Fino a qualche anno fa, il giorno di San Valentino per i keniani non significava un granché.
L’amore nella sua forma romantica non è mai stato uno dei chiodi fissi di questo popolo, forse perché nell’ancestrale maschilismo il festeggiare qualcosa di comune con la propria compagna e magari dedicarle un po’ di attenzioni diverse da quelle della quotidianità, non veniva proprio spontaneo ai partner maschili. Chiaramente si parla delle città, dei luoghi di vacanza e della fascia medio-alta di keniani, che la maggior parte dei keniani hanno ben altri problemi che pensare a San Valentino. Se conoscessero San Gennaro, sicuramente si voterebbero più a lui e non un solo giorno all'anno.
Chi festeggiava la festa degli innamorati erano soprattutto i venditori di rose di Naivasha e dintorni, che in questo periodo aumentano l’esportazione come mai durante l’anno (e oggi, a differenza di anni fa, la produzione è anche in mano ad aziende locali e non solo ad europei e cinesi) e il settore turistico sulla costa, dove sia il consumo dei rossi boccioli e di gadget collegati al “rosso cuore” avevano la loro importanza.
Nel febbraio 2020, poco prima del cataclisma sanitario, a Nairobi si era notata una felice inversione di tendenza, con strade e negozi pavesati del colore che rimanda al logo dell’organo umano che si identifica con il sentimento, e gran dispendio di fiori e...di vino.
Il colore della bevanda alcolica (e si sa quanto il genere piaccia ai keniani) ed il suo rimando ad Italia e Francia, paesi riconosciuti per il loro romanticismo (“italians do it better” e “french kisses” docent) hanno rappresentato l’identificazione migliore con una festa da celebrare in allegria. 
Anche quest’anno, con l’aria di chi sta uscendo da una pandemia che in Kenya alla fine è stata avvertita in forma minore, per le strade della capitale durante il weekend i venditori di rose erano ovunque, fuori dai centri commerciali e sulle strade più frequentate dai nairobini. Mentre nei negozi e nei “mall” fioccavano offerte di intimo per signora, profumi ed altri regali che si suppone gli uomini debbano fare alle proprie amate.
Gli stessi negozianti, come riportano le principali testate nazionali, hanno confermato che in questi giorni sono aumentate le vendite di articoli legati a San Valentino e con grande sorpresa uno dei gadget più venduti è un orsacchiotto con le parole “I love you” stampate su una magliettina che indossa, ovviamente rossa. Prezzo medio, 500 scellini.
Il suo successo, assicura qualche venditore malizioso, è che costa meno di un mazzo di rose, per le quali si arriva a spendere quasi il doppio.
Anche tazze da té e caffè con cuori e simboli d’amore sono andate per la maggiore ed oggi avranno il palcoscenico finale.
Per quanto riguarda la cena, per una volta verranno preferiti locali a lume di candela e messa da parte la passione smodata per la carne alla brace e per gli hamburger. Nelle destinazioni turistiche, crostacei afrodisiaci nelle tante cene sotto le stelle e serate con musica dal vivo. 
Possibile scelta di molti? La pizza a forma di cuore...ovviamente con un buon bicchiere di vino rosso. E per un giorno Nairobi non è poi così distante da Roma.