano articoli nuovi e/o ancora incartati, senza scontrino.
Se si portano quindi articoli nuovi, se sono per uso personale conviene scartarli dalla loro confezione, se sono per regalo munirsi di scontrino, per evitare valutazioni sommarie. Nel caso si superassero i 500 dollari di valore, i beni verranno tassati secondo le leggi sull’importazione.
Si legge testualmente sul sito KCAA: 
Gli effetti domestici inclusi a titolo condizionale sono esenti da dazio. Si tratta di oggetti quali tappeti, quadri, stoviglie, biancheria e arredi domestici simili; attrezzi del mestiere, libri professionali, attrezzi e strumenti. Ai fini doganali, gli indumenti, i gioielli, le apparecchiature fotografiche e le radio portatili sono considerati effetti personali, ma non possono essere introdotti in franchigia come effetti domestici. Tuttavia, il dazio è solitamente esentato per gli effetti personali di età superiore a un anno.


DRONI

L’importazione di Droni in pratica è vietata. Gli stranieri, sia residenti che turisti, potranno solamente noleggiare droni da proprietari locali, ma non importarne o utilizzarne uno proprio, anche solo per creare contenuti video o fotografici e filmare le proprie vacanze.
Chiunque verrà trovato in possesso di un drone che non è regolarmente denunciato, rischia oltre al sequestro del macchinario, anche una multa salata.
Essendo considerati velivoli senza pilota, l'acquisto e l'utilizzo dei droni sono regolamentati dal governo attraverso la Kenya Civil and Aviation Authority (KCAA), ma anche le autorità locali sono autorizzate alle verifiche, sia che si tratti di uso personale o uso professionale.
Per quanto riguarda l’uso professionale, bisogna effettuare la registrazione e richiedere preventivamente il permesso di volo alla KCAA e se si prevede di utilizzare il drone per scopi commerciali, è necessario che un pilota ottenga un certificato di operatore di aeromobile remoto (ROC) dall'Autorità.
Sono necessari i seguenti documenti: Documenti d'identità, certificato di autorizzazione della polizia, registrazione della società, foto del drone e schema elettrico, una foto chiara del numero di serie del drone e la documentazione di sicurezza contenente le procedure di emergenza in caso di guasto.


BACCO E TABACCO
Ciò che era possibile riuscire a stivare e occultare e far passare indenne alla dogana, oggi rischia di essere controllato e sequestrato, soprattutto se si tratta di alcool e tabacchi.
Ricordiamo infatti che il massimo consentito per quanto riguarda le sigarette è di 200 pezzi (10 pacchetti) o 50 sigari. Per gli alcolici invece in valigia non è possibile portare più di una bottiglia di superalcolico oltre i 13 gradi. In caso di bottiglie di vino, benché molte fonti ufficiali ne segnalino una sola, ne vengono accettate solitamente una per valigia, così come le boccette di profumo. Tra i divieti segnalati, curiosamente, oltre alla frutta e alle piante (che devono ottenere una speciale autorizzazione) ci sono anche gli insaccati di carne e di pollame. Un espediente per chi vuole portare più di un alcolico o di una bottiglia di vino è aggiungere a quelli in valigia anche uno acquistato al Duty Free Shop e portato nell’apposito sacchetto, ancora sigillato, come bagaglio a mano.

CIBI E PRODOTTI ACQUISTATI
Ricordiamo anche che qualsiasi prodotto nuovo con scontrino o confezionato dalla ditta che lo vende potrà essere sottoposto a tassazione. Può valere anche per vasetti sottovuoto ed altre confezioni, specie se sono prodotti che si possono trovare anche in Kenya.
Anche i prodotti confezionati personalmente in maniera casalinga potrebbero subire lo stesso trattamento, in quanto la plastica delle confezioni deve recare un marchio per non essere considerata fuorilegge, quindi meglio utilizzare vaschette o non avvolgerli in plastica.

Per quanto riguarda i medicinali, se le confezioni sono molteplici, occorre portare con sé la ricetta medica che ne ha autorizzato l’acquisto, tradotta in inglese. (Esempio: più di una confezione di psicofarmaci, o sacchetto di medicinali vari che s’intende donare ad Onlus o direttamente a strutture sanitarie). Per ogni donazione, da abiti ad articoli utili, nel caso di materiale nuovo conviene sempre avere ricevute con sé e possibilmente una lettera dell’associazione che andrà a riceverle. Per legge, le autorità non sono tenute a credervi sulla parola se affermate che, ad esempio, un sacco di vestitini per bambini, sono per una scuola che voi aiutate in forma personale. L’accusa che vi può essere mossa è quella di averli portati per venderli, quindi nel caso dell’usato di cui non è possibile fornire provenienza e ricevute, il rischio è quello di pagare una sovrattassa e (come spesso accade) essere soggetti a tentativi di estorsione.

Ricordate inoltre che sacchetti di plastica senza marchi ed etichette dell’azienda produttrice o distributrice dei prodotti, sono vietati: il Kenya dal 2019 ne ha vietato l’utilizzo sul suolo nazionale.

DONAZIONI 
Si legge testualmente dalle avvertenze dell'aeroporto di Nairobi (e vale ovviamente anche per Mombasa): Le donazioni nel Paese sono soggette a tassazione, a meno che non si richiedano esenzioni e si possa presentare una lettera di esenzione o un’approvazione (Pro 1B) del Ministero del Tesoro nazionale. Le donazioni di farmaci e medicinali devono essere autorizzate dal Pharmacy and Poisons Board prima dell'ingresso nel Paese.

 

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Si rischia il sequestro e il fermo di polizia per: pistole ed armi giocattolo (di quelle vere, anche se regolarmente denunciate in Italia, è inutile parlare), fucili e fiocine da caccia subacquea, oggetti d’avorio e feticci o ornamenti ricavati da animali che vivono anche in Kenya, sex toys (così come riviste o video pornografici).

Si raccomanda in ogni caso più prudenza all’ingresso e la consapevolezza che non tutti gli ufficiali che tengono a farvi rispettare regole che esistono, lo fanno per cercare di intascare da voi una mazzetta. La legge del Kenya, oltretutto, in casi di richieste in denaro o tentativi di “aggiustamento”, punisce sia chi corrompe che il corruttore. Quindi non siate mai voi i primi a proporre accordi di questo genere (e possibilmente rifiutateli quando a proporveli come unica via di uscita sono gli ufficiali dell’immigrazione o le autorità aeroportuali). Negli arrivi internazionali, se ben guardate, da qualche parte sono affissi numeri di telefono dell’ufficio anticorruzione o di personale addetto a far rispettare le regole.
Ricordiamo comunque che con un atteggiamento umile e rispettoso si ottengono spesso risultati insperati...

TAGS: regoleviaggioingressoimportazionecontrollidroni

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