Metti tanta passione malindina, il talento di un autore di musiche e testi con una forte presenza scenica, una produzione artistica e guida paterna italiana e una band originale e affiatata e avrai una proposta nuova, di respiro internazionale e tutta da vedere e ascoltare.
L’occasione per scoprire la bravura e la storia di Kennedy Cozzi Omwansa, in arte K Simba, con la sua Fanisi Band, scocca prossimamente nel White Temple di Armando Tanzini al White Elephant, per un appuntamento da non perdere per chi ama la musica, le commistioni, il talento e le novità.
In questo luogo di cultura unico in tutto il Kenya, K Simba, la prossima settimana presenterà le sue nuove canzoni e i relativi videoclip, in una forma acustica che esalta le qualità dei musicisti Soopy Kaingu (chitarra e kifudu), Michael Kababa (chitarra), Rommy Osiro (shaker), Oha Makalasti (percussioni, kayamba, bumbumbu) Mwangolo Maxwell (tastiere e batteria elettronica), oltre a quelle del front-man dal look rasta e dalla verve sospesa tra il roots afroreggae, la tradizione mijikenda del mwanzele ed evocazioni maliane. Un set quasi tutto acustico con chitarra, percussioni artigianali, tastiere e un hornet, sorta di tromba realizzata con materiali di riciclo dal suono sorprendente.
Il tutto messo insieme grazie ad una sapiente direzione dei genitori adottivi di K Simba, Franco Cozzi e Ombra Crespi che non si sono sostituiti alla madre naturale, ma lo hanno completato artisticamente ed affettivamente, complici anche frequenti viaggi in Italia per seguire studi di musica e composizione.
La storia di K Simba è quella di un ragazzo talentuoso che si è guadagnato la sua fortuna e che da dieci anni ha qualcuno in Italia (che viene spesso a Malindi) che lo aiuta a coltivare un sogno. Da alcuni anni Kennedy si trova con la Fanisi Band, tutti ragazzi giriama che propongono Banga Fusion e musica delle loro radici Mijikenda e che da autodidatti si sono messi a studiare per emergere e differenziarsi dal novero di fin troppi anonimi emuli del pop e del rap contemporaneo.
“Questa di martedì al White Elephant, grazie alla sensibilità artistica di Armando Tanzini e alla supervisione della regista Mimma Nocelli – spiega Franco Cozzi - sarà la prima di una serie di serate-evento che vorremmo realizzare, oltre alla lavorazione di altri video. Il legame di mio figlio con Malindi è radicato e indissolubile. I suoi soggiorni in Europa finiscono sempre con una smania profonda di tornare alle sue radici e lo capisco. Personalmente amo il Kenya da trent'anni e ahimè lo vivo solo saltuariamente qualche mese l'anno. Il Kenya mi ha dato tanto e il regalo più grande per me e mia moglie è stato questo figlio buono e generoso educato da una madre eccezionale alle quale siamo grati. Nei miei desideri e sogni giovanili la musica e' sempre stata un sogno e un figlio cantante e musicista e scrittore mi dà nuova energia”.