COSTA KENIANA
07-02-2025 di Freddie del Curatolo
Le attività ambulanti sul ciglio delle strade africane sono da sempre uno dei simboli di questo continente, una delle immagini iconografiche “on the road” più ricorrenti e uno degli aspetti che uniscono l’Africa, che è un insieme di tanti cosmi (nemmeno tanto micro) diversi.
Nella contea di Kilifi, tra Mtwapa e Malindi, gli animati bordi delle strade in cui si alternano chioschi di frutta tropicale, mazzi di erbe di campo, cumuli di patate, pomodori e carbone, pannocchie fumanti su barbecue instabili, improvvisate friggitorie e mille altre piccole attività, rischiano di essere svuotati entro 30 giorni, dopo l’avvertimento del governatore Gideon Mung’aro.
Mung’aro, attraverso il dipartimento dell’Ambiente, ha dato mercoledì scorso ai commercianti, ma anche ai boda-boda e matatu, un ultimatum per trasferire tutte le attività dal ciglio delle strade principali agli spazi assegnati per i mercati o nei parcheggi per le fermate dei trasporti, con la minaccia di revocare loro le licenze se non rispetteranno le nuove regole, e di conseguenza finire davanti alla giustizia.
“Questo è un avvertimento. Stiamo dando un preavviso di un mese: se voi, come imprenditori, state conducendo la vostra attività sul ciglio della strada pur sapendo benissimo che c'è un mercato dedicato, non ci interessa se siete autorizzati o meno. Come dipartimento dell'Ambiente, revocheremo la vostra licenza senza che voi lo sappiate.
Avete un mese di tempo per adeguarvi”, ha dichiarato la vice governatrice, Flora Chibule, specificando che è un diritto dei venditori farsi assegnare spazi all’interno dei mercati e degli spazi commerciali di ogni cittadina. In questa battaglia, il governo della contea di Kilifi è appoggiato sia dai venditori dei mercati, che si sentono danneggiati dai troppi venditori di frutta e verdura sulla strada, che spesso non pagano neanche regolari licenze, e dagli operatori dei trasporti che sono spesso scavalcati da servizi volanti che invece di utilizzare i parcheggi e capolinea per bus e matatu, si fermano dove capita per raccogliere i passeggeri, oltretutto causando traffico e, secondo lo stesso governo, mettendo a rischio la sicurezza di pedoni ed automobilisti. Stessa cosa per le motociclette. Dalla disputa del ciglio della strada, sembrano per ora esentati i Tuk Tuk, veri simboli dell’anarchia sulle strade costiere.
Nell'emanare la direttiva, che scadrà il prossimo 5 marzo, Mung'aro ha esortato i residenti a collaborare con il governo per creare un “ambiente più sicuro, organizzato e adatto alle attività commerciali e di trasporto”. Anche se con un po’ meno di poesia, di colore e di “casino africano”.
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