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Maggio 2013

Tutte le notizie del mese

01-05-2013 di redazione

Operazione antiterrorismo al confine con la Somalia
Un'importante operazione delle squadre Antiterrorismo keniote, lungo il confine con la Somalia, nella zona di Garissa e vicino ai campi profughi di Mandera e Dadaab, è stata portata a termine nei giorni scorsi. Risultato più eclatante è apparso la cattura di quaranta sospetti terroristi, di cui alcuni appartenenti a brigate considerate vicine alle frange moderate di Al Shaabab, le milizie somale di Al Qaeda. Sono queste cellule sparse e apparentemente disorganizzate ad aver compiuto alcuni attentati negli ultimi mesi a Garissa e dintorni. Seppur lontano dalle zone turistiche frequentate dagli occidentali, hanno comunque messo da mesi in stato d'attenzione le forze dell'ordine locali, e creato un motivo in più per rafforzare la sicurezza. Anche a seguito di precise richieste delle comunità costiere, ai fini di preservare il turismo, patrimonio del Paese, le squadre Antiterrorismo si sono organizzate con una presenza massiccia al confine e sono state coadiuvate dall'esefcito che invece è ormai stanziatpo lungo il Tana River, per vigilare sul processo di pace tra le tribù Orma e Pokomo, dopo gli scontri di inizio anni che hanno interessato la zona. UJn Kenya più sicuro è quello che ha promesso tra le priorità del suo Governo il neo presidente Kenyatta, e i frutti iniziano a vedersi. ...se il buon giorno si vede dal mattino...(30/05/2013) 

Black out di cinque ore in tutto il Kenya

Martedì 28 maggio un guasto alla rete elettrica nazionale del Kenya ha provocato un blackout che ha coinvolto l’intero paese, bloccando la fornitura di elettricità a ospedali, aeroporti, banche e attività commerciali, oltre che al porto di Mombasa. Secondo quanto scrive la stampa locale, il blackout è stato causato da un guasto a due linee di trasmissione della più grande azienda elettrica del paese, la Kenya Elecriticy Generating Company Limited, detta anche Ken Gen. Il danneggiamento di queste due linee, che trasmettono 400 megawatt di potenza elettrica da una fonte per energia geotermica della Rift Valley, avrebbe causato un effetto a catena che è arrivato a coinvolgere tutta la rete nazionale.(28/05/2013)

Vincent, ragazzo di strada di Malindi arrivato in testa alla Premier League keniota

E' la più bella sorpresa del campionato keniota, e arriva dalla scuola calcio di Malindi, quella che il nostro portale sostiene da sempre e di cui curiamo il settore giovanile. Stiamo parlando di Vincent "Orttizzar" Otieno, terzino titolare del Thika United, la squadra un po' "malindina" (oltre a lui, nella rosa figurano Charles Bruno e i giovani ex Karibuni Genoa Eugene Moses e Baraka BAdi) e un po' italiana (il presidente Elio Lolli è un romagnolo nato in Kenya). Se la squadra fa notizia perché è prima in classifica nella Premier League keniota, il diciottenne Vincent, cresciuto nello slum di Kisumundogo poco lontano dal campo di calcio Alaskan, continua a fornire prestazioni eccellenti mettendosi in luce e suscitando l'interesse anche dello staff della nazionale. Nazionale in cui svetta il talento del nuovo campioncino sfornato dal Thika, Francis Kahata, assurto agli onori delle cronache per il gol magistrale che ha permesso al Kenya di cogliere uno storico pareggio in Nigeria. Ora aspettiamo l'esordio di Vincent nelle Harambee Stars, e quello di Charles in prima squadra nel Thika United.(27/05/2013)

Diminuire la povertà nella costa, priorità dei politici locali 

La costa rimane indietro e non si esce da una povertà endemica. Questo l'allarme lanciato dai politici della Kilifi County. Leader e politici locali si sono ritrovati nel Consiglio Provinciale di Kilifi con l’obbiettivo comune di trovare modi per eliminare la povertà nella zona attraverso la creazione di opportunità di lavoro per i giovani. Il parlamentare di Kaloleni Gunga Chea ha riferito che il problema della povertà nella zona ha indotto la regione a restare indietro per decenni nello sviluppo. Chea ha invitato i senatori e i parlamentari eletti ad unirsi in una sorta di associazione per trovare metodi per combattere la povertà tra i locali della grande contea di Kilifi. "Dobbiamo trovare una soluzione definitiva al problema della povertà in questa provincia", ha osservato.
Ha detto che quando si uniscono, essi saranno in grado di trovare dei modi per migliorare la vita dei loro persone che li hanno eletti e quindi eliminare la povertà.
Rivolgendosi ai media a Malindi, Chea ha ricordato che la contea ha un sacco di risorse che, se ben utilizzate possono permettere all’intera riviera di svilupparsi come sta accadendo a Nairobi e in altre province del Paese.
“Abbiamo molte risorse naturali sulla costa, come la noce di cocco, legname, la pesca senza contare che anche far crescere il turismo può contribuire allo sviluppo di questa regione. Se ci pensiamo bene, noi siamo più ricchi di qualsiasi altra contea ", ha concluso il parlamentare.(26/05/2013)

Medici visitano gratis all'ospedale di Malindi grazie al San Matteo

Ecco uno degli apprezzabili effetti collaterali dei lavori portati a termine dalla Fondazione San Matteo, con l'aiuto di Regione Lombardia, al District Hospital di Malindi. Ora è più facile per le organizzazioni internazionale poter approfittare dell'efficacia delle strutture per aiutare la popolazione locale, attraverso la presenza di volontari che effettuano visite specialistiche gratis per tutte quelle persone che non se lo potrebbero permettere. L'ospedale distrettuale di Malindi è il più importante della costa nord da Kilifi a Lamu, un vero e proprio punto di riferimento per la sanità della regione costiera. La fondazione italiana lo ha completato e rinnovato, costruendo una nuova unità di pronto soccorso, l'alta densità operativa, due sale operatorie e donando strumentazioni, ma non solo, creando attraverso gli stage a Pavia una squadra di medici specializzati e capaci di utilizzare le strumentazioni moderne messe a disposizione. Ora anche medici volontari possono dare una mano con più mezzi a disposizione, come l'organizzazione internazionale diretta dal dottor Vishah Shah, indiano, che dal 16 maggio è impegnata ad aiutare i kenioti all'ospedale di Malindi. Questo weekend termineranno le visite e lo staff è sicuro di tornare quanto prima ad offrire la sua fondamentale opera di solidarietà.(25/04/2013)

Nasce la IAKC, imprenditori per migliorare la "Amani Riviera"

La "IAKC" è finalmente una realtà operativa. Un'associazione di investitori non soltanto italiani che si sono riuniti per migliorare la qualità delle strutture private e per costituire una sola forza che chiederà alle istituzioni locali di lavorare per lo sviluppo turistico della costa da Kilifi a Lamu.
A illustrare progetti e realtà della IAKC è il suo presidente, Roberto Marini.
"Vivo qui da più di trent'anni e per la prima volta sono convinto che insieme gli imprenditori della costa nord possano fare molto - spiega Marini - per alzare gli standard dei servizi". La IAKC ha iniziato la sua attività creando un logo e un'unica denominazione, che è "Amani Riviera" (la riviera della tranquillità). "L'associazione vuole essere un ombrello per tutti gli imprenditori che hanno interesse allo sviluppo della costa - dice ancora Marini - abbiamo alcune priorità e vorremmo avere la forza di unione per poterne discutere direttamente con Nairobi, con l'ufficio del Presidente. La pulizia di Malindi è già un dato di fatto in questi giorni, l'aeroporto internazionale a Malindi, il by-pass per togliere i mezzi pesanti dal centro della cittadina, altre strade asfaltate (basterebbero 6km di strada al mese per avere sistemato la viabilità in poco tempo". Giorno dopo giorno, si contano le adesioni, tra cui quella del console Marco Vancini e dell'ex console Roberto Macrì. Si attende, ovviamente, l'ingresso di Flavio Briatore.(24/05/2013) 

Bruciano le Cannon Towers a Mombasa

Uno spaventoso incendio ha colpito l'altra sera uno dei più famosi palazzi di Mombasa, le Cannon Towers in Moi Avenue (foto tratta dall'edizione Online del quotidiano Standard). Decine di persone sono rimaste intrappolate ai piani alti dell’edificio, che di piani, ne ha dieci, con i vigili del fuoco impegnati tutta la notte a cercare di spegnerlo tra mille difficoltà e mezzi non proprio adeguati. 
Molte le persone tratte in salvo, ma l’arrivo dei mezzi dei pompieri e delle squadre speciali del porto di Mombasa non sono bastati ad evitare la distruzione di uffici come quello della stazione radio Baraka FM, la più antica radio privata della costa, situata al settimo piano. 
L’incendio è divampato all’ottavo, poco dopo il tramonto e sono state coinvolte anche alcune automobili parcheggiate nell’area sottostante, colpite dai tizzoni ardenti crollati dall'edificio. Scale e ascensori sono rimasti bloccati velocemente, e il lavoro si è presentato subito arduo e lo è stato anche ieri perchè le squadre di soccorso non sono attrezzate per salire ai piani prima che gli edifici ancora intatti potessero essere attaccati dalle fiamme. Fortunatamente non si sono registrate vittime, solo qualche lieve ustionato e tanti danni alle strutture.(22/05/2013)

Tagliati alberi "storici" nel parcheggio del Galana Center
Sicuramente bisognava fare qualcosa per risolvere il problema delle radici degli alberi del parcheggio del Galana Center, davanti al Karen Blixen Bar che da qualche giorno è in completo restauro. Ma nessuno pensava si sarebbe agito in maniera così perentoria: tagliati e rimossi completamente i due alberi che con le loro radici rendevano l'asfalto del parcheggio gibboso, ma davano anche ombra e respiro all'ambiente, oltre che l'immancabile verde della natura africana. Gli operai sono al lavoro da tre giorni, perché le radici sono molto profonde e dopo aver sfrondato per intero le piante, hanno tagliato i tronchi fino alla base e continuano a scavare. "Quegli alberi erano in pessime condizioni - spiega Roberto Marini, proprietario con la famiglia del Galana Center - prima o poi avrebbero potuto danneggiare macchine o persone". 
Sicuramente verranno piantati (almeno lo speriamo) altri alberelli e questa volta si terrà conto anche dell'espansione delle loro radici.(21/05/2013)

Malindi più pulita grazie al riciclo danese
E' bastato lanciare il sasso e subito qualcuno si è attivato. Come sempre Malindikenya.net ha scatenato una "catena" d'interesse nei confronti di una delle priorità per la nostra cittadina: questa volta parliamo della raccolta dei rifiuti e del riciclo. Tramite la Myfem abbiamo svolto i nostri sondaggi e finalmente è uscita allo scoperto una società tedesca che sarebbe pronta ad iniziare un'opera di raccolta differenziata e di riciclaggio della spazzatura di Malindi. Ieri sera al Rotary Club malindino è stata presentata l'iniziativa "Rudisha" (che potremmo tradurre con "restituzione" ma anche con "riciclo") della compagnia danese "Green Biz Africa. Il responsabile per Malindi, Mr. Bruhn, ha assicurato che ci sono già tutte le licenze e che a Nairobi aspettano la plastica raccolta a Malindi. Non è ancora chiaro chi verrà impiegato per ripulire la cittadina e quali attività private verranno coinvolte. Il nostro portale ha da tempo suggerito che vengano coinvolti ragazzi di strada e disoccupati, così da creare lavoro anche nei soggetti a rischio droga, emarginazione e violenza. Intanto alla riunione di ieri ha partecipato anche il neo presidente della Investors Association of Kilifi County (IAKC) Roberto Marini, che si è detto pronto a collaborare, estendendo l'invito a tutte le attività del comparto turistico malindino. Su Malindikenya.net parte il conto alla rovescia...e speriamo si arrivi presto al via!(20/05/2013) 

La leggenda di Mbuyu Wa Kusema

C'è chi ha proposto che "Mbuyu wa kusema" possa diventare una delle attrazioni turistiche di Malindi. Il villaggio alle porte della cittadina, che prende il nome dal suo storico albero, è ormai diventato popolarissimo tra la gente locale. La leggenda racconta di un vecchissimo baobab che nella zona appena fuori Malindi, lungo la strada per lo Tsavo, a causa delle costruzioni, vide molti "fratelli" secolari cadere sotto i colpi delle scure. Così, secondo gli anziani locali, iniziò a sussurrare in dialetto giriama, con l'intenzione di mettere paura a qualsivoglia malintenzionato. E sembrerebbe avercela fatta, tant'è che si erge statuario ancora oggi, ai margini dello stradone, di fianco a negozi e baracche nuove. Sembra una favola, ma i vecchi del villaggio non amano scherzarci sopra. "Da ragazzi ne avevamo paura - raconta Bandika Kaka, che oggi ha 93 anni - poi abbiamo capito che rispettandolo, non ci avrebbe più spaventato. Talvolta anzi dava l'indicazione giusta a qualche donna che si era persa di sera, oppure lo sentivamo piangere e lamentarsi. Mbuyu Wa Kusema è davvero un baobab parlante". Lo assicura anche Margaret Mole Wachanzera (87 anni). "Ricordiamo tutti quando il baobab uccise un uomo che si apprestava a tagliarlo. Urlò e si scosse tanto da impietrirlo e farlo crepare di paura. Ma è successo tanto tempo fa". Oggi Mbuyu sembra essersi placato, quasi rassegnato al progresso. Ma guardacaso, nessuno si sogna più di eliminarlo. E ora potrebbe diventare monumento nazionale ed essere visitato, con tanto di leggenda affissa sotto il suo enorme fusto.(19/05/2013)


In savana per trovare "Balozi", l'elefantino con la zanna inversa

Tutti in savana nello Tsavo per cercare un elefante "un po' particolare". Qualcuno lo ha chiamato "Balozi", come la nuova birra senza zucchero della Tusker (che appunto richiama alle zanne del grande mammifero). Anche questo esemplare, come la birra, ha qualcosa di diverso dai suoi simili. Una delle due zanne d'avorio è cresciuta in sù, invece che verso il basso, come la destra. Così, crescendo, è arrivata a premere contro il muso, tra l'inizio della proboscide e l'occhio. "E' pericoloso per la sua salute - spiegano alla Sheldrick Foundation, l'associazione che da anni si prende cura degli elefanti a Nairobi - dobbiamo trovarlo". Per farlo, si sono allertati in tanti. La foto, che ci giunge dai lettori Adriano e Giovanna, è stata scattata al posto 104 dello Tsavo, e si può pensare che Balozi non si stia allontanando troppo da lì, perché c'è acqua in abbondanza. Anche il KWS da ieri ha messo a disposizione il suo aereo per scandagliare la zona dall'alto, mentre gli stessi amici lettori hanno avvertito ogni pulmino e fuoristrada in ingresso nel parco nazionale. Certo, siamo in bassa stagione e non transitano molti driver e turisti in Savana, ma si spera che qualcuno lo trovi e possa avvertire la Sheldrick Foundation che saprà come fare per aiutarlo.(18/05/2013) 

Malindikenya.net con Eugene e Baraka a Thika
Sono loro l'esempio per i nostri ragazzi di strada di Malindi: Eugene e Baraka ce l'hanno fatta. Si sono guadagnati una scuola superiore coi fiocchi a Thika, 20 km da Nairobi, e gli allenamenti con la prima squadra del Thika United, ai vertici della Premier League keniota, grazie all'intelligente gestione dell'italiano Elio Lolli, modello Udinese. Tanti giovani talentuosi che devono essere altrettanto bravi a scuola. E ora aspettiamo per i nostri due ragazzi sedicenni, che iniziarono quattro anni fa con la Karibuni-Genoa, l'esordio in prima squadra.(16/05/2013) 

Più adulti che tornano a scuola in Kenya

Torna la voglia di studiare in Kenya, e anche sulla costa. L'ufficio dell'educazione, corrispondente al nostro Provveditorato agli studi, quest'anno ha registrato un incremento del 30%, quindi considerevole, delle iscrizioni di adulti alle classi della scuola primaria (le nostre elementari e medie, per una durata complessiva di otto anni). Il responsabile locale dell'educazione degli adulti, David Thengele, ha riferito a Malindikenya.net che quest'anno gli adulti (anche in là con gli anni) che si sono iscritti a una delle classi elementari, sono stati ben 171, e che solo 26 di loro non sono riusciti ad essere promossi. "Ben 26 di loro hanno superato gli esami dell'ottava classe e sono pronti per l'educazione secondaria" ha precisato Thengele. La notizia fa piacere, perché le campagne sull'educazione come strumento per prevenire la violenza, gli abusi sui minori, l'avvicinarsi alle droghe, sta dando i suoi frutti. Non ci stancheremo mai di dire che la presa di coscienza che porta a cambiare davvero le cose nel terzo mondo parte proprio dall'educazione.(15/05/2013) 

Una Malindi più pulita con un progetto per il riciclo

Ripulire Malindi e riciclare la spazzatura, il "taka taka" come si dice da queste parti. E' molto più di una suggestione, sta diventando un progetto che il nostro portale, con l'associazione Myfem, sta preparando e proporrà alla comunità malindina. Alcuni importanti assensi preliminari sono arrivati e si spera che ogni attività locale, per quel che potrà fare, parteciperà attivamente a questo progetto. L'idea era partita proprio dalle colonne di questo portale, osservando il buon lavoro svolto dalla Ecopost di Nairobi, che non solo raccoglie capillarmente i rifiuti nella capitale, ma li differenzia e li riutilizza come materiale per l'edilizia. La stessa cosa si potrà fare a Malindi, rivendendo la spazzatura, dopo aver distinto la plastica dalla latta e dall'umido. Un'altra priorità sarebbe spostare l'attuale discarica, situata sulla strada per Mayungu, non lontano dal mare, nell'entroterra. Malindi è in espansione e non c'è una cultura della raccolta e del riciclo. La spazzatura spesso langue giorni interi ai lati delle strade, specialmente nei quartieri poveri, e con il caldo marcisce e porta malattie. Spesso capre e vacche rovistano tra i rifiuti cercando qualcosa da mangiare e i bambini giocano lì in mezzo. Non è solo una questione di "estetica", si tratta di salvaguardare la vita di tutti attraverso un ambiente più pulito. 
Tutto ciò però può essere anche business: ci sono già imprese di costruzione interessate ad acquistare il materiale pressato e prodotto. Per quanto riguarda hotel e ristoranti, ognuno potrebbe partecipare acquistando un mezzo (che recherà lo sponsor) per la raccolta. I mezzi potrebbero essere anch'essi ecologici, e convogliare tutto in camion che porteranno la spazzatura alla discarica, dove avverrà la selezione. Malindi pulita con un progetto che alla lunga potrebbe autosostenersi, questa è la scommessa di Malindikenya.net. Speriamo che l'interesse "a parole" di tanti possibili partners si trasformi in partecipazione reale.(14/05/2013)

Karibuni-Genoa alle finali distrettuali a Kilifi per la Coca Cola Cup

Molti di loro hanno iniziato con noi 4 anni fa: per Mystick, Swaleh, Bata, Janji, Gitau, Nyababwe, Maxwell è già la seconda apparizione alla Coca Cola Cup. La Karibuni-Genoa, progetto pilota della Malindikenya Soccer Academy, affronta la più importante competizione nazionale riservata alle formazioni Under 15. Ieri al campo di Ngala, tra acquazzoni e improvvise schiarite, i nostri ragazzi (ex di strada) si sono guadagnati la qualificazione alle finali provinciali di Kilifi, il prossimo 25 maggio, con una vittoria per 3-0 contro Takaye e un pareggio 0-0 contro Lamu. Bene così, figlioli.(13/05/2013)

Ristrutturazione per il Karen Blixen di Malindi
Mercoledì 15 maggio il Karen Blixen chiude i battenti per un mesetto. E' un evento eccezionale per il ritrovo italiano per antonomasia dei malindini, che solitamente è aperto tutto l'anno. La decisione è stata maturata dai proprietari Roberto e Tiziana per permettere alcuni lavori di ampliamento e rinnovo. Nella fattispecie sarà alzata e allargata la tensostruttura che funge da copertura e lo spazio del bar ristorante comprenderà anche le parti della piazzetta del Galana Center che sono attualmente scoperte, fino praticamente alla celeberrima statua dell'elefante. "Il bancone del bar diventerà circolare, come quello dei chiringuiti - spiega Roberto Ciavolella - mentre all'interno dello spazio bar-ristorante sarà ricavato anche un palco per esibizioni dal vivo". Un mese per rimodernare un luogo culto della comunità malindina: frequentato dai residenti, scoperto dai turisti e presto apprezzato da chi vorrà abbinare la quotidianità del caffé alla sorpresa di serate sempre diverse in un ambiente più accattivante, pur restando un "classico".(12/05/2013) 

Malindi, un luogo unico al mondo
Un luogo unico nel mondo. Non è certo un azzardo parlare in questo modo di Malindi. Celebrata spesso per quello che non è, ricordata per come era e immaginata per come potrebbe essere, in realtà Malindi è esattamente come riesce ad apparire: unica. Ricca di contraddizioni, immersa nella natura, multietnica, multireligiosa, pacifica (e chi si ostina a dire il contrario dovrebbe avere la buonafede e il buonsenso di fare paragoni con altre realtà così povere, per accorgersi che qui la violenza quotidiana è ai minimi mondiali) e in evoluzione. Ci vorrebbe così poco a renderla meno disperata ed è proprio dal quel punto di vista che tante persone di cuore, con mezzi grandi e piccoli, ci stanno provando: sanità, educazione, integrazione. Malindi però è anche un luogo turistico, dove convergono interessi e si fanno investimenti. Un luogo in cui si incontra un campionario del genere umano che ha pochi precedenti. Ma anche tra gli stessi connazionali, vedere pensionati che l'hanno scelta unicamente per il clima e il basso costo della badante mescolarsi con volontari integrati nel sottobosco locale, milionari che sorseggiano drink ai bordi delle piscine conoscere al bar industriosi squattrinati che hanno aperto una piccola attività per sbarcare il lunario nella magia dell'Africa, chi non vuole più tornare nel Belpaese e chi se non prende l'aereo in direzione europa ogni tre mesi impazzisce, può sembrare surreale, ma è la maniera più completa e attuale per capire chi siamo (anche perché dove andiamo e perché siamo qui dovremmo saperlo o al massimo chiederlo a qualcuno in swahili). Le mail di italiani che continuano a chiedere informazioni per trasferirsi qui sono tantissime e non ci stancheremo mai di rispondere ad ognuno di persona. Ci vuole comunque un primo approccio con questo luogo che non vanta nemmeno tentativi d'imitazione, perché sarebbero impossibili. Il consiglio è sempre quello di potersi permettere un periodo di "conoscenza" di due o tre settimane, per vedere Malindi non con gli occhi edulcoranti del turista, ma con lo sguardo di chi vuole davvero capire se possa essere il posto giusto dove trasferirsi, vivere, investire non solamente a livello economico, ma anche sul proprio futuro, su una possibile nuova vita. Ci si può provare.(10/05/2013)

Piogge: aumentano i casi di malaria nel distretto di Malindi

Aumentano in maniera esponenziale i casi di malaria nel distretto di Malindi. Le forti alluvioni delle ultime due settimane hanno riempioto l'ospedale distrettuali di ricoverati per casi di malaria abbastanza gravi. Colpite soprattutto le persone più deboli: anziani e donne in cinta, oltre ai bambini. Per la responsabile della Sanità distrettuale, Rachel Randu, la situazione è tornata a farsi problematica dopo alcuni anni: "C'è una recrudescenza del fenomeno della malaria nella nostra provincia - ha spiegato Randu - anche se siamo mottimisti perché non solo il fenomeno si è notevolmente abbassato negli ultimi anni, ma oggi ci sono anche farmaci più efficaci nel combatterla". Fatto sta che il nosocomio malindino registra un alto numero di ricoveri. "Succede sempre così nella stagione delle piogge - ammette Randu - ma oggi grazie anche all'aiuto degli italiani possiamo contare su strutture efficienti e medici in grado di intervenire. Dobbiamo altresì notare come molti cittadini della costa non abbiano ancora preso l'abitudine di dormire con le zanzariere nel letto o alle finestre. Questo nonostante un'ingente distribuzione di "mosquito net" gratuite. Non c'è cultura della zanzariera e dovremo lavorare su questo" ha concluso il responsabile della Salute.(09/05/2013)

Ecco il primo aiuto dalla Svizzera per la giovane Emaline di Garashi 

Arrivato il primo aiuto da una lettrice di Malindikenya.net per far vivere decentemente fino a fine anno Emaline e il suo bambino, ora ne servono altri per preparare l'iscrizione a scuola e trovare una "tata" per il bimbo. Sabato scorso abbiamo segnalato la storia di questa ragazza che ha lasciato la scuola nel distretto di Magarini ha chiesto al governo di sostenerla per proseguire il percorso scolastico.  Emaline Mwaka ha abbandonato la scuola l'anno scorso dopo essere stata molestata sessualmente. A seguito della gravidanza non ha potuto completare gli studi secondari. "Mi hanno violentata quando ero al terzo anno della scuola secondaria, sono stata costretta a lasciare la scuola”, racconta Emaline. Emaline che ora è madre di un bambino e vive a Garashi ha chiesto al governo e a sostenitori privati di poter proseguire negli studi.
"Sarei molto grata a chi potesse aiutarmi a completare gli studi" ha detto. Parlando durante un'intervista al sito in inglese Malindikenyanet.com, Emaline ha raccontato che suo padre che era l’unico finanziatore della famiglia è morto due anni fa e che lei è rimasta sola con la madre disabile. "Mio padre, che mi ha sempre spronato a studiare non c’è più, ora quel che mi serve è poter completare gli studi secondari in modo che io possa aiutare il mio bambino e la mia mamma".(10/05/2013) 

Piogge e mancanza di corrente, disagi nella provincia di Kilifi

Tre giorni di pioggia quasi continua e torrenziale sono bastati a mettere in crisi l'intera provincia di Kilifi e il distretto di Malindi. Le precipitazioni iniziate domenica mattina hanno allagato completamente la costa e Malindi è risultata tra le località maggiormente colpite. Ma il danno grave è avvenuto a Kilifi, dove l'acqua è penetrata nella centrale elettrica di Kilifi, che con i suoi trasformatori fornisce corrente a tutta la costa nord. L'allagamento ha costretto la società dell'energia elettrica nazionale Power & Lightning a chiudere la fornitura dalla centrale di Rabai, che fornisce l'intera costa keniota. "C'era pericolo di corto circuiti - hanno spiegato i vertici della Power & Lightning - abbiamo dovuto spegnere i trasformatori di Kilifi e svuotare la centrale". Un giorno intero per prosciugare l'impianto di Kilifi e ieri sera il tentativo di riattivare, con conseguente corto circuito. Ci è voluta un altra mezza giornata e finalmente pochi minuti fa la corrente è tornata, per il sollievo di chi si vedeva già costretto a buttare cibarie dai frigoriferi e freezer e per la mancanza contemporanea dell'acqua, a causa del non funzionamento dei filtri del depuratore di Baricho. Iniziava inoltre a scarseggiare a Malindi il gasolio, necessario per far funzionare i generatori. Elettricità a parte, si segnalano esondazioni del fiume Sabaki, con Croce Rossa in azione ed altri residenti sfollati. Problemi di viabilità con diverse strade bloccate anche a Mombasa, mentre a Malindi solo il roundabout, la rotonda d'ingresso in città e alcune strade sterrate interne, denunciano problemi. Bloccati invece alcuni villaggi dell'entroterra e impossibilità dei matatu a raggiungere Kakoneni, lungo la strada per lo Tsavo.(07/05/2013) 

L'azione umanitaria della San Marco in Somalia

Non solo caccia ai pirati e logistica nell'Oceano Indiano al largo della costa somala, ma anche aiuti umanitari da parte della San Marco. Una preziosa ed esaustiva galleria fotografica mostra le giornate passate dall'equipaggio medico della flotta Nato alle prese con civili somali che avevano bisogno di cure. Gente stremata da anni di guerra civile e carestie. "Abbiamo dato il nostro contributo nei confronti di persone in vera difficoltà - ha spiegato il luogotenente Gentile - molti di loro avrebbero dovuto affrontare più di 200 chilometri per trovare un ospedale, senza mezzi di trasporto per muoversi. Bambini, donne, anziani bisognosi di cure, arrivati a bordo con le nostre imbarcazioni grazie alla possibilità di poterli far entrare direttamente nella "pancia" della nave con il sistema di allagamento del mezzo anfibio. Poi curati nella nostra unità medica, provvista anche di una sala operatoria e macchinari per raggi X, oltre a uno studio dentistico".(06/05/2013)


Con Malindikenya.net a bordo della San Marco ancorata a Mombasa

E' ancorato a Mombasa uno dei vanti della Marina Militare italiana e della flotta Nato: la nave d'assalto anfibio San Marco. 138 metri e trent'anni di peso specifico, da 5 anni impegnata nella lotta alla pirateria al largo delle coste della Somalia. In un incontro con la stampa, insieme con l'Ambasciatore d'Italia in Kenya Paola Imperiale, il comandante dell'operazione Nato denominata "Ocean Shield", Antonio Natale, ci spiega i successi della San Marco. "Dal 2008 abbiamo trovato in questa parte di Oceano Indiano una situazione disastrosa, con cinque navi in mano ai pirati e centocinquanta ostaggi. Ora hanno solo due imbarcazioni e 54 ostaggi". Ma il lavoro importante è stato fatto in prospettiva, limitando le azioni dei malviventi e scoraggiandoli dall'attaccare altre navi. "I danni economici commerciali sono scesi dai 13 bilioni di dollari del 2010 ai 6 del 2012 - illustra Natale - abbiamo quindi dimezzato le perdite delle compagnie e dell'indotto". Tra questo indotto c'è anche il turismo in Kenya. Importante e significativa in questo senso la tappa a Mombasa. "Un'operazione fondamentale anche per questo Paese - ha detto l'Ambasciatore Imperiale - dobbiamo ringraziare la Nato e tutto l'equipaggio della San Marco". Trecento persone a bordo che non sono solo pronte a contrattacchi e operazioni militari, ma che in questo periodo hanno svolto operazioni di solidarietà, come testimonia il nostro articolo qui sotto. "La nostra resta comunque una nave da guerra, una nave da sbarco - spiega il Luogotenente Rino Gentile - con due elicotteri per le incursioni in terra o su altre imbarcazioni. Attualmente non ci è possibile attraccare lungo le coste somale e intervenire su terra, ma contiamo che presto la Nato ottenga la possibilità di farlo, allora la nostra azione sarà ancora più efficace". L'incontro di Mombasa con gli ufficiali della San Marco ha rappresentato anche per noi di malindikenya.net l'occasione di uno scambio di visioni sull'attuale situazione della tribolata nazione confinante e per essere rassicurati sull'immediato futuro delle coste a nord di Malindi, che non potranno più essere minacciate da arrivi di malintenzionati criminali del mare".(05/05/2013) 

Malindi: tempo di investimenti per preparare la prossima stagione
Si chiude definitivamente la stagione turistica con l'arrivo delle piogge e ci si prepara per il prossimo luglio. Malindi ha archiviato problemi, elezioni, arrivi illustri e le solite dicerie, ma considerata la crisi internazionale ha vissuto una stagione positiva. E positive sono le avvisaglie per la prossima, carica di investimenti locali, orientali e dell'est europeo ma anche italiani. A fronte di una richiesta di piccoli investimenti e attività da rilevare come miniresort o bed&breakfast, c'è anche chi pensa a partire con attività che ormai in Italia nessuno oserebbe aprire. E' il caso di alcuni hotel che stanno per nascere specialmente a Watamu (presto malindikenya.net ve ne darà notizia) e di progetti edilizi inediti per Malindi. Molte sono le occasioni segnalate dal nostro portale per chi vuole investire in Kenya, invece di rischiare di indebitarsi nel Belpaese. C'è ad esempio la gestione del Karibuni Hotel, che la proprietà garantirebbe con un "bonus" d'ingresso (proposta davvero interessante), c'è il Victoria Plaza, struttura pronta per l'uso sul mare e in pieno centro, c'è il grazioso e nuovissimo Silversand Residence, con le sue 22 suite che si presta a diverse forme di business. Poi le situazioni private che possono anche diventare idee commerciali: Balabala House a Casuarina, The Village di fronte al Parco Marino e al Billionaire di Briatore, Kenyan House al Golf Club, Double Heart in zona Casinò, B&B Mela's a Silversand. Per quanto riguarda Watamu, il B&B Zawadi, le case di Nyukivillage ed altre strutture private come Nyumba Ya Nyani. Potete contattarci per avere una visione completa degli affari che si possono fare nella Kilifi County, o per ogni singolo interesse. Così come chiedere informazioni su ristoranti, negozi ed altre attività in vendita, affitto o gestione. Karibu Kenya!(04/05/2013)

Il matrimonio giriama di "Miss Hando"

L'anno scorso era stata eletta "Miss Hando". L'hando è il costume tradizionale tipico dell'etnia Mijikenda. Furaha che fa parte della tribù giriama ne va fiera, ma ha vent'anni e finita la scuola superiore è diventata un'ambita ragazza da marito a Malindi e dintorni. Domenica scorsa finalmente è convolata a nozze con il fidanzato Safari Kenga, che lavora per un resort italiano a Mambrui. La cerimonia a casa della sposa non poteva che essere quella tradizionale con rito giriama, celebrata dal Malindi District Cultural Festival e precisamente dall'avvocato J.K.Mwarandu. Una mucca appesa all'acacia del villaggio e tagliuzzata in un'enorme pentola, bambini festanti e damigelle vestite uguali e acconciate che nemmeno in Mississippi negli anni Cinquanta, con il contrappunto di splendide "mama" nei loro parei colorati. Odori di polenta e sugo sulla strada delle saline di Gongoni. La firma, la festa, i canti e poi il trasferimento nel villaggio dello sposo, vicino a Mambrui. Lì tutt'altra atmosfera: deejay, sound system e balli moderni, non senza una varia umanità che solo l'Africa sa mettere in mostra, tra sorrisi innocenti, accoglienza senza secondi fini e immutabile e serena accettazione della vita povera e semplice.(03/05/2013) 

Operatori del turismo di Malindi spiazzati dal senatore Madzayo

Speravano di trovare conforto in qualche politico locale, gli operatori turistici di Malindi. Guidati dal loro portavoce Juma Mwaringa, i piccoli venditori di souvenir e negozianti di oggettistica e artigianato locale, hanno incontrato il senatore eletto a Malindi, Stewart Madzayo. "Gli italiani fanno lavori che potremmo tranquillamente fare noi - è il refrain - ci rubano piccole attività come boutique e baretti". Il politico non ha cavalcato però la facile onda del nazionalismo, contestualizzando il problema: "Gli italiani in verità ci hanno aiutato molto - ha spiegato il senatore - aprendo anche a tanti kenioti piccole attività redditizie". Sono molte infatti le imprese locali come agenzie di safari, sartorie, bed & breakfast e boutique dove i nostri connazionali figurano solo come finanziatori di piccoli imprenditori di Malindi e dintorni. "Questo fa crescere l'economia locale e crea posti di lavoro, non li fa venire meno" ha spiegato Madzayo. Gli operatori turistici hanno criticato anche i negozi che vendono artigianato locale all'interno dei villaggi turistici. "Ci portano via clienti" ha reclamato Mwaringa. Ammesso anche che in parte possa essere vero, c'è da ammettere però che sicuramente creano più lavoro a chi fabbrica quegli oggetti. Più richiesta c'è per il mercato del legno e degli oggetti perlinati, più artigiani sono coinvolti in lavori caratteristici che richiedono competenza e senso artistico, non solo conoscere l'italiano, saper scherzare e farsi notare in spiaggia. Malindi è in pieno sviluppo e bisogna saper guardare tutti gli aspetti della sua crescita economica. Gli operatori turistici locali sono quasi tutti confinati nel Curio Market al porto, per loro scelta. Il problema del Curio Market è la sua ubicazione. Dovrebbero trasferirsi nella zona del mercato vecchio, o anche chiedere il terreno dietro l'ufficio postale, ed essere più visibili e meno "aggressivi". Un po' più negozianti e un po' meno "beach boys" insomma.(02/05/2013)

Torna ma censurata la pubblicità keniota anti-aids

E’ stata ripristinata dai media kenioti la campagna pubblicitaria sull’uso dei preservativi (condom) che in un primo tempo era stata lanciata su tutti i “media” dal titolo in kiswahili “Weka Condom Mpangoni” (metti il preservativi nell’appuntamento) e poi censurata a seguito di grandi polemiche tra le sfere religiose e civili. La polemica verteva sul “consiglio” alle donne che indulgono in “affari” extra matrimoniali di invitare il“partner”  ad usare il preservativo. Ora la “National Aids Control Council” (NACC) che lo aveva proibito, dopo consultazioni tra le parti interessate, lo ha ripristinato dopo alcune correzioni del testo. Al momento il Kenya registra oltre 100.000 nuove infezioni AIDS annualmente.(01/05/2013)

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