“Qui in Kenya abbiamo capito che il Covid-19 non è una sentenza di morte, ma può diventare molto pericoloso se non ci si attiene alle regole minime dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e riprese dal nostro Ministero della Salute”.
A parlare così, a tre mesi dal primo caso di Coronavirus in Kenya e dopo 3305 positivi, è stato ieri il Segretario Amministrativo Capo della Sanità keniana, il dottor Rashid Abdi Aman.
La buona notizia è confermata dalle strutture sanitarie, che non sono ancora al collasso nonostante i posti limitati e che stanno avendo il tempo di ampliare i loro spazi e di aggiungere letti ed attrezzature per accogliere i nuovi casi, che peraltro sono quasi tutti poco gravi.
Durante il consueto bollettino quotidiano del Covid-19, in diretta televisiva da Afya House in Nairobi, Abdi Aman ha esordito con quella che considera una buona notizia: la guarigione di altri 72 pazienti nelle ultime 24 ore.
“Questo dimostra che si guarisce facilmente dal virus e che, nonostante altrettanto facile sia ammalarsi, specie se non si rispettano gli obblighi di tenere le distanze, indossare le mascherine e la buona regola di disinfettarsi spesso, abbiamo la possibilità di contenere il Covid-19 continuano a liberare posti negli ospedali e nelle strutture di isolamento per nuovi pazienti” ha affermato Abdi Aman.
Gli altri dati di venerdì 12 giugno riguardano i nuovi contagiati, che sono 90, di cui due terzi provengono dalle grandi città, Nairobi e Mombasa, 12 sono camionisti testati al confine con l’Uganda e altri, uno a testa, arrivano da sei contee compresa quella costiera di Kilifi.
Dei nuovi casi, 62 sono uomini e 28 sono donne, con il più giovane che ha 14 anni ed il più vecchio 70. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 2419, che portano il totale a 108.666.
Nella giornata in cui i casi attivi crescono solo di 14 unità, si registrano purtroppo anche 4 decessi.