Il pulmino sulla strada asfaltata che collega la località turistica di Diani Beach a Mombasa, il cui aeroporto oggi è più facilmente raggiungibile tramite il nuovo ponte e una tangenziale a cui tanti autisti non hanno ancora fatto l’abitudine. Sei turisti a bordo, tra cui una ragazzina in vacanza con il padre, un uomo ed altre tre donne. La gioia di giorni trascorsi al caldo e nella Natura africana, sulle bianche spiagge di una destinazione meno “trendy” e meno frequentata dagli italiani, rispetto alle più celebrate Watamu e Malindi, ma dove il tour operator Alpitour offre pacchetti esclusivi in un resort bellissimo.
Ad un tratto un camion tenta il sorpasso al mezzo che trasporta gli italiani, da cui si evince che la velocità che l’autista stava tenendo non era elevatissima, il camion non riesce a rientrare in tempo e costringe il pulmino a finire fuori strada, nello sterrato e con un leggero declivio che lo fa ribaltare.
L’uomo muore sul colpo, il padre dell’adolescente e le donne rimangono feriti, la ragazza miracolosamente illesa. Sul posto il solito crocicchio di gente, le ambulanze che arrivano relativamente presto, dopo la polizia.
Una delle donne muore durante il trasporto in ospedale, gli altri dopo aver ricevuto le cure necessarie, sono dichiarati cautamente fuori pericolo. La ragazzina viene riportata in hotel ed assistita dal consolato onorario di Mombasa, mentre l’ambasciata d’Italia segue la vicenda, in contatto con il tour operator Alpitour, che ha un assistente in loco, e il nostro ministero degli Esteri, che rintraccia subito i parenti dei turisti.
Questa la cronaca di uno di quegli episodi di cui non si vorrebbe dover raccontare e in cui si preferisce omettere nomi, provenienza e storie di vita per non rendere ancor più tragica la vicenda, e non romanzare inutilmente quando qualcuno in Italia ha appena ricevuto una notizia che certamente non si aspettava, immaginando i suoi cari a ritagliarsi un pezzetto della miglior vita, e magari invidiandoli un po’.
La ricostruzione dell’incidente è stata fatta ascoltando alcuni residenti italiani in loco, mentre la polizia locale si è limitata a dichiarare che l’esatta dinamica dell’incidente è ancora da stabilire, e la stampa locale al momento della nostra pubblicazione non ha ancora dato la notizia.
Purtroppo per chi vive e lavora in Kenya, gli incidenti stradali sono all’ordine del giorno, per una serie di concause che includono l’alta velocità dei guidatori, le strade quasi sempre a due sole corsie di percorrenza, le condizioni dell’asfalto piene di buche e lo stato precario dei veicoli. Su tutto questo aleggia lo spettro della corruzione, che rende praticamente nulli i controlli di infrazioni e stato dei veicoli, in cambio di mancette ai controllori della strada. Fortunatamente per quanto riguarda i turisti italiani, nonostante quest’anno in Kenya ne siano transitati più di 90 mila, non siamo a parlare spesso di incidenti mortali. Quest’anno si tratta del primo, mentre ad uno, lo scorso gennaio, era scampato riportando solo fratture, il figlio del cantante Zucchero, Adelmo Blue Fornaciari. Nell’incidente avvenuto tra Malindi e Watamu alle prime luci dell’alba, era però deceduta una ragazza keniana.

Aggiornamento: L'ANSA comunica che le due vittime sono Marco Curcio, di Milano, e Karen Demozzi, residente ad Albiano, in provincia di Trento.