Nella tragedia che ha troncato la vita di un trentanovenne, Marco Curcio, milanese, e di una cinquantaduenne, la trentina Karen Demozzi, fortunatamente c'è anche lo spiraglio di buone notizie. La prima riguarda la più giovane passeggera del maledetto pulmino che non si sa ancora come abbia fatto ad uscire fuori strada e ribaltarsi (imperizia del conducente? sorpasso azzardato di un camion che lo ha spinto fuori? Solo il responso finale della polizia locale forse potrà chiarirlo). La giovane, che era in vacanza con il padre, tuttora ricoverato con alcune fratture ma fuori pericolo, è ripartita ieri per l'Italia con l'accompagnamento disposto dal tour operator Alpitour che si è prodigato con l'Ambasciata d'Italia ed il consolato onorario di Mombasa nell'assistenza dei 4 superstiti. Detto del padre della ragazza, ricoverate in ospedale vi sono altre due donne. Tutti e tre i pazienti, siamo riusciti a sapere, sono sulla via del miglioramento. Traumi, costole rotte ed altri problemi ma niente che abbia creato quadri sanitari preoccupanti.
Si riprenderanno, anche se ci vorranno diversi giorni, probabilmente una settimana, prima che possano pensare di ripartire per l'Italia.
Così come non sarà immediato il rimpatrio delle due salme, che avverrà nei prossimi giorni.
Questo episodio rimette dolorosamente sul tavolo delle vacanze in Kenya il problema della sicurezza sulle strade, specialmente nei tratti utilizzati anche dai turisti, che sono specialmente quelli costieri, dato che il trasporto dall'aeroporto di Mombasa a Diani (35 km) o a Watamu e Malindi (oltre 100 km), avviene lungo strade a due sole corsie, frequentate da autoarticolati, pullman di linea ed allo stesso tempo anche mezzi urbani come i tuk tuk, se non carretti tirati a mano per trasporto di merci o animali ed una varia e spesso inaspettata popolazione viaggiante che farà tanto Africa, ma di sicuro non si dovrebbe vedere su una singola ed obbligata via di percorrenza. Quando si parla di infrastrutture (e ne ha parlato proprio pochi giorni fa la ministra del Turismo keniana, Rebecca Miano, commentando gli ottimi riscontri del settore turistico di questa stagione) si dovrebbe porre la priorità sulla sicurezza, prima di pensare alle 5 stellette degli hotel, a progetti avveniristici e ad un improbabile Kenya formato Dubai.