Avevamo parlato pochi mesi fa di Hassani Shapi, (qui il link: https://malindikenya.net/it/articoli/notizie/ultime-notizie/hassani-un-keniano-nella-fiction-rai--il-clandestino-.html) l’attore keniano nativo di Mombasa che, iniziando dal teatro di strada della sua terra e studiando recitazione in Europa, era approdato al cinema con piccoli ruoli ma anche in grandi film, e poi alla televisione in Italia anche da co-protagonista, come nel caso della recente fortunata serie “Il clandestino” al fianco di Edoardo Leo. Una carriera che avrebbe potuto regalare ad Hassani altre grandi soddisfazioni, data la sua bravura e simpatia. E’ doloroso dover usare il condizionale “avrebbe”, perché purtroppo Hassani è mancato alcuni giorni fa nella sua Mombasa.
Qui il ricordo di un amico italiano, il nostro collaboratore Michele Senici, che l’ha conosciuto bene ed è stato suo maestro di italiano in Kenya.

“Per Hassani, un Amico che mi ha permesso di non smettere di sognare il teatro”

Ci siamo incontrati per un incastro di necessità che ha dell’incredibile, Hassani.
Fuori da un club, a Diani, era quasi notte. La pandemia era passata da poco e tu eri a un bivio: fermarti qui, nella tua terra per continuare a far fiorire Bodo e Funzi o ripartire, indossare altri costumi, tornare a essere l’altro vero te, l’Hassani Shapi attore.
Dopo cinque anni lontano quasi non riuscivi a finire una frase in Italiano ma una proposta tanto interessante era sulla tua scrivania: tornare in Italia per girare una serie firmata Rai. Ci siamo visti nel parcheggio, già ci eravamo presentati e in due parole già c’eravamo intesi. A te serviva tentare con quel provino, a me fare teatro, recitare, mancava così tanto. Nel giro di tre giorni eravamo seduti nel mio giardino a leggere quel copione e a lasciar cadere le mani a terra, dorsi in basso, per la fatica di pronunciare quella lingua che sembrava esserti fuggita dalla mente.
Sono bastate poche ore e poche settimane.
Sei partito e tornato dall’Italia con la parte e il contratto tra le mani: saresti diventato Palitha.
L’abbiamo festeggiato con un invito da te e quell’aragosta allo zafferano che ci hai preparato. La porterò nel cuore, Hassani, non tanto per il sapore quanto per l’amore. Quel piatto raccontava tutta la tua cura per la vita: i piatti in porcellana orientale preziosissimi e ricercati, i sapori prelibati e figli di mondi così lontani, il pappagallo Kasuku che chiacchiera in sottofondo, il vino bianco scelto alla perfezione.
Ora ti cerco su RaiPlay e purtroppo Il Clandestino non è disponibile in Kenya. Meglio così, per ora.
Vederti lì e non saperti qui sarebbe troppo complicato da gestire. Dunque ti ricordo e ti ricorderò come sei: accogliente, premuroso, prezioso. Ti ricordo e ti celebrerò con l’Arte del Teatro e della recitazione. Ti dedicherò spero presto un lavoro. E ti ringrazio, per avermi aperto in questa terra, lo spazio per aiutarti a continuare a sognare e dunque essere attore.
Ora ti lasciamo andare, Hassani. Ovunque tu sia siamo certi ci saranno così tante parti per te ancor tutte da recitare!