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TURISMO

Il turismo italiano in Kenya non chiude

Molti hotel e ristoranti scelgono l'ottimismo

18-04-2022 di Freddie del Curatolo

Sarà l’esorcismo di una possibile crisi mondiale portata dalla guerra sul fronte russo-ucraino, o quello delle elezioni nazionali del prossimo agosto, o più probabilmente la ventata d’ottimismo scaturita dal ritorno della voglia di viaggiare e godersi il più possibile questa vita precaria.
Sarà quel che sarà, come cantava José Feliciano, ma sta di fatto che buona parte degli attori italiani del settore turistico sulla costa del Kenya hanno deciso di non terminare dopo Pasqua la loro stagione all’insegna dell’ospitalità.
Le piogge sono alle porte (e sarebbe anche ora, dopo tutto questo caldo), e hanno già dato un segno “rovinando” agli ultimi villeggianti il giorno di Pasqua, ma ad altre porte poco più distanti si è ripresentata la compagnia di charter NEOS che da fine giugno riprenderà i voli, peraltro già richiestissimi come abbiamo scritto
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Alcuni imprenditori si sono dunque chiesti se avesse senso chiudere i battenti per un paio di mesi, piuttosto che continuare ad offrire servizi sia ai nairobini che continueranno a frequentare Malindi, Watamu e Diani durante i weekend e il ponte di giugno per il Madaraka Day.
“La nostra politica non è stata mai quella di chiudere per la bassa stagione – commenta Roberto Lenzi, proprietario dei resort Cristal Bay e 7 Island a Watamu – non lo abbiamo fatto, se non nel breve periodo in cui siamo stati costretti, durante i due anni di pandemia e men che meno lo faremo adesso. Tanto più che ci stiamo preparando per riaccogliere i turisti Alpitour nelle nostre strutture a partire dal 14 luglio. Grazie a Dio la stagione è stata positiva, anche in forza del grande richiamo che ha avuto il 7 Island Festival lo scorso mese di marzo. Watamu ne ha sicuramente tratto gran beneficio in termini di popolarità e la spiaggia di Paparemo sta diventando una delle più rinomate e cliccate di tutto il Continente”.
Anche Malindi segue questa direzione e molti locali che solitamente attendevano il Lunedì dell’Angelo o poco più in là per salutare i propri clienti, resteranno aperti continuando a proporre i loro servizi senza limitazioni.
“Abbiamo deciso di optare per la continuità – commenta Carlo Falco, di Rosada Beach – per la prima volta il nostro ristorante sulla spiaggia di Silversand non chiuderà a maggio e giugno. E’ un segno della nostra volontà di proporre sempre qualcosa di buono per la destinazione e di quanto crediamo in una definitiva ripresa nei prossimi mesi”.
Anche Olimpia Club, nel rinnovato spazio sul mare a Casuarina, ha deciso non solo di restare sempre aperta a pranzo e cena, ma di continuare nell’adattamento del ristorante sulla spiaggia, con la costruzione di una cucina a vista, che si aggiunge al beach bar e alla postazione del deejay o della musica dal vivo. Dopo la riapertura dello scorso dicembre dopo un anno e mezzo a causa della pandemia, anche il Kilili Baharini non solo, come avevamo annunciato a suo tempo, ha prolungato a fine gennaio il periodo di apertura fino a Pasqua, ma ha deciso di andare avanti ad oltranza, forte anche di una significativa presenza di turismo locale in questi giorni di festa. E' lo stesso pensiero di Maurizio Mogavero del Baby Marrow restaurant che, se non per un breve periodo e per ristrutturazioni, non ha chiuso nemmeno negli anni precedenti, e di Aldo Menduni della Malindina.
C’è anche chi avrebbe proseguito il servizio, forte anche delle richieste di una clientela internazionale che quest’anno è andata dalla Repubblica Ceca alla Francia, ma ha deciso di fermarsi per effettuare ulteriori ristrutturazioni. “Vogliamo prepararci al meglio per iniziare una nuova stagione che ci auguriamo possa segnare il ritorno del turismo internazionale ai livelli lasciati prima della pandemia – spiega Daniele Tiritò, General Manager di Jacaranda Resort – saremo di nuovo pronti ad accogliere i clienti con ogni probabilità dopo la prima metà di luglio”.

TAGS: locali kenyaturismo kenyaresort kenyaitaliani kenya

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