E’ ufficiale: il Kenya non richiede più il visto d’ingresso online, che non è più possibile fare, ed è passato definitivamente all’eTA, l’autorizzazione elettronica al viaggio già utilizzata da altri paesi nel mondo.
Ormai dallo scorso venerdì, non era più possibile completare la richiesta di evisa al relativo sito, utilizzato tramite la piattaforma ecitizen dal 2020 allo scorso 3 gennaio.

Ovviamente, ha dichiarato l’autorità dell’aviazione civile nei giorni scorso con un comunicato ufficiale, chi ha già fatto il visto online e arriverà in Kenya nel 2024 prima della scadenza del medesimo, valido 3 mesi dalla sua emissione alla data della partenza, non avrà bisogno di richiedere l’eTA.
ieri, domenica 7 gennaio, l’ufficio dell’immigazione ha annunciato che già quasi 10 mila domande sono state ricevute sul portale che gestisce il rilascio delle autorizzazioni per viaggiare verso il Kenya.

"Delle 9.787 domande, 4.046 sono già state esaminate - ha dichiarato ai media il responsabile dell'Immigrazione, Julius Bitok - le altre sono in fase di revisione su base prioritaria, in base al programma di viaggio presentato da ciascun richiedente".
Bitok ha aggiunto che l'introduzione dell'eTA è stata basata “sulla necessità di avere un sistema equo, più veloce e affidabile che risponda anche alla sicurezza del Kenya e ad altri interessi strategici”.

Oltre che la necessità di affiancarsi alle direttive di altri paesi, come ad esempio Gran Bretagna, Canada e Australia ed in maniera similare agli Stati Uniti, c’è anche un discorso economico alla base: dietro ai proclami di rendere il Kenya un paese “visa-free” ci sono calcoli quasi matematici. Prima dell'introduzione dell’etA, i cittadini di 51 Paesi godevano dell'esenzione dal visto per l'ingresso in Kenya, mentre i viaggiatori provenienti da altri 155 Paesi erano soggetti a una procedura di richiesta del visto al costo di 50 dollari.

Inoltre i minori di 16 anni erano esentati dal pagamento del visto. Oggi, a parte i cittadini keniani e della comunità dell’Est Africa e i residenti o possessori di dipendent pass, tutti devono pagare il costo di 30 euro più commissioni che l’eTA comporta.
L’importante è che da oggi non ci siano più malintesi ed intoppi per chi vuole venire in Kenya, bisogna solo richiedere l’eTA. Il vero visto di soggiorno, segnato sul passaporto all’arrivo in Kenya, dovrebbe equivalere alla durata del viaggio stesso, segnalata dal biglietto di ritorno del viaggiatore.

Ovviamente poi il visto sarà estendibile come prima, di tre mesi in tre mesi, ma per capire se questa estensione avrà un prezzo, bisognerà attendere il pronunciamento dell’alta corte di Nairobi, che ha temporaneamente sospeso una direttiva del governo per introdurre aumenti su molteplici tasse governative ed un costo dell’estensione dopo 3 mesi di 100 dollari (attualmente kes. 15.600).

IN ALLEGATO IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA KCAA IN CUI VI SONO LE DIRETTIVE, COMPRESE LE CATEGORIE DI CITTADINI E RESIDENTI ESENTATE DALL'ETA