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Gli oggetti più sequestrati all'arrivo in Kenya

L'aeroporto di Nairobi ha pubblicato la lista

04-07-2022 di redazione

Riprendere scene dall’alto, sbiancarsi la pelle e divertirsi a letto con ammennicoli vari, magari fumando una pipa ad acqua.
Cosa hanno queste situazioni legate al genere umano in comune?
Innanzitutto il Kenya e in buona parte i cittadini keniani, ma anche le decine di migliaia di stranieri che lo frequentano, e poi oggetti di cui sembra che oggi sia difficile fare a meno, a costo di portarseli in valigia anche senza denunciarli regolarmente come bisognerebbe.
Questo almeno traspare dalla lista dei beni sequestrati all’aeroporto internazionale Jomo Kenyatta di Nairobi. Oggetti che sono stati scannerizzati e trovati dalle autorità aeroportuali e che chi cercava di importarli in Kenya avrebbe dovuto denunciare a vari livelli. C’è da dire che non tutti gli articoli di cui parliamo di seguito sono illegali in Kenya, ma la legge parla chiaro: ogni prodotto nuovo acquistato deve recare la ricevuta d’acquisto che ne indichi provenienza e costo. Poi ci sono anche gli oggetti di cui l’importazione è vietata a priori. Come riferiscono i vertici delle autorità aeroportuali, la maggior parte dei viaggiatori fermati con questi prodotti ha dichiarato di non essere a conoscenza del fatto che si trattasse di articoli vietati. Tranne chi viaggiava con una Calibro 9, ovviamente.


DRONI
Iniziamo da quello che è una delle novità tecnologiche degli ultimi anni, i droni.
Nonostante la lunghissima gestazione del Governo che ha partorito una legge che obbliga a fare licenze speciali chi voglia utilizzare i droni sul solo keniano per riprendere immagini, sono in tanti i passeggeri provenienti dall’estero che (alcuni inconsapevoli di queste regole) sbarcano al JKIA muniti delle famose navicelle spaziali radiocomandate. In questo caso il sequestro si attua per mancate licenze che, una volta pagate e in possesso del proprietario del drone, ne permetteranno l’utilizzo su tutto il territorio, tranne le aree militari, protette e private senza il consenso dei legittimi proprietari.

CREME SCHIARENTI

All’aeroporto di Nairobi vengono quotidianamente sequestrati saponi e creme prodotti e utilizzati per schiarire la pelle. I keniani dimostrano che il mercato di questi ritrovati, non sempre approvati e testati in Kenya, è molto vivo e in aumento, alla faccia del “black lives matter”. Molti di questi "cosmetici" non sono disponibili nel paese, quindi c'è chi quando viaggia all'estero, al ritorno ne approfitta per riempirsene la valigia. Spesso dimenticando di conservare la ricevuta e, nel caso di prodotti farmaceutici, di avere una ricetta del medico curante.

SHISHA

Qualche anno fa in Kenya è scoppiata la moda della Shisha, ovvero il tabacco aromatizzato da fumare nei narghilè. Una moda proveniente dall’oriente che molti indiani, pakistani e mediorientali di passaporto keniano già conoscevano e che praticano spesso, tanto che prima della pandemia erano sorti parecchi locali a Nairobi e sulla costa che proponevano la Shisha come genere di conforto insieme a cibi e bevande. Visto il dilagare della moda e le leggi restrittive sul fumo, il Governo ha più volte regolamentato l’uso pubblico del narghilè ed infine nel 2017 il Kenya ha imposto un divieto totale al consumo e all'uso del tabacco per pipe ad acqua. Nonostante non si tratti di una droga, c’è evidentemente chi non può farne a meno, dato che il tabacco da Shisha e i narghilè risultano tra la merce più sequestrata alla dogana di Nairobi.

SEX TOYS

I keniani, spinti dalla diffusione di internet e dall’eccessiva libertà che viene proposta anche ai giovani e giovanissimi che hanno in mano un telefonino, hanno scoperto nell’ultimo decennio l’erotismo e la pornografia. Da notare che in Kenya da sempre la distribuzione e la visione di materiale pornografico, riviste o filmati, è punibile con la carcerazione. In questo clima di eccessivo moralismo, è naturale che uomini e donne si lancino verso orizzonti non ancora esplorati. Uno di questi riguarda i cosiddetti “sex toys”, gli accessori sessuali. Oggetti fallici e simili sono tra i “paraphernalia” più scannerizzati e sequestrati dalle forze dell’ordine, in quanto in Kenya sono assolutamente proibiti.

PISTOLE E PROIETTILI

Non è una novità che tra gli articoli più sequestrati nelle dogane aeroportuali keniane ci siano armi e proiettili. Questo genere di oggetti primeggiano nelle classifiche di qualsiasi scalo e più o meno ogni nazione. Anche in Kenya c’è chi importa pistole, specie di piccolo calibro se non addirittura “da borsetta”, ad aria compressa o scacciacani, e relative munizioni. Non solo proiettili veri, ma anche di gomma.

MANETTE

L’importazione clandestina di manette rientra sempre nell’ambito di giochi sessuali (in questo caso sado-maso) più che negli articoli polizieschi. E’ curioso notare come sia più facile che tali oggetti vengano rinvenuti più spesso nelle valigie delle donne, piuttosto che in quelle degli uomini.

PISTOLE GIOCATTOLO
Oltre alle armi vere (e pur essendo meno preoccupante e disidicevole, è ancora più assurdo) tra gli articoli più bloccati dalla polizia aeroportuale al JKIA di Nairobi ci sono pistole giocattolo ed altre armi finte. Bisognerebbe entrare nella psiche di chi cerca di importarle clandestinamente (anche le armi giocattolo in Kenya sono vietatissime e possono portare a pesanti denunce) per capire perché. Forse c’è chi pensa di potersi difendere e proteggersi così...solo mostrando di essere apparentemente armato.

GIUBBOTTI ANTIPROIETTILE

Il dilagare dell’insicurezza nella capitale del Kenya e l’aumento di persone che hanno beni materiali da salvaguardare, fa sì che chi torna dall’estero, insieme ad una bottiglia di vino o una confezione di sigari, infili in valigia anche un giubbotto antiproiettile. Questo dicono almeno le statistiche degli articoli non denunciati che secondo chi li ha acquistati per introdurli in Kenya, possono essere importati.

 

TAGS: aeroporto nairobiJKIAbeni sequestratisex toysshishadoganaimportazione

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