La stagione turistica si è conclusa da poco, ma la voglia di Kenya rimane e, anzi, si amplifica con quella “saudade” che dalle parti dell’Equatore viene chiamata “mal d’Africa”.
Ma per molti il Kenya significa ed ha significato “incontri”. Conoscenze maturate per vari motivi a cui si vorrebbe dare un seguito.
Come?
Invitando un keniota in Italia, ovvero completando l’incontro “di andata” in trasferta, con quello di “ritorno” in casa, per usare una metafora da campionato sportivo.
Ed infatti in questo periodo ci giungono molte richieste di informazioni sulla possibilità di ospitare un cittadino keniano in Italia. Alcune di queste, al netto delle pratiche burocratiche e dei tempi utili ad organizzare il tutto, vengono tradotte in visti per il nostro paese.
Quali sono i principali motivi? Chiaramente prevale la visita per “amicizia” che può essere chiaramente un’amicizia anche “particolare”, ma vi sono richieste da parte di pensionati che preferiscono ospitare una persona di fiducia che magari li ha affiancati per alcuni mesi durante il soggiorno in Kenya, come collaboratrice domestica e/o badante, piuttosto che trovarne una nella propria città. Così magari per turisti italiani più giovani che pensano ad una soluzione più economica (e magari esentasse) per i propri genitori.
C’è poi chi tramite l’invito ha la speranza di trovare un lavoro vero alla persona ospitata per i primi tempi, in modo che possa mantenere i suoi cari.
Queste insomma le ragioni principali.


Ma come fare ad ospitare un keniota nel nostro Paese?
Innanzitutto occorre sapere che non siete voi a dover presentare la domanda di visto per la persona che volete ospitare, ma è il cittadino keniano. E lo deve fare all’ufficio visti dell’Ambasciata di Nairobi, ovvero la sede delle nostre istituzioni nel paese di stabile residenza del cittadino straniero, solo ed unicamente previo appuntamento. 
Una domanda che deve essere presentata per iscritto, su un apposito modulo in un unico esemplare, compilato in ogni sua parte e firmato dal keniota, corredato di una foto tessera. Il costo della domanda è di € 80.
L’appuntamento solitamente viene concesso massimo entro 15 giorni e contestualmente bisogna già essere in possesso di un biglietto di andata e ritorno per il periodo di soggiorno prescelto, del passaporto con scadenza di almeno tre mesi in più del visto richiesto e di una serie di condizioni richieste, a cui deve provvedere l’ospitante, tra cui la dichiarazione di ospitalità (la cosiddetta “lettera d’invito), l’importante fidejussione bancaria, nel caso il richiedente non possa dimostrare di avere adeguati mezzi di sostentamento per soggiornare in Italia nel periodo richiesto, ed un’assicurazione sanitaria con copertura minima di € 30.000 per le spese, l’eventuale ricovero ospedaliero d’urgenza e spese di rimpatrio. Per tutto l’iter preliminare prima di presentare la richiesta in Ambasciata, ci si deve interfacciare con l’ufficio VFS Global che ha sedi sia a Nairobi che a Mombasa (sito e info qui: http://www.vfsglobal.com/italy/kenya).
Per info ancora più chiare, leggete il nostro precedente articolo: https://malindikenya.net/it/articoli/turismo/visti-e-permessi/visti-per-keniani-in-italia--come-fare.html