Da oggi in tutte le spiagge pubbliche del Kenya, sia di mare che lacustri, è vietato fare il bagno dopo le 17.30 del pomeriggio. La decisione è stata presa ieri dal governo, che ha voluto così mettere un freno agli incidenti capitati nelle località turistiche costiere durante i primi giorni delle feste di Natale.
Il Ministro degli Affari Marittimi e della Blu Economy Salim Mvurya ha dichiarato che non solo da oggi vige il divieto di balneazione dopo le cinque e mezza, ma che è del tutto vietato immergersi in acqua per chi ha bevuto oltre misura.
Il Ministro ha dichiarato ai media di aver organizzato una squadra di agenti che è stata incaricata di far rispettare il divieto nell'Oceano Indiano e nel Lago Vittoria. Ha inoltre avvertito che gli agenti inizieranno un giro di vite sulle imbarcazioni non idonee, faranno rispettare l'uso corretto dei giubbotti di salvataggio e ispezioneranno gli standard dei giubbotti. Quest’ultima direttiva fa seguito ad un incidente avvenuto al largo del locale “Pirates Beach”, di Bamburi a Mombasa, dove 11 membri di una famiglia sono stati coinvolti in una tragedia in barca che ha provocato due morti più un terzo che sta combattendo in terapia intensiva e due bambini di 3  5 mesi in condizioni gravi ma stabili.
“Siamo a conoscenza del fatto che alcuni operatori balneari utilizzano imbarcazioni non sicure a causa dell'elevato numero di vacanzieri” ha detto Mvurya, puntando il dito su chi non rispetta i numeri di passeggeri per cui le barche sarebbero omologate.
Durante la vigilia e il Natale, anche in altre località si sono verificati incidenti in mare ed in piscina. A Diani un nuotatore visibilmente alticcio è stato recuperato in alto mare in stato di semi incoscienza e salvato per miracolo, a Malindi un turista keniano è affogato nella piscina di un resort.
Il non riuscire a prevenire e trovare soluzioni drastiche di certo non aiuta il turismo, perché specialmente con queste temperature elevate, fare il bagno all’ora del tramonto è un gran bel piacere. Speriamo la direttiva si limiti a questi giorni in cui le spiagge sono prese d'assalto anche da chi non ha molta confidenza con l'oceano indiano e l'acqua in generale.