Qualcuno giura che tra i tormentoni dance dell’estate ci sarà anche una canzone keniota, cantata in dialetto kikuyu. La voce di questa nuova hit è quella di Sofiya Nzau, che ha conquistato mezzo mondo, dal Brasile al Giappone e recentemente anche l’Europa, con l’accattivante brano “Mwaki”.
A scommettere su Sofiya non è un “addetto ai lavori” qualunque, bensì uno dei disk jockey più celebrati del mondo, il "guru" francese delle discoteche Bob Sinclair, che lancia oggi il nuovo singolo dal titolo “Digane”, frutto della collaborazione con l’artista keniana.
La storia di Sofiya Nzau è quella di tanti musicisti africani che per “svoltare” ormai devono affidarsi a collaborazioni con produttori o deejay famosi e sperare che un loro brano si possa trasformare in un remix di successo. E’ accaduto alcune estati fa con “Jerusalema”, che da motivetto reggae sudafricano, cantato dalla sconosciuta Nomcebo Zikode, grazie al remix della star africana Burna Boy e ad una sapiente propaganda su TikTok con balletti “virali” ha conquistato il mondo.


Questo spera di fare anche Sofyia, con le sue filastrocche ballabili e remixabili nel suo idioma.
Da oggi su tutte le piattaforme musicali, si potrà ascoltare “Digane”, ma quest’inverno agli amanti delle sonorità africani e di quelle moderne non sarà sfuggito “Mwaki” (in kikuyu vuol dire “fuoco”), il singolo che ha elevato la Nzau a figura di spicco del panorama internazionale.
La storia di “Mwaki” comincia lo scorso anno, dopo che Sofiya ha coltivato il sogno della musica, scrivendo canzoni e lavorando come domestica e venditrice ambulante a Thika, cittadina a nord di Nairobi, fino al periodo del covid, quando per mancanza di lavoro ha iniziato a comporre a tempo pieno, sperando di trovare i canali giusti per sfondare. E’ stato il marito a convincerla a proseguire e a mantenerla, ma ad un patto: che scrivesse canzoni in kikuyu. Così è nata “Mwaki”, il cui tema orecchiabile con la voce intrigante di Sofiya, uscita nell’agosto del 2023, è diventato un jingle perfetto per Tik Tok ed è stato replicato anche da Deejay in tutta l’Africa.


Fino a quando un noto producer brasiliano, Zerb, ha inserito un remix del brano in un suo album e lo ha portato ai primi posti su Spotify. Da lì Sofiya Nzau è diventata una celebrità.
“L'arte di Sofiya Nzau va ben oltre la sua musica: incarna l'anima dell'Africa. Con la sua voce pacata e autoritaria, racchiude l'essenza del continente in ogni nota che canta. La sua capacità di narrare storie intricate che risuonano profondamente con i suoi ascoltatori, trascendendo le barriere linguistiche e i confini culturali. La sua musica parla della gioia, del dolore e della resilienza delle comunità africane, portando con sé lo spirito delle generazioni passate e la promessa di un futuro più luminoso” hanno detto di lei i media.
Mwaki, di cui di seguito proponiamo un video d’animazione realizzato da un team keniota, segno che i talenti a Nairobi e dintorni crescono in ogni ambito artistico, parla del rapporto conflittuale con il padre, che “s’infiamma” perché non vuole che la figlia si sposi. Alla fine non le resta che consigliare al fidanzato di scappare prima che lui lo veda.