AMBIENTE
26-08-2023 di Leni Frau
Viene chiamata semplicemente "mrangi", pittura colorata.
La pianta di Bixa Orellana, è un arbusto appartenente alla famiglia delle Bixacee, non autoctono in Africa ma ormai diffusissimo specialmente in Kenya tanto che l'estratto ricavato dai suoi semi, chiamato "annatto" o achiote, viene esportato in tutto il mondo e fa del paese africano il secondo mercato per importanza, dietro solo al Perù e avanti a tutti gli altri stati sudamericani in cui la Bixa c'è da sempre.
Originario appunto dal continente americano, questo piccolo albero fu trasportato dagli spagnoli a partire dal XVII secolo arrivando prima nel sud est asiatico e poi in Africa.
Questo arbusto sempreverde può raggiungere qui in Kenya un’altezza massima intorno ai 3 metri, i suoi fiori sono di colore bianco o rosa, o una combinazione dei due colori.
Ma perché è così importante la bixa, specialmente per l'estratto dei semi?
I frutti sono delle capsule ovoidali ricoperti da spine lisce e morbide ed hanno dimensioni di circa 4 cm, di colore variabile dal rosso scarlatto al rosso intenso; al loro interno sono contenuti numerosi semi carnosi, circa una cinquantina, a forma di cono, ricoperti da una polpa rossa.
Quando è completamente maturo, il baccello si indurisce e si apre.
Soprattutto nei tempi antichi, uno dei principali usi di questo estratto era la pittura del corpo, del viso e dei capelli, che venivano praticati tra le varie tribù a scopo decorativo o per allontanare gli spiriti malvagi e le malattie.
Questo pigmento ricopre un ruolo economico di rilievo a livello mondiale in quanto è uno dei coloranti naturali più utilizzati per colorare alimenti, come ad esempio formaggi, burro o bibite, cosmetici e prodotti farmaceutici. È comunemente usato negli alimenti perché la colorazione non altera il sapore e non è, soprattutto, tossica.
Tra i prodotti cosmetici troviamo: rossetti, tinte per capelli, smalti per unghie, saponi, lacche e vernici.
La tintura di annatto, di colore rosso-arancio, è ricca di pigmenti carotenoidi, l’80% è costituito da bixina (il pigmento rosso) e norbixina o orellina (il pigmento giallo).
La coltivazione della Bixa è stata introdotta nelle regioni costiere del Kenya, in particolare nelle Contee di Kwale e Lamu , intorno agli anni Settanta e negli ultimi tempi sta dando buoni risultati agli agricoltori che hanno deciso di investire in questa coltura. Il Kenya esporta ogni anno circa 1.500 tonnellate di semi ed estratti di annatto. Essendo la Bixa una pianta molto resistente alla siccità, cresce facilmente in climi subtropicali o tropicali con una buona esposizione al sole e umiditá tutto l’anno.
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