Editoriali

EDITORIALE DI FREDDIE

Kenya, col turismo torna la 'solidarietà da caramelle'

Come fare del bene che non faccia bene solo a sé stessi

16-12-2024 di Freddie del Curatolo

L’istinto naturale di molti turisti che si approcciano per la prima volta (ma anche la seconda…) al Kenya e alle sue località di villeggiatura, è quello di non voltare lo sguardo dall’altra parte e di valutare in qualche modo la situazione di povertà della popolazione locale. C’è chi se ne fa una ragione, d’altronde oggigiorno le diseguaglianze sociali sono una realtà conclamata e più visibile, c’è chi si indigna, si dispiace, chi la testimonia con un selfie ed infine chi vuole dare una mano, lasciare un segno.

Negli anni, una delle “campagne” del portale degli italiani è stata quella contro la cosiddetta solidarietà da caramelle: la beneficenza fine a sé stessa che fa più bene a chi la fa piuttosto che a chi la riceve.
In 35 anni di presenza in Kenya a contatto con il turismo italiano, ne abbiamo viste tante: dai capi d’abbigliamento di marca regalati a camerieri o donne delle pulizie dei resort (una camicia di Gucci quasi nuova da 140 euro, che il keniota va a vendere al mercato dell’usato a 4 euro, per comprare farina, fagioli e pomodori per sfamare un giorno come si deve la famiglia, e che un residente poi ricomprerà a 10, attivando un’economia circolare che dal ricco va al piccolo borghese, lasciando le briciole al povero, oltretutto senza nessuna lezione culturale e sociale). Non è meglio allora, perdere qualche minuto in più della vostra preziosissima vacanza per conoscere i reali bisogni della popolazione locale?
Turisti, cercate quindi di abolire la solidarietà che lascia il tempo che trova, e lasciate un segno di vera comprensione, utilità e non solo generosità auto-appagante da due lire.
Ad esempio:

NO CARAMELLE MA LATTE

Resiste ancora la moda stupida di acquistare sacchetti di caramelle o cioccolatini nei supermercati locali (a volte sono gli stessi organizzatori delle vostre escursioni che li raccomandano, se si tratta di tour operator locali, ovvero beach boys). L’effetto solidarietà sorridente, festa da selfie e fotografie di “bimbi d’Africa” è garantita! Il fuoristrada si fermerà in una radura dell’entroterra, ai bordi di un villaggetto rurale o in un punto panoramico, e dal nulla appariranno gruppetti di bambini urlanti con le loro mani tese, i grandi occhi imploranti e i denti bianchi pronti ad erompere in commoventi sorrisi.
Tolto l’inevitabile trasporto emotivo, la scena del lancio delle caramelle ricorda più quella delle noccioline agli animali nello zoo, piuttosto che un gesto di solidarietà. Costo dell’operazione, poco meno di 5 euro a sacchetto, resa garantita e tante belle foto ricordo.
Resa per i bambini: a livello di alimentazione, qualche zucchero di cui non hanno bisogno, carie ai denti assicurate che non potranno curare se nel periodo di alta stagione passano quattro o cinque fuoristrada al giorno, mal di pancia per la qualità pessima dei dolciumi locali, pieni di coloranti ed eccipienti che in Italia sono vietati da tempo.
Come trasformare un’azione stupida ed egoista in un gesto di solidarietà?
Un brick di latte intero, venduto nelle confezioni triangolari da 250cl, costa circa 20 centesimi. Con 10 euro se ne acquistano 50. Il latte è sano e contiene calcio che i denti li rinforza, non li guasta, proteine essenziali per la loro crescita. E’ un alimento spesso di lusso nella loro dieta.
In più, se ne sono sazi, non fa gola come le caramelle, e lo dividono con altri bambini.
Distribuite latte, non caramelle!

REGALI DI FINE VACANZA

Piuttosto che lasciare alle persone locali che avete conosciuto in spiaggia, in strada, nella casa in affitto o nell’hotel, soldi o i propri abiti o scarpe (che rivenderanno sicuramente ad un decimo del loro valore), acquistate per loro beni di prima necessità.
Un’idea di “pacco regalo”: 2kg di farina di mais (Maize flour – Unga Wa Mahindi è scritto sulla confezione), 2 litri d’olio vegetale, 1kg di fagioli sfusi (si trovano in sacchetti).
Per i bambini, scarpe chiuse (uno dei loro più grandi problemi sono le infezioni ai piedi, perché sono costretti a camminare scalzi). Per le donne, non i vostri orecchini o profumi, ma assorbenti e prodotti per l’igiene intima.

SE NON AVETE TEMPO…

Se comunque volete lasciare qualcosa per buon cuore, ma non avete proprio tempo di fare un acquisto e preferite lasciare una mancia, lasciatela preferibilmente alle donne, specie se sono madri.
La mancia per gli uomini viene considerata un fatto eccezionale, un surplus del loro stipendio e viene quasi sempre utilizzata per bere alcolici, specialmente distillati locali artigianali. La vostra solidarietà si trasforma in una bella sbronza che crea anche problemi in famiglia, invece di portare un aiuto o un sollievo per tutti.
Le madri sono decisamente più pratiche, e quasi sempre astemie, oltre a ricevere sempre molto poco dai loro mariti o compagni per le tante esigenze che hanno.

Questi sono solo alcuni esempi e consigli per evitare la “solidarietà da caramelle”, altrimenti alla miseria a cui sono costrette migliaia di persone che vi circondano, aggiungerete la vostra superficialità, l’egoismo e l’ignoranza, alimentando l’economia informale di chi se ne approfitta e alla fine ci sguazza, sperando che ci siano sempre abbastanza bambini poveri per altrettanti turisti stupidi.    

TAGS: solidarietàcaramellebambinibeach boysturisti

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