KENYA NEWS
31-03-2025 di redazione
Nelle intenzioni del governo keniano, non solo ogni locale pubblico, ma anche negozi ed altre attività all’aperto, e i mercati cittadini, dovranno avere delle aree designate per fumatori.
Lo ha dichiarato la ministra della Salute del Kenya, Mary Muthoni ricordando che la decisione va di pari passo con la recente campagna di sensibilizzazione contro le droghe di uso comune e molto diffuse tra i giovani, partendo dai narghilè e arrivando alla cannabis.
“Ristoranti, hotel e altri luoghi pubblici, persino i mercati, devono creare zone fumatori, e quando dico zona fumatori, intendo un angolo dedicato dove qualcuno può andare a fumare. E se proprio si deve fumare, bisognerà usare solo quell’area fumatori designata”, ha dichiarato la ministra.
In realtà la vera novità è costituita dagli spazi pubblici come ad esempio i mercati, perché la legge sulle zone per fumatori obbligatorie nei locali pubblici era già stata approvata anni fa. Ma come spesso accade in Kenya, nei primi mesi dalla messa in pratica della legge, c’erano stati controlli diciamo così “fiscali” e poi, specialmente per le discoteche all’aperto e per i locali sulla spiaggia, ognuno ha sempre fatto come gli pareva. Con questa nuova direttiva del governo, ci si può attendere che scattino nuovamente controlli, specialmente sulla cartellistica obbligatoria e sul fatto che le zone devono essere ben delimitate.
Lo scorso anno, un parlamentare keniano aveva presentato anche una proposta di legge per abolire del tutto il fumo, sulla falsariga di una legge in via di approvazione in Svezia. Dall’inizio di quest’anno nel Paese scandinavo infatti è totalmente vietato fumare.
Per il Kenya non ci sono in realtà divieti ideologici o di salute (ben altri problemi bisognerebbe affrontare prima) ma quelli di considerare il fumo come l’inizio di abitudini sbagliate che includono l’abuso di alcool e droghe.
Muthoni ha detto che il governo ha avviato la costruzione di centri di disintossicazione in tutto il paese, medici specializzati e altri funzionari della sanità pubblica, specialmente nelle contee produttrici di tabacco, per aiutare qualsiasi tipo di dipendenza.
“Se sei dipendente da qualcosa, in particolare dai prodotti contenenti nicotina, faremo in modo che i medici e gli operatori sanitari dei centri ti aiutino”, ha detto la ministra.
La direttiva di arriva pochi giorni dopo che l'Autorità nazionale per la campagna contro l'abuso di alcol e droghe (NACADA), ha accusato spazi privati come Airbnb di facilitare l'abuso di droghe tra i giovani ed il loro commercio illegale.
Secondo l'Autorità, il 23% dei giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 24 anni ha fatto uso di droghe, con locali privati che contribuiscono in modo significativo a tali casi.
“Stiamo intensificando la sorveglianza, le campagne di sensibilizzazione e la collaborazione con la polizia, i governi delle contee e il settore privato per frenare questa minaccia emergente”, ha scritto in un comunicato NACADA, chiedendo un un'azione immediata da parte degli host di Airbnb per garantire che i locali siano privi di droghe.
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