Nella storia infinita dell’adeguamento dell’aeroporto internazionale di Malindi, ogni puntata ormai sembra ribadire che le problematiche sono tante, ma non si deve perdere mai la speranza.
Che per molti è anche la speranza che lo si possa fare da un’altra parte nella contea di Kilifi e non allargando l’attuale scalo che ormai è a ridosso della cittadina. Per carità, non sarebbe il primo e nemmeno l’ultimo (abbiamo tantissimi casi anche in Italia), ma tra lo sgombero di residenti accreditati e squatter, cioè abusivi, fondi che sono stati stanziati e non si sa che fine abbiano fatto, progetti non ben definiti, resistenze di compagnie di bandiera e di aeroporti limitrofi, davvero per ora è meglio non pensarci.
Un importante sito di logistica internazionale, segnala: “Il governo del Kenya sta cercando di ampliare l'aeroporto di Malindi per attirare voli internazionali diretti. Sono in corso progetti per estendere la pista 17/35 a una lunghezza di 2.500 metri (8.202 piedi), ampliare il piazzale per accogliere più aerei, costruire una recinzione perimetrale di 7,5 chilometri (5 miglia) e costruire un parcheggio che possa ospitare 500 veicoli. I lavori sono stati ritardati da alcuni individui e gruppi che chiedono un risarcimento per i terreni necessari per l'espansione. Nel gennaio 2018, la Commissione Nazionale per la Terra del Kenya ha stanziato 424 milioni di scellini kenioti (circa 4,24 milioni di dollari) per risarcire 175 proprietari terrieri per 25 ettari (62 acri) di terreno e spianare la strada all'ampliamento della pista dell'aeroporto per consentire l'atterraggio di aerei più grandi e voli cargo a Malindi e dare impulso al turismo e agli affari in generale”.

Noi intanto, e non possiamo proprio fare di meglio (ma neanche di peggio…) ce la cantiamo. Perché la vita va avanti e ci si deve pur divertire.
Buon ascolto!