ARCHIVIO
01-10-2009 di redazione
Scuola per sordomuti grazie allo "Zecchino"
Dalle canzoni dei bambini una speranza per altri piccoli che queste canzoni non le possono ascoltare nè tantomeno cantare. Questo è un po' il senso dell'aiuto che la famosa manifestazione canora per bambini "Lo Zecchino d'Oro" ha voluto far pervenire ai ragazzi della scuola speciale per sordomuti, che rientra nel progetto "Sikia Kenya" del Cisp. Durante l'ultimo concorso dell'Antoniano, la fucina che sforna ogni anno motivetti poi cantati da migliaia di bimbi e voci in erba che magari un domani diventeranno famose, è stato istituita la raccolta fondi denominata "Fiore della solidarietà" e quest'anno i contributi raccolti sono andati al progetto del Cisp "Sikia Kenya" (Ascolta Kenya) a Kakuyuni. Ad inaugurare la prima parte dei lavori della scuola, l'altroieri, è arrivato dall'Italia il direttore dell'Antoniano Onlus, Fra' Alessandro Caspoli, e insieme all'Area Manager del Cisp Sandro De Luca, era presente anche il sindaco di Malindi, Samson Mapinga. Ma c'erano anche le telecamere della Rai, a Kakuyuni. Infatti la prima rete nazionale trasmetterà la cerimonia di consegna della scuola a partire dal 17 novembre prossimo. La scuola nella sua intierezza sarà invece attiva a partire dall'inizio dell'anno 2010, cioè a febbraio. Le strutture infatti sono terminate, ma mancano attrezzature e arredi che verranno consegnati entro la fine dell'anno.(31/10/2009)
Briatore e consorte a Malindi nel "buen retiro"
Flavio Briatore ha scelto il “buen retiro” di Malindi per preparare al meglio le sue memorie difensive e tentare di rientrare nel grande circo della Formula Uno che lo ha recentemente radiato con l’accusa di aver provocato l’incidente di Piquet per favorire la vittoria del prossimo ferrarista Fernando Alonso. Briatore è arrivato martedì nella località turistica keniota, come riferito in anteprima da malindikenya.net, a bordo del suo jet privato e a braccetto della consorte Elisabetta Gregoraci, da poco in dolce attesa. La coppia è nell’oasi di relax di “Lion in the sun”, la prestigiosa villa che l’ex team manager della Renault ha trasformato insieme a Chenot in una Spa di lusso. Vacanza per radunare le idee, far riposare la futura mamma (se sarà femmina, i due vorrebbero chiamare la figlia Kenya) ma anche per seguire i lavori della struttura che Briatore sta costruendo sulla spiaggia del parco marino di Malindi, all’interno di una zona protetta. Per ora ospita sdraio, lettini e gazebo per gli ospiti della Spa, ma “Lion in the sun beach” diventerà probabilmente un resort esclusivo con ristorante e casino.(30/10/2009)
Due giornalisti innamorati del Kenya portano in giro venti colleghi con il Ktb
Giornalisti italiani alla scoperta delle meraviglie del Kenya, ieri a Malindi e oggi a Mombasa a parlare con il Ministro Balala.
Uno è Luca Liguori (a sinistra nella foto), uno dei decani del giornalismo italiano, che ha dentro il mal d'Africa da quarant'anni, l'altro è più giovane ma non meno innamorato del Kenya, Stefano Passaquindici, presidente del Gist, i cronisti che si occupano di turismo. Entrambi sono legati alle iniziative del Kenya Tourist Board, qui rappresentato dalla responsabile italiana Federica Volla, ed abili nel "contagiare" altri colleghi, trovando l'occasione di portare spesso i media italiani a conoscenza delle meraviglie di questo paradiso, anche grazie a sponsor come Livingstone, che ha messo a disposizione i voli, e resort che si sono prestati ad ospitarli, come il Coral Key di Malindi. Liguori, che ha casa a Malindi, ricorda spesso di essere nato "nell'anno in cui fu inaugurato il Lawford's Hotel". Quando parla del "suo" Kenya fa venire i brividi e grazie a lui in tanti si sono innamorati e hanno scritto e parlato di Malindi e della Savana. Ora il testimone è nelle mani di Stefano Passaquindici, apprezzata firma turistica de Il Giornale, che in questi giorni, in collaborazione con il KTB, ha portato in Safari e a Malindi una ventina di colleghi, tra cui redattori de Il Corriere della Sera, Il Mattino, L'Arena di Verona, Viaggivacanze, Il Gazzettino, Ville e Casali, Il Messaggero Veneto e altri. Sono arrivati giovedì scorso e, dopo due giorni al Nakuru National Park, si sono trasferiti via terra al Maasai Mara e da qui l'altroieri in aereo sono arrivati a Malindi, soggiornando al Coral Key. Oggi appuntamento al Tamarind di Mombasa con il Ministro del Turismo keniota Najib Balala e domani il ritorno, con tante cose da raccontare ad altrettanti lettori, sul Kenya in Italia.(29/10/2009)
"Genoa Club Malindi" il libro benefico di Freddie viene presentato in Italia
Esce in Italia il 4 novembre, giorno della presentazione nella prestigiosa cornice di Palazzo Ducale a Genova, il nuovo romanzo di Freddie del Curatolo, residente malindino e direttore di malindikenya.net. Si intitola "Genoa Club Malindi" ed è un libro a metà tra cronaca autobiografica e favola, sul rapporto tra il mal d'Africa e la passione per il calcio, per "suo" Genoa in particolare. Il tutto con un lodevole riscontro benefico: il libro, edito dalla casa editrice Liberodiscrivere, è sponsorizzato dalla Onlus Karibuni e dalla stessa società calcistica genovese, che finanzierà un progetto che prevede la creazione di una scuola calcio rossoblù nel distretto di Malindi.
Il libro mette (con un divertente esercizio di equilibrismo...) sullo stesso piano l'Africa, culla della civiltà e capace di splendori e miserie, e il Genoa Cricket and Football Club, culla della civiltà pallonara italiana, essendo la prima squadra fondata nel nostro Paese. Anche la storia del "Grifone" è ricca di splendori, ma anche di cadute e ingiustizie. Da qui si parte in un viaggio attraverso la stagione scorsa di Malindi, del Kenya e del Genoa stesso, vissuta attraverso le storie incrociate di Nonno Kazungu (protagonista di un altro libro di Freddie), dell'autore e dei componenti del "Genoa Club Malindi", che gioiranno per la fantastica (e a suo modo unica) annata della squadra, che è coincisa con un'anno indimenticabile per il protagonista (il matrimonio e la nascita della primogenita) e per il Kenya (l'uscita dalla crisi e l'elezione del presidente "keniota" d'America Barack Obama. Tante storie s'incrociano, con Malindi, la Savana e il calcio visto al bar in primo piano. Con ironia ma questa volta anche tanto sentimento. Come quello che traspare dalle note di copertina del volume: "Mal d’Africa e Mal di Genoa. Chi ne è stato colpito non potrà mai fare a meno di veder correre la sua stessa esistenza su binari paralleli, di considerare le tappe fondamentali del suo percorso terreno senza esplorare quella parte della sua anima che chiede di essere soddisfatta in un unico modo, con l’appartenenza. Essere genoano, appartenere all’Africa. Sensazioni simili, battiti del cuore come zoccoli di animali gemelli che galoppano selvaggi in una savana di emozioni meravigliose.". Il progetto della scuola calcio di Genoa e Karibuni Onlus sarà presentato in anteprima martedì 3 novembre al campo d'allenamento della squadra genovese, con i calciatori, l'allenatore Gasperini e il presidente Enrico Preziosi (oltre all'autore), mentre il libro verrà presentato il giorno dopo a Palazzo Ducale, alle 18.30, con l'intervento del caporedattore del Secolo XIX Giorgio Cimbrico e dell'opinionista di "Repubblica" ed ex allenatore rossoblu Claudio Onofri.(28/10/2009)
Dal ciclista Pozzato aiuti al Kenya
Filippo Pozzato, uno dei migliori ciclisti italiani, per un giorno è sceso dalla bicicletta e ha indossato la divisa da calcio, segnando un bel gol per la solidarietà pro-Kenya. Infatti domenica scorsa, in provincia di Vicenza, il velocista veneto, ha radunato alcuni campioni nazionali delle due ruote, per dare vita a una partita di calcio speciale: il ricavato dell'incasso andrà infatti per la costruzione di uno studio dentistico nel distretto di Malindi. Alla partita hanno partecipato il campione mondiale Paolo Bettini, l'emergente e maglia gialla al Tour De France 2009 Rinaldo Nocentini, e come "coach" in panchina era seduto proprio il Commissario Tecnico della Nazionale azzurra di ciclismo su strada, Franco Ballerini. A loro si sono aggiunti altri nomi conociuti agli appassionati di ciclismo, come quelli di Alessandro Ballan, Michele Tosatto, Luca Paolini, Francesco Ginanni, Dario Sonda e Michele Scarponi. Ha organizzato il tutto la Onlus Dario Bonamigo di Cassola, provincia di Vicenza.(28/10/2009)
La malaria fa meno paura!
Ai malindini la malaria non fa più paura. Con l'avvicinarsi dell'alta stagione, iniziano a piovere sulla mail di malindikenya.net decine di richieste di consigli sul da farsi per affrontare la zanzara anofele e le sue conseguenze. La nostra linea è risaputa e avvalorata dai consigli che tempo fa sul nostro portale ha dato il dottor Mauro Saio, italiano primario del reparto di malattie tropicali del Nairobi Hospital. Niente profilassi, è superata e fa male! Quio a Malindi (non ancora in Italia, purtroppo) si trovano i nuovi farmaci a base di artemisina, sostanza che si è rivelata efficace tanto a curare la malaria quanto a rendere inefficaci le zanzare in futuro. Così quest'anno sono calati vertiginosamente i casi di malaria negli europei, e Malindi è attrezzatissima, con medicine e kit per la malaria in tutte le farmacie e nelle cliniche migliori. Il Saint Peter Hospital ha confezionato una borsetta da viaggio con tre test semplici da fare e il Coartem, la più efficace "pillola del giorno dopo" per il virus. Tenuto conto che la malaria può stare in incubazione anche dieci-dodici giorni, l'ideale è prendere la confezione o il kit prima di ripartire per l'Italia. Ecco quindi i consigli su come comportarsi per la malaria: anche se il vostro medico in Italia vi consiglia la profilassi, noi la sconsigliamo. E' costosa, non fa bene al fegato e copre in media solo nel 75% dei casi. Nel caso vi venisse la febbre dopo una settimana o più dall'arrivo in Kenya, acquistate il kit combinato (due medicine tra cui il Coartem, con anche l'eventuale richiamo, due pastiglie da prendere una e due settimane dopo la fine della cura) con il test da fare a casa. Guardate la scadenza delle confezioni, che durano fino a cinque anni e vi potranno servire anche la prossima volta che tornerete. In Kenya tenete le medicine in frigo o costantemente in aria condizionata.(27/10/2009)
Odinga: "Aiutate i Paesi poveri ad adeguarsi ai cambiamenti climatici"
Istituire un fondo per aiutare i Paesi poveri ad adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Lo ha chiesto Raila Odinga, primo ministro del Kenya, al seminario di Alto livello sulla ‘Comprensione dei costi di adattamento ai cambiamenti climatici’, in occasione della quarta edizione delle Giornate europee dello sviluppo, in corso a Stoccolma, in Svezia. “Siamo pronti a rinunciare alla strada ’sporca’”, ha sottolineato Odinga riferendosi allo sviluppo basato sui combustibili fossili,”ma abbiamo bisogno di assistenza”. Gli esperti hanno illustrato un importante studio della Banca Mondiale sui costi di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. Lo studio stima che, per adattarsi all’aumento di due gradi Celsius di temperatura nel periodo 2010-2050, il costo che i Paesi in via di sviluppo dovranno sostenere sara’ compreso tra i 75 e i 100 miliardi di dollari annui. Odinga ha spiegato: “Non e’ sufficiente dire che cosa accadra’ con l’aumento di due gradi di temperatura. Abbiamo bisogno di 2 miliardi di dollari all’anno per adeguarci, e altri Paesi africani hanno gli stessi bisogni”. Le Giornate europee dello Sviluppo sono un forum annuale organizzato dalla Commissione europea e dal Paese che detiene la presidenza dell’Unione europea, attualmente la Svezia. Riuniscono 4mila persone e 1.500 organizzazioni della Comunita’ di sviluppo. Partecipano delegati provenienti da 125 Paesi, tra cui capi di Stato e principali figure mondiali, molti dei quali vincitori del Premio Nobel. Temi cruciali al centro dell’edizione di quest’anno sono il cambiamento climatico, la recessione economica mondiale, la democrazia e lo sviluppo.(27/10/2009)
Torna l'interesse per il Kenya al TTG
Ritorna l'interesse degli agenti di viaggio intorno alla destinazione Kenya. Presentato nella scorsa stagione più volte dal Ministro del Turismo Najib Balala e anche dall'Associazione Turistica di Malindi Watamu come una meta di nuovo sicura e che mantiene intatte le sue bellezze naturali, migliorando le infrastrutture e presentando una varietà di luoghi e situazioni unica al mondo, il Kenya riconquista le vetrine di chi vende viaggi e pacchetti vacanze, e la riprova è stata l'interesse suscitato dalle offerte dello stand del Kenya Tourist Board alla recente fiera internazionale del Turismo di Rimini, TTG Incontri. "Il Kenya è veramente ripartito e l'interesse del trade a TTG Incontri lo dimostra - la conferma è nelle parole di soddisfazione che Jacinta Nzioka, regional marketing manager del Kenya Tourist Board, spende commentando l'affluenza di agenzie di viaggi allo stand del Kenya in fiera. "I tour operator e gli agenti di viaggio si sono mostrati interessati soprattutto a ricevere il corso di training che abbiamo messo su cd - spiega Nzioka - Ne avevamo a disposizione un centinaio e sono stati tutti distribuiti alle numerose agenzie che ne hanno fatto richiesta scritta". La promozione di quest'anno si incentrerà su tutto il Paese: "Cercheremo - spiega ancora la manager di KTB - di spingere non solo le spiagge e i safari, ma anche località meno conosciute come, ad esempio, l'isola di Lamu e la parte occidentale del Kenya, vicino al Lago Victoria, oltre al delta del fiume Tana, un ecosistema intatto e completamente inesplorato a un'ora d'auto da Malindi". Come già segnalato tempo fa da malindikenya.net, gli arrivi dall'Italia, quarto mercato internazionale per il Kenya, hanno registrato tra gennaio e luglio un totale di 29.844 unità, con un aumento del 168% rispetto all'analogo periodo del 2008.(26/10/2009)
Una mostra fotografica per l'acqua in Kenya
Una mostra fotografica per raccontare il Kenya di oggi, sofferto e magico, con un intento benefico: portare acqua a una regione particolarmente arida del Paese africano. L'ha organizzata il Soroptimist della Valsesia e si avvale degli scatti di Marco Negri, reporter novarese che ha lavorato per agenzie di stampa in Kenya, raccogliendo materiale interessante e anche commovente sui bambini di strada, sulla raccolta del miraa e su splendori e paradossi della Nazione. La mostra apre oggi nel cascinale "La Granda" di Prato Sesia, in provincia di Novara, e starà aperta in questa galleria d'arte e antichità fino a domenica 8 novembre. Per chi ama l'Africa e vuole rivederla con uno sguardo indagatore e attento al sociale, questa mostra è davvero interessante. Ma c'è anche l'intento benefico, sponsorizzato da Soroptimist: le opere di Negri esposte a Prato Sesia saranno vendute e il ricavato sarà devoluto al progetto “Acqua per Akadeli”, che punta alla realizzazione di un canale lungo cinque chilometri, destinato a portare acqua ai campi coltivabili intorno ai villaggi di Akadeli e Kambiyajuu, nella zona di Isiolo, a nord del Paese.(25/10/2009)
De Piscopo testimonial del Malindi Music Festival For Children
Un testimonial d'eccezione per il "Malindi Music Festival for Children", dall'Italia per la kermesse del 5 dicembre organizzata da Cisp, Unicef, MWTWG e Malindikenya.net arriverà il più grande batterista del nostro Paese, Tullio De Piscopo. Il noto musicista partenopeo è da sempre sensibile alla causa dei diritti dei più piccoli e ha accettato di buon grado di partecipare alla prima edizione del festival musicale di Malindi inserito nella campagna "Malindi Protegge i bambini". Il musicista che per anni ha accompagnato Pino Daniele si esibirà anche con il noto gruppo di percussionisti "Juakali Drummers", banda di artisti che arrivano dalle periferie di Nairobi e che hanno partecipato anche all'importante rassegna internazionale Umbria Jazz, oltre ad essere portavoci della cultura keniota per AMREF. Con De Piscopo il Malindi Music Festival for Children mette la classica ciliegina sulla torta di un composito programma musicale che vedrà l'intera giornata di sabato 5 dicembre esibirsi sul palco dell'ex Sinbad Hotel (di fianco al Casino Malindi) venti gruppi locali, selezionati dal Cisp e autori di brani che parlano dichiaratamente del tema dello sfruttamento dei minori. In questi giorni i gruppi in questione, espressione di tutti i generi musicali riscontrabili nel distretto malindino, dal gospel al reggae, dal rhythm and blues al Taarab e all'hip-hop, stanno registrando in uno studio malindino un album che sarà l'espressione della rassegna, venti ensemble locali per venti canzoni sul tema dei diritti dell'infanzia. Cd che verrà venduto pere beneficenza, ovviamente. Con la benedizione di un grande come Tullio De Piscopo.(22/10/2009)
Italiani a Nyeri l'8 novembre
Durante la seconda guerra mondiale, l'esercito britannico fece prigioniero un gruppo di italiani impegnati nelle campagne d'Etiopia e Somalia. Alcuni di loro fuggirono sul Monte Kenya (poi verranno carcerati), altri purtroppo perirono in una sorta di campo di concentramento a Nyeri, dove sorge in ricordo loro un mausoleo, a due passi dalla tomba di Amedeo di Savoia che qui è stato sepolto e di quella del padre degli Scout, Baden Powell. I morti italiani di Nyeri verranno ricordati domenica 8 novembre dal Comitato degli Italiani all'Estero (Comites Kenya) che organizza a sue spese una giornata commemorativa che prevede trasferimento in pullman, pranzo e ritorno nel pomeriggio. Per chi arriva dalla costa, salvo arrivare a Nairobi a spese proprie, la sera del 7 novembre ci sarà la possibilità di pernottamento in Hotel a soli 30 dollari a persona, dato che l'indomani la partenza è fissata per le 7.30. Chiunque fosse interessato può rivolgersi al responsabile Comites della costa, Franco Nofori (0722415212) o a malindikenya.net (0720178982) che raccoglieranno le prenotazioni fino a giovedì 22 ottobre.(21/10/2009)
Arriva il "gratta e vinci" a Malindi
Cosa potrebbe fare un keniota di Malindi con duecentomila scellini? Per noi sono "solo" poco più di duemila euro, per un cameriere o un portiere d'albergo possono significare due anni di stipendio. Una bella somma, considerato che sognarli costa solo venti scellini, ovvero un quinto di euro. Se in Italia siamo ormai contagiati della febbre del Gratta e Vinci, con il pallino del gran colpo da un milione, qui in Kenya speriamo che chi guadagna il minimo indispensabile per tirare a campare in una capanna di fango, mangiando polenta e verdura, non si faccia prendere più di tanto da quella che per la costa keniota è una novità. Il Governo ha infatti distribuito all'ufficio postale di Malindi i "Gratta e vinci" che qui si chiamano "Happy Sweeps". Perchè vietare ai propri concittadini di sognare? Anzi, il Governo di Nairobi chiama palesemente il Gratta e Vinci "operazione di carità", come se alla fine i soldi fossero regalati ai bisognosi e non ne entrassero nelle loro casse come accade nel resto del mondo. Ma, si sà, l'Africa è il Continente dei paradossi e a Nairobi esiste grande ricchezza, quella che scimmiotta le grandi città americane, violenza compresa e periferia degradata inclusa nel prezzo. Ma Malindi, da sempre lontana "provincia dell'Impero" ha sempre preferito i fatti alla propaganda, abituata anche dalle tante associazioni italiane che con poche chiacchiere e poca pubblicità, si spendono per fare del bene. I loro "Gratta e vinci" si chiamano adozioni a distanza, progetti per l'educazione, la sanità. Qui si grattano i muri delle scuole e dei reparti ospedalieri, prima di imbiancarli di fresco, si regalano strumentazioni mediche. Altro che tentare la sorte. Insomma, malindikenya.net si augura che per un'etnia, i giriama della costa keniota, che ha sempre fatto del vivere alla giornata la propria filosofia di vita, anche per accettare serenamente una condizione di povertà resa ancor più evidente dall'avvento del turismo, il "gratta e vinci" sia solo una burla di qualche mattacchione. Qui venti scellini sono l'equivalente di un buon pranzo, di una razione di polenta per dieci persone. Non l'ennesimo obolo a chi non migliora le loro condizioni sanitarie e scolastiche, nè si fa carico delle emergenze come la siccità e i problemi dell'infanzia. Per quanto ci riguarda, "Happy sweets" diventerà una piacevole abitudine: una grattata al giorno per sperare di poter aiutare chi ne ha bisogno. A patto che per ogni venti scellini spesi, altrettanti finiscano in un salvadanaio da rompere presto.(21/10/2009)
In centinaia alla messa per il Vescovo di Malindi
Erano tantissimi, nell'ordine delle trecento persone, ed altri si sono aggiunti nel corso della mattinata. C'erano missionari, suore, dipendenti della scuola e della sanità locale, ma anche tanta gente comune e parecchi muzungu. L'addio della Malindi cristiana al Vescovo di Malindi, Monsignor Francis Baldacchino, con la messa in suffragio celebrata dall'arcivescovo di Nairobi, Padre Anyalo, si è trasformato in una festa, in cui applausi e preghiere hanno fatto da colonna sonora. Sotto l'altare, in mezzo a corone di fiori arrivate da ogni parte della diocesi, campeggiava un ritratto del frate maltese che ha condotto per primo la vasta e non facile diocesi malindina, creata da Giovanni Paolo II nel 2000. Oltre al ricordo commosso di diversi fedeli che hanno conosciuto Monsignor Baldacchino e ne hanno sottolineato la grande umanità, malindikenya ha intervistato l'arcivescovo di Nairobi, che ha aggiunto: "Monsignor Baldacchino si è fatto apprezzare per essere un cristiano umile e vicino ai bisognosi, siamo qui per celebrare un uomo di chiesa che il Signore ha voluto a sè". Poi Anyalo ha aggiunto "La Chiesa è già al lavoro per trovare un valido sostituto alla guida di questa diocesi e fidiamo che sia una persona che possa proseguire sulla strada già tracciata da Monsignor Francis Baldacchino".(20/10/2009)
Giorgia lancia una "griffe" che aiuta i bimbi della costa
Anche la cantante Giorgia aiuterà la costa keniota. Ma questa volta non userà le sue corde vocali, come avvenuto ad esempio a luglio con i terremotati d'Abruzzo nel concerto al femminile di San Siro. Questa volta ha scelto l'alta moda e come beneficiari i bambini della costa keniota. La cantante ha lanciato infatti una nuova linea di abbigliamento, Eartache, che comprende una linea di magliette e polo che sono amiche dell’ambiente e dei territori disagiati da povertà e condizioni climatiche particolari. La sua prima linea di moda "eco-friendly" sfilera’ in occasione del progetto Plams di Roma: la vedremo in passerella con il marchio di moda Powerstock. Grazie alla realizzazione di queste magliette, Giorgia vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi gravi che dovra’ affrontare la nostra terra. Non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello umanitario, dal momento che Earthache sostiene il progetto "Karibu Village", in diversi villaggi della costa keniota. Il progetto vuole aiutare i bambini: infatti parte del ricavato della vendita della collezione sara’ proprio destinato a loro.
Le T-shirt della nuova collezione di Giorgia sono opera di Valentina Davoli e sono realizzate con puro cotone. La collezione ha un sapore decisamente vintage, grazie alle applicazioni e alle stampe, oltre che alle lavorazioni, proposte dalla stilista. Insomma: una moda fashion che fa anche del bene, cosa volere di piu’?(19/10/2009)
I RACCONTI DI CLAUDIA - 3 "GEPPETTO"
Una mattina, nell’uscire di casa per andare a lavorare, ho notato che nella mia aiuola fuori dal cancello c’era un ragazzo che spazzava via le foglie secche e il takataka. Mi è sembrato strano che un africano avesse tanta coscienza ecologica da pulire un’area privata, probabilmente lo aveva assunto il mio vicino di casa per la giornata, per fare pulizia tra le nostre siepi.
La vera sorpresa l’ho avuta quando sono ritornata la sera: il ragazzo aveva allestito un chioschetto nella mia aiuola! Si era creato un bello spazio in cui aveva costruito un banchetto di legno, uno sgabello e delle mensole. E aveva già disposto con cura e ordine la sua mercanzia.
“Jambo mama!” Mi saluta cordialmente.
“Jambo kijana.” Gli rispondo un po’ seccata. E poi gli chiedo cosa sta facendo.
“Fare solo piccolo business.” E mi sorride.
“Ma lo devi fare proprio dentro la mia aiuola il tuo business?”
Lui alza le spalle, si guarda intorno e mi dice che è un bel posto per aprire il suo negozio, perché c’è la grande ombra della palma che lo rinfresca, e proprio lì di fronte c’è l’ingresso alla spiaggia pubblica dove passa tanta gente. Ed io gli rispondo che capisco le sue ragioni, ma che sta occupando una proprietà privata.
“Sei un abusivo, mi capisci?”
“Abusivo … nini?” Mi chiede lui perplesso.
SEGUE DALLA PRIMA
Ma perché dopo sette anni che vivo in Kenya tento ancora di spiegare un concetto tipicamente occidentale ad un giovane africano analfabeta? E mi arrendo, tanto a pensarci bene lui non mi da alcun fastidio.
“Come ti chiami?” Addolcisco la mia voce.
“Io Geppetto falegname.”
E mi viene da ridere perché questi africani hanno davvero tanta fantasia: ho un amico che cambia i soldi in spiaggia ai turisti e si fa chiamare Bancomat, un altro che fa il sarto e bazzica spesso di fronte agli alberghi si fa chiamare Valentino.
“Vuoi comprare bello ippopotamo?” E mi mostra orgoglioso una statuetta di legno che ha appena finito di limare.
“Ebano vero, look.” Mi dice e gratta con l’unghia il legno scuro.
Come no, penso io, lucido da scarpa autentico: conosco il vecchio trucco.
“No, grazie Geppetto, l’ippopotamo ce l’ho già. Anche la giraffa e tutti gli altri animali della savana.” Poi ammiro le belle sculture che ha disposto con cura sul banchetto e gli faccio i complimenti.
Lui mi guarda contento, poi tira fuori da un sacchetto di plastica un piccolo busto di Pokot a cui è legato un anello di ferro. E’ un portachiavi.
“Regalo per te. Adesso noi amici.”
“Grazie! Ma che bello!” E per fargli vedere che lo apprezzo veramente ci infilo subito le mie chiavi di casa.
Ci salutiamo e gli auguro buona fortuna col suo piccolo business.
Qualche giorno dopo, durante una riunione di lavoro, la direttrice nota il mio nuovo portachiavi e mi dice che le piace: potrebbe essere una buona idea come regalo di Natale ai nostri ospiti. Le racconto brevemente l’episodio di Geppetto.
“Arriva ogni mattina presto con due grossi sacchi in spalla. Pulisce per bene la piazzuola, tira fuori tutte le sue statuine e poi accucciato sullo sgabello comincia a intagliarne di nuove. Ha molto talento, purtroppo in una settimana non ha ancora venduto niente: i turisti vanno nei soliti negozietti in città … poveraccio.”
“Ok, aiutiamolo noi. Ordinagli quattrocento portachiavi, devono essere pronti al massimo entro un mese.” Mi dice.
Questa iniziativa di solidarietà mi rende felice e sono certa che anche Geppetto sarà contento della novità.
La sera rivedo il giovane falegname che ripone le sue cose dentro il sacco. Nonostante gli affari non gli vadano bene lui è ancora di buon umore e fiducioso.
“Jambo Geppetto, ho un lavoro per te. Mi servono altri portachiavi Pokot. Me ne servono tanti sai?”
Gli si illuminano gli occhi e mi invita a sedermi sullo sgabello, per fare meglio il business, e lui si accuccia per terra.
“Certo mama, quanti?” Mi chiede speranzoso.
“Quattrocento.” Gli scandisco bene il numero, e glielo ripeto in swahili.
Geppetto resta a bocca aperta e si gratta il mento, credo di averlo scioccato. Poi deglutisce e mi dice che forse io intendevo dire quaranta.
“No rafiki, ho detto proprio quattrocento. Li puoi fare? Mi servono entro un mese. Ma devono essere tutti belli come il mio, ok?”
Geppetto è al settimo cielo e salta in piedi come un grillo e mi ringrazia in diverse lingue. E mi benedice pure, neanche fosse un prete. Gli do un acconto per comprare il legno e ci salutiamo con una energica stretta di mano.
La mattina dopo mi aspetto di vederlo già all’opera, e invece il chioschetto è deserto. Niente Geppetto nei dintorni … e anche le mattine successive non si fa vivo. Ed io comincio a pensare che mi ha tirato una gran fregatura: si è preso i soldi e probabilmente è andato ad aprire il suo nuovo business nell’aiuola di qualcun altro. Che sciocca sono stata.
E invece, che bella sorpresa, dieci giorni dopo me lo vedo lì che mi aspetta sul cancello, con quattro borse di plastica gialle in mano.
“Jambo mama!” Esulta felice di rivedermi.
“Geppetto! Allora non eri scappato col malloppo!”
Lui fa no con la testa e poi ridiamo insieme. E mi racconta che è tornato al suo villaggio, dentro il bush al nord, e lì ha assunto tutta la tribù dei suoi fratelli e cugini e zii per fare i quattrocento portachiavi haraka sana.
“Ecco, look!” Apre le sue borse e mi mostra la merce soddisfatto.
“Bravo rafiki!” Gli batto una mano sulla spalla.
Geppetto col suo bel gruzzolo ha ingrandito il business e ha spostato il chiosco in una piazzuola più ampia dall’altra parte della strada. Si è pure messo in società con un pittore che si fa chiamare Picasso e tutte le mattine quando vado al lavoro li vedo all’opera.
Ultimamente sta intagliando piccole tartarughe, mi ha detto che gliene hanno ordinate oltre cinquecento pezzi.
“Bravo! E le fai tutte da solo stavolta?”
“No mama, domani arrivare fratelli e cugini per dare piccolo aiuto.”
“Bene, avrai un po’ di compagnia, e quanti sono?”
“Trenta.”
Mi sa che ho capito male … trenta Geppetti che fanno tartarughe in un’aiuola? Mah, però a pensarci bene qui in Africa tutto è possibile.(19/10/2009)
Clean Up dello Tsavo
Oggi nel Parco Nazionale dello Tsavo Est scatta l'operazione "Clean Up Tsavo", promossa dal Kenya Wildlife Service. Si tratta di una pulizia minuziosa del parco nazionale più frequentato nel mondo da turisti italiani, in vista della prossima alta stagione. Un'operazione che si rende necessaria vista l'inciviltà di molti connazionali (e non) che credono forse di essere nel parco di periferia della loro bella cittadina italiana. Così non è, la Savana africana va rispettata. "Purtroppo questo non succede - spiega Luca Macrì, ranger onorario del KWS ed esperta guida safari - noi conosciamo tutti i luoghi più frequentati dal turismo di massa nei parchi, ovvero quello dei pulmini che si fermano nei punti panoramici o in radure conosciute da dove si possono ammirare animali in abbeveraggio". E' proprio in quegli anfratti che si rivela la natura umana, di chi è in vacanza all'estero e crede di essere in casa sua. "Guardacaso - prosegue Macrì - proprio in queste zone si concentra la presenza di bottiglie di plastica, confezioni di cibarie e fazzoletti di carta. Noi come guide abbiamo il dovere di vietare che accadano episodi di noncuranza, e i ranger multeranno chi verrà colto in flagrante". Si punta il dito specialmente in direzione dei safari organizzati dai "beach-boys" che lascerebbero fare ai loro clienti quello che vogliono. Malindikenya.net si appella all'intelligenza e al senso del rispetto di tutti per preservare questo meraviglioso patrimonio dell'umanità. Vi farebbe piacere trovare nel giardino di casa vostra un rinoceronte che produce escrementi e vi mangia tutte le piante?(18/10/2009)
Riapre la scuola dei fantasmi
Non volevano insegnanti donne per il loro ragazzi. Questa è una delle motivazioni con le quali il direttore amministrativo della scuola elementare di Ganda, che era stata chiusa lunedì dopo una singolare protesta di trecento alunni che avevano denunciato la presenza di "spiriti maligni" al suo interno, ha archiviato il caso, disponendo che da lunedì gli scolari ritornino ai loro posti. All'incontro di ieri era presente una rappresentanza di genitori, di alunni e di professori (oltre al giornalista di malindikenya.net), ma anche agenti della polizia di Malindi, che hanno provveduto ad arrestare un genitore e a segnalarne un'altra decina per minacce all'insegnante Madam Karani, proprio quella che in un primo tempo era stata accusata dai ragazzi di essere la "fattucchiera" che aveva introdotto nella scuola gli spiriti che avrebbero spaventato i ragazzi. "Tutte invenzioni - ha concluso il corpo insegnanti - gli studenti sono stati plagiati, i genitori li hanno costretti a esagerare un loro disagio riguardo all'insegnante". Così non solo la scuola verrà riaperta, ma la stessa insegnante si ripresenterà regolarmente alle lezioni. E di certo questa volta gli "spiriti" saranno molto meno bollenti...(17/10/2009)
Domenica messa in suffragio per il Vescovo
Tutte le parrocchie di Malindi e anche i parroci di villaggi vicini si sono dati appuntamento per domenica prossima alla Chiesa Cattolica di Lamu Road per celebrare la messa in suffragio per Monsignor Baldacchino, il Vescovo della diocesi malindina che si è spento a Malta alcuni giorni fa. Così lo ricorda il console onorario di Malindi, Roberto Macrì. "Monsignor Baldacchino era un uomo di chiesa esperto d'Africa e alle prese con una neonata diocesi vasta e complicata - ricorda Macrì - ma nonostante ciò era una persona molto disponibile con tutti e sempre pronta al dialogo. Ha insegnato molto ai parroci e a tanti fedeli kenioti. Ha puntato sempre molto sull'educazione dei giovani e sulla sanità. Ha lasciato un grande vuoto e speriamo che chi raccoglierà la sua eredità ne sia all'altezza". Frate cappuccino e missionario nel Continente Nero per più di quarant'anni, nel 2000 era stato nominato Vescovo da Papa Giovanni Paolo II e chiamato a dirigere la neonata diocesi di Malindi, che comprende anche i distretti di Magarini, Garsen e Lamu. Un compito non facile, non solo per la vastità del territorio e per il gran numero di fedeli, quasi mezzo milione.(16/10/2009)
Incontro alla scuola "dei fantasmi"
E' stata fissato per oggi l'incontro tra corpo insegnanti e parenti degli alunni che nella scuola elementare di Ganda dicono di avere subito "attacchi" da parte di spiriti e fantasmi. La notizia, data da malindikenya.net, ha fatto il giro dei quotidiani online italiani ed è stata anche pubblicata da alcuni di essi. Tutto parte da una denuncia da parte dei genitori di trecento scolari. I ragazzi, secondo anche testimonianze di dipendenti della scuola, erano in preda al panico da giorni per la presenza di spiriti maligni nella scuola. Alcuni di loro si sono levati le vesti scappando, inseguiti a loro dire da mostri armati di pugnali, mentre molte ragazze hanno raccontato di avere visto proietteti sulle pareti fantasmi bianchi. Il direttore amministrativo della scuola, Harrison Chai, è stato costretto a chiuderla per due settimane. La colpa di queste spaventevoli visioni, secondo alunni e genitroi, è da ascrivere a una nuova insegnante, tale Madam Karani, che sembrerebbe dedita ad alcune pratiche esoteriche. Così i genitori degli alunni domani ne chiederanno formalmente l'allontanamento. Altrimenti, dicono, ritireranno i figli da scuola.(16/10/2009)
Il Kenya al TTG 2009
Anche quest'anno il Kenya si presenta con le sue fantastiche location al TTG Incontri di Rimini, la fiera internazionale del turismo che negli ultimi anni, in Italia, ha soppiantato anche la Bit in quanto a importanza. Questo avviene soprattutto per quanto riguarda le mete esotiche che si stanno avviando verso la loro estate. Così è per noi in Kenya. Il Ministero del Turismo keniota, tramite il suo organo di promozione, il Kenya Tourist Board, ha confermato la sua presenza e dai giorni scorsi è dunque scattata la corsa di tour-operator e imprenditori privati per esserci. Quest'anno ci sono molte novità, con resort tra Malindi, Mayungu e Watamu che sono già al conto alla rovescia per l'apertura (Ndovu di Mayungu e La Garoda di Watamu, ad esempio) e tour operator che hanno ampliato il loro raggio di offerte sulla costa keniota. Ma anche resort e lodge in Savana, perchè destinazioni come Amboseli, Maasai Mara e Samburu sono in progressiva crescita, secondo i dati del Kenya Tourist Board per quanto riguarda il 2009. Gli arrivi dall’Italia, che da terzo è provvisoriamente diventato il quarto mercato internazionale per il Paese, hanno registrato tra gennaio e luglio un totale di 29.844 unità con un aumento del 168% rispetto agli stessi mesi del 2008. Le mete preferite dai nostri connazionali sono le località sulla costa, come Malindi e Watamu, anche se si stanno facendo spazio nuove destinazioni, da Diani all’arcipelago di Lamu, fino ai tour culturali e ai safari nella Riserva del Masaai Mara, teatro della grande migrazione tra luglio e settembre, nella Rift Valley e sul Lago Nakuru, ma anche nei parchi Tsavo est e Ovest, Amboseli. Il TTG Incontri di Rimini si apre venerdì 16 ottobre e resterà aperto anche nelle giornate di sabato e domenica.(15/10/2009)
Aiuti a Malindi anche da "Centovetrine"
La più importante soap-opera italiana raccoglie fondi per il villaggio malindino di Chakama. “Centovetrine”, la popolare fiction di Mediaset ambientata in un centro commerciale italiano festeggia oggi le prime duemila puntate (dal gennaio 2001 ad oggi) e lo fa in maniera encomiabile, raccogliendo cioè fondi per un progetto che uno dei suoi attori, Igor Barbaglia, ha seguito personalmente con un’associazione Onlus da lui fondata, nel villaggio di Chakama, in una delle aree del distretto di Malindi più colpite dalla siccità. L’associazione “Team for children” si occuperà particolarmente di aiutare bambini affetti da gravi patologie. Così sabato 17 ottobre alcuni dei protagonisti si sposteranno da Torino per raggiungere il Parco commerciale “I Pini” nell’hinterland napoletano (la scelta di partire dalla Campania non è casuale, poichè rappresenta la regione più calda che regala alla soap altissimi ascolti) dove incontreranno gli avventori e i fans per firmare autografi in qualità di testimonial per la raccolta alimentare e non solo a favore “Team for children”. Non sarà quindi una raccolta di denaro ma di beni di prima necessità che saranno poi spediti in Kenya. Tornando ai contenuti della soap, i personaggi di Centovetrine sono definiti dal ruolo professionale che ognuno di loro svolge nel centro commerciale, ma tra loro esistono anche legami familiari. E' gente comune che lavora ma che, soprattutto, "sente": soffre, gioisce, combatte, perde e vince. Tutti i personaggi hanno degli obiettivi, più o meno professionali da raggiungere, obiettivi che nascono principalmente da sentimenti di rivalsa, d’amore, di vendetta o di fraternità.(15/10/2009)
Ci ha lasciato il Vescovo di Malindi, Mons. Baldacchino
Si è spento là dove è nato, a Malta, ma la sua casa ormai era l'Africa e qui lo piangono migliaia di fedeli e anche tanti italiani che avevano imparato a conoscerne le virtù e il gran cuore. Il Vescovo della Diocesi di Malindi, Monsignor Francis Baldacchino, ci ha lasciato. Frate cappuccino e missionario nel Continente Nero per più di quarant'anni, nel 2000 era stato nominato Vescovo da Papa Giovanni Paolo II e chiamato a dirigere la neonata diocesi di Malindi, che comprende anche i distretti di Magarini, Garsen e Lamu. Un compito non facile, non solo per la vastità del territorio e per il gran numero di fedeli, quasi mezzo milione. Eppure Baldacchino si è fatto amare da tutti, ha dimostrato una grande conoscenza delle problematiche locali, calandosi a fondo in questa realtà, e ha lasciato opere importanti nel campo della sanità (sei dispensari) e dell'educazione. Con la Onlus Karibuni ha dato vita a rilevanti progetti in sette scuole della diocesi. Dice di lui il presidente Gianfranco Ranieri: "Monsignor Baldacchino era un amico, una persona più unica che rara. Lascerà un grande vuoto. La nostra associazione non sarebbe quello che è oggi, senza i suoi consigli e la sua guida, pratica e spirituale".(14/10/2009)
Malindi Music Festival For Children il 5 dicembre
Si chiama "Malindi Music Festival for Children" ed è la prima grande kermesse della costa keniota con gruppi locali. E' stata creata dal Cisp (Comitato Internazionale Per lo Sviluppo dei Popoli) insieme con Unicef, Malindi Watamu Tourism Welfare Group, malindikenya.net e partners istituzionali e non, per dare un seguito culturale e di svago all'iniziativa "Malindi protects children" che ha visto i soggetti sopraindicati attivi in questo anno a difesa dei diritti dei minori. Il festival si terrà sabato 5 dicembre dalle 10 del mattino dino a mezzanotte, nello spazio di fianco al Casino dove anni fa sorgeva l'hotel Sinbad di cui restano oggi le rovine. Uno spazio verde che corre verso l'oceano che da tempo dovrebbe essere destinato proprio ai più piccoli. Saranno venti le formazioni musicali a salire sul palco, nella manifestazione presentata dal direttore di questo portale Freddie del Curatolo. Ognuno di loro ha scritto appositamente per il festival una canzone che riguarda il tema dello sfruttamento dei minori. Scritta nella sua lingua o addirittura in dialetto, proprio per sensibilizzare la propria gente sull'argomento che li riguarda particolarmente da vicino. La campagna infatti è stata intrapresa per gli ancestrali problemi che permangono in Kenya riguardo alle molestie sessuali nei confronti dei minori. Ci saranno musiche tradizionali, ma anche le tendenze moderne come reggae e hip-hop, le influenze di altri paesi africani come Zaire e Uganda e il taarab di origine sahariana. I venti artisti coinvolti nel festival stanno completando in questi giorni le registrazioni di un album in cd che sarà in distribuzione durante e dopo il festival. Nel frattempo si prepara anche qualche sorpresa che potrebbe piacere anche ai turisti italiani, che già verranno attratti dal potere evocativo della musica tradizionale e dal fascino del folklore etnico. Potrebbe esserci spazio, durante la giornata di musica e danze, anche per qualche ospite speciale in arrivo dall'Italia.(13/10/2009)
I racconti di Camilla di Bush Company - 9
In una foto scattata settimana scorsa durante un safari credevo di avere fotografato un termitaio con delle manguste nane, invece ingrandendo la foto e osservando meglio ho osservato un altro personaggio in foto, un uccello bianco e nero dal becco rosso.
Uno dei più caratteristici uccelli che si incontra nel bush è una specie di tucano dal lungo becco ricurvo.Il Bucero. Bianco e nero con il becco che può variare dal giallo al rosso al grigio in base alla specie, lo si vede spostarsi con un volo a farfalla da un cespuglio di spine all’altro, e a volte si assiste allo strano rituale di corteggiamento che altro non è che uno strano sobbalzare su e già con la testa ad ali aperte emettendo rauchi versi…..
Colorato e dal becco bizzarro viene spesso notato dagli ospiti durante il safari, ma ,dopo essere stato oggetto di un paio di fotografie, normalmente viene soppiantato da personaggi più interessanti, grandi mammiferi o se proprio si vuole rimanere nell’ambito aviario dalle grandi e spettacolari aquile.
Un po’ di notorietà il pennuto l’ha acquistata dopo il film di animazione “Il re leone” dove interpretava una delle parti principali. Ma oltre a questo non gli viene mai prestata troppa attenzione.
Eppure è il protagonista di una relazione unica e a dir poco bizzarra.
Il Bucero, soprattutto la specie Bucero Beccogiallo e Bucero di Von Der Deckens, stringe una particolarissima relazione di mutualismo con un animaletto molto diverso da lui, la mangusta nana.
Tutti conoscono la relazione tra uccelli che ripuliscono i grandi mammiferi dai parassiti, o tra le egrette del bestiame che accompagnano al pascolo i loro ospiti.
Ma la relazione tra il bucero e la mangusta nana è invece molto più particolare e “raffinata” rispetto alla semplice pulitura o all’accompagnare il bestiame al pascolo.
SEGUE DALLA PRIMA
Per capire come un uccello insettivoro e opportunista come il bucero, che si nutre di grandi insetti come i coleotteri, piccoli rettili come gechi e piccole lucertole fino a piccoli mammiferi come i toporagni, possa beneficiare dal rapporto con un piccolo mammifero come la mangusta, si deve capire innanzitutto come vive e si nutre la mangusta nana.
La mangusta nana è la più piccola rappresentante delle manguste e rappresenta con i suoi soli 270 grammi di peso il più piccolo carnivoro africano. Organizzata in gruppi di circa una decina di individui,la mangusta nana passa la propria giornata a cacciare “setacciando” letteralmente il terreno insieme alle sue compagne alla spasmodica ricerca di insetti, piccoli invertebrati, rettili come lucertoline fino addirittura a serpenti grandi e piccoli mammiferi.Il gruppo di manguste passa la notte al riparo solitamente in un termitaio e al mattino ,dopo un po’ di pulizia del pelo e giochi tra loro, prendono un po’ di sole prima di lanciarsi nell’erba del bush, sparpagliate e in fronte largo per allargare al massimo la possibilità di “incastrare” la piccola preda e rimanendo in continuo contatto vocale tramite dei “chirp” che vengono chiacchierati in continuo da ogni elemento per tutta la durata della caccia. Al minimo segno di pericolo corrono tutte insieme nel buco più vicino , solitamente un ammasso di sassi o un termitaio. E’ quando scappano tutte insieme verso un rifugio che solitamente abbiamo la possibilità di vederle durante un safari.
Come può il bucero, un uccello che si nutre delle stesse prede delle manguste stabilire una relazione proficua con loro?... il bucero segue le manguste in caccia, volando di cespuglio in cespuglio e quello che fa è semplicemente cacciare dietro al gruppo ciò che è scappato alle fameliche mangustine.
Un approfittatore si potrebbe pensare. In realtà nonostante le manguste debbano cedere qualche bocconcino al bucero esse traggono un vantaggio dalla sua presenza. La mangusta nana è talmente piccola che gli adulti sono soggetti a predazione sia da parte dei grandi uccelli da preda ma anche da parte di uccelli predatori più piccoli, addirittura lo stesso bucero potrebbe rappresentare una reale minaccia per i piccoli di mangusta. Eppure per poter beneficiare degli “scarti” delle manguste, il bucero si impegna non solo a non mangiarsi i piccoli delle manguste, ma lancia grida dall’allarme quando si profila in cielo un suo predatore, inoltre ha dovuto imparare quali sono i predatori delle manguste e allerta il gruppo di manguste anche quando si avvicina un predatore che è tale solo per le manguste ma che per lui non rappresenterebbe alcuna minaccia. Quindi nonostante le due specie possano vivere egregiamente senza la presenza dell’altra, in realtà trovano più vantaggioso approfittare della reciproca presenza stabilendo regole ben precise per un rapporto di mutualismo finemente organizzato.
Sembra che ogni bucero abbia un “suo” gruppo di manguste e che si aggreghi sempre allo stesso, così come le manguste riconoscano il “loro” bucero di fiducia. Tale è la relazione e talmente perfezionata che il bucero spesso si posiziona sul termitaio di buon mattino chiamando le manguste a mo’ di sveglia, ed evitando di chiamare se c’è un pericolo nelle vicinanze. Ed è stato osservato che se per qualche motivo il bucero non chiama, le manguste ritardano l’uscita dai buchi del termitaio e quando escono lo fanno con molta circospezione. Così come se le manguste indugiano troppo al sole il bucero a volte arriva addirittura a disturbarle saltellandogli vicino fino a farle alzare!
Non poco per un animaletto di soli 270 gr e per un uccello poco conosciuto che ha al suo attivo solo una parte in un cartoon di successo!(12/11/2009)
Scuola chiusa per fantasmi a Ganda
Scuola chiusa per due settimane per via di fantasmi e spiriti maligni. Accade a Ganda, piccolo villaggio a pochi chilometri da Malindi, dove due giorni fa il direttore amministrativo della scuola elementare, Harrison Chai, ha deciso di sospendere le lezioni per almeno due settimane a causa della clamorosa protesta dei genitori di almeno trecento alunni, un terzo dei ragazzi che la struttura scolastica ospita. "Da tempo gli alunni lamentavano di avere visioni di spiriti malvagi e mostri che avanzavano contro di loro - ha spiegato Chai - e le ragazze hanno raccontato di aver visto sulle pareti veri e propri fantasmi con vesti bianche". La versione è stata confermata dai parenti degli scolari alla polizia di Malindi, sopraggiunta per sedare quella che sembrava una rivolta. "I bambini parevano davvero posseduti dal demonio - racconta il custode della scuola, Shida Gona - e i loro genitori, sulla base di quello che i loro figli hanno rivelato loro, danno la colpa alla nuova direttrice scolastica, Madame Karani". Secondo molti abitanti di Ganda, la nuova insegnante arrivata solo quest'anno nel villaggio, sarebbe dedita a pratiche esoteriche demoniache. "E' lei che ha infestato la scuola di spiriti maligni" Conferma un giovane che abita a pochi metri dalla scuola. Martedì prossimo il consiglio scolastico, senza Madame Karani, incontrerà una rappresentanza dei genitori e deciderà il da farsi. "Per adesso la scuola è chiusa - sentenzia il direttore amministrativo - martedì prenderemo in esame le lamentele dei parenti degli alunni e decideremo il da farsi". Suggestione o meno, sortilegi o altre diavolerie, probabile comunque che l'indesiderata insegnante verrà allontanata, non soltanto dal plesso scolastico ma anche dal villaggio di Ganda.(11/10/2009)
Ecco Heart Children's Home
Non finiscono mai le opere di solidarietà degli imprenditori italiani nel distretto di Malindi. Difficilmente chi viene a contatto con questa realtà ed ha scelto l'Africa come filosofia di vita, non soltanto come business, riesce a fare a meno di aiutare chi è in difficoltà. Si chiama "Heart children's Home", il nuovo piccolo sogno per tanti bambini ora meno sfortunati, si trova sulla Malindi-Mombasa non lontano dall'aeroporto ed è un orfanotrofio voluto dai proprietari del KB Karen Blixen Bar di Malindi. In poco tempo, grazie alla loro volontà, è arrivato ad ospitare trenta bambini, di cui la più piccola ha soltanto sei mesi ed è stata abbandonata dai genitori. Roberto del Karen Blixen ha fondato l'associazione "Cuore d'Africa" e si è attivato per attrezzare il centro con letti, materassi, un frigo e una cucina e l'impianto elettrico, oltre a far effettuare ai ragazzi e al personale visite mediche regolari e ad aver imbiancato la struttura. Per ora provvedono anche all'approvigionamento quotidiano di cibo, latte ed altri generi di prima necessita, ma l'associazione si sta attivando per creare una rete di donazioni in Italia per il loro piccolo sogno di solida
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