PERSONAGGI

Simonetta, l'Africa e Malindi: una questione di stile

CAMBIARE RITMI DI VITA PER LIBERARE SOGNI E CREATIVITA'

23-07-2015 di redazione

Nel frattempo c'è un'esistenza frenetica, con grandi soddisfazioni nel campo delle concessionarie di motocicli. 
Un trasferimento a Reggio Emilia per lavorare con Suzuki Italia ai trofei monomarca. 
Quando tutto sembra felicemente volto in una sola direzione, galeotta fu una vacanza a Malindi dove, oltre al fascino del mondo selvaggio, Simonetta ha trovato ritmi di vita più adatti alla sua voglia di cambiare, e la possibilità di dare sfogo alla sua creatività, di coltivare qualche sogno rimasto nel cassetto.
"A Malindi sono capitata per caso - racconta la stilista e arredatrice - per una vacanza con la mia migliore amica. Appena atterrata a Mombasa ho annusato l'aria, guardato il cielo ed è come se sapessi di aver già deciso tutto. Poco a poco mi sono trasferita definitivamente qui, anche perché mi sono resa conto di non essere più adeguata ai ritmi di vita italiani e all’obbligo di dover recitare un ruolo, indossare una maschera. In Kenya finalmente sono tornata ad essere una persona".
Così è nata la voglia di dare sfogo alla fantasia, che si è espressa al meglio nell'apertura della Miradi Boutique, dove Simonetta sceglie abiti e accessori insieme a un'amica italiana e poi li fa realizzare. "Mi sento ispirata dai colori, dalle atmosfere e dai profumi di questa terra - spiega la creativa italiana - Questo è un paese dove tutto è l’opposto di tutto. In un luogo dove ci sono delle contraddizioni così evidenti c’è sempre spazio per creare qualcosa". 
Così riaffiora, ma senza costrizioni o stereotipi, l'iperattività di Simonetta, che partendo dal successo della boutique, ora a Malindi vicino al People (ex Kiwi), si è inventata arredatrice e gestisce anche un ristorante sul mare, il Bella Vita.
"In verità non mi sono mai fossilizzata su un unico lavoro, le sfide mi attraggono ma so bene che Malindi è un luogo dove bisogna prendere ogni cosa come viene, senza crearsi aspettative. Ho scelto occupazioni che diano sfogo alla mia voglia di creare, mentre il ristorante appaga la mia naturale propensione ai rapporti umani. E poi credo nel futuro di questo luogo incantevole e sono pronta a collaborare per migliorarlo".