Mentre gli occhi di tutto il mondo, cattolico e non, sono puntati sul Vaticano per il conclave che inizia oggi e dovrà decidere chi sarà il nuovo pontefice, succedendo a Papa Francesco, in Kenya, e non solo, scoppia un caso sulla mancata partecipazione del cardinale John Njue, ex vescovo di Meru ed ultimo cardinale sopravvissuto nel Paese.
Da giorni si erano accavallate le ipotesi sulla sua assenza tra gli elettori attesi in Vaticano: alcuni media hanno riportato voci della Chiesa romana secondo cui Njue avrebbe dichiarato l’età di 80 anni ma in realtà, da verifiche svolte dalla Santa Sede, ne avrebbe 81 e quindi non sarebbe più eleggibile, visto il limite proprio di ottant’anni. In realtà da certi documenti di una pubblicazione del 2014, si evince che la sua classe sarebbe 1944, ma dall'ultimo aggiornamento del Vaticano è riportato 1946, quindi ancora entro i limiti per votare.
Infatti in seguito è arrivata una notizia ufficiosa ma riportata da fonti autorevoli, secondo cui sarebbero le condizioni di salute precarie ad aver impedito la trasferta romana del cardinale, che nel 2013 fu tra gli elettori che scelsero Jorge Mario Bergoglio come papa.
Chiusa qui la questione? Niente affatto.
Ieri il quotidiano nazionale keniano Daily Nation ha pubblicato in esclusiva un’intervista a Njue, il quale ha dichiarato di non sapere perché fosse stato escluso dal conclave.
“Non è per motivi di salute – ha detto il cardinale – sinceramente non conosco il motivo per cui non sono stato invitato, dato che avrebbe dovuto arrivarmi un invito ufficiale e così non è stato. Davvero non so dire”.
La palla stava già passando alla Santa Sede, quando, poche ore dopo la pubblicazione dell’intervista, la Chiesa keniana ha smentito a sua volta il cardinale. L’arcivescovo di Nairobi, Philip Anyolo, ha rilasciato un comunicato ai media, compreso lo stesso Daily Nation, in cui si evidenzia come l’invito al cardinale Njue sia effettivamente pervenuto, attraverso la Nunziatura apostolica del Kenya, ma che l’anziano prelato, pur essendo eleggibile (quindi smentendo anche le voci dell’età “truccata”) non possa partecipare per le sue condizioni di salute.
Chi ha ragione? E soprattutto per quale motivo? Mancanza di comunicazione? Consigli di Roma trasmessi alla diocesi di Nairobi ma non trasmessi al cardinale? Timore che si creasse un caso sulla vera età di Njue o semplice disguido?
Come spesso accade in questo Paese, potrebbe anche non esserci un perché…