Il Kenya si prepara a chiudere quante più porte possibili al Coronavirus.
Dopo l’annuncio di ieri del primo caso, una giovane kenyana con cittadinanza americana rientrata dall’Ohio il 5 marzo, il Governo si è messo subito in moto per rendere effettive le regolamentazioni che già erano state concertate per la sicurezza nazionale contro questa nuova pandemia.
Con effetto immediato sono state vietate tutte le manifestazioni pubbliche e qualsiasi incontro a livello nazionale o internazionale. A tutti i dipendenti di istituzioni pubbliche sono stati vietati viaggi all’estero, mentre altre direttive sono state rivolte a locali pubblici ed anche luoghi all’aperto come i mercati e al chiuso come i supermercati.
Intanto alcuni luoghi di assembramento hanno già iniziato a chiudere e rendere pubblica la loro scelta: la borsa di Nairobi da oggi è sospesa, anche il Kenyatta International Conference Centre non ospiterà alcun evento. La David Sheldrick Foundation con un comunicato ha sospeso le visite nel suo centro per la riabilitazione degli elefanti nello Tsavo ed altre strutture nelle prossime ore faranno lo stesso. Intanto il primo caso registrato in Etiopia sta facendo pensare al Kenya di chiudere anche le frontiere con il Paese vicino di casa. Intanto il Ministro del Turismo Najib Balala, per fare fronte all'emergenza, ha donato circa 500 mila euro per la prevenzione e il contenimento del virus.
Per quanto riguarda le singole Contee, quella di Kilifi per voce del suo Governatore, Amason Kingi, ha redatto alcune regole di prevenzione e diramato numeri di telefono locali per avvertire personale qualificato nel caso di sintomi accomunabili con quelli del Coronavirus.
Ecco i numeri: 0745984244 o 0793277819 e 0794497578