RICORRENZE
01-06-2023 di Freddie del Curatolo
Tutto cominciò sessant’anni fa, in Kenya. Il 1 giugno 1963 per la prima volta, dopo lunghe battaglie, di consapevolezza prima, di liberazione dalla schiavitù poi e di sangue nel cruento epilogo della rivolta dei Mau Mau, si pensò ad una nazione libera che potesse camminare con le proprie gambe. Era ancora un governo “ombra”, quello di Jomo Kenyatta, reduce da dieci anni di prigionia ma capace anche in carcere di dialogare con l’ex colonia britannica, ma fu in grado di proporre le prime regole interne, di darsi il “potere delle responsabilità” (questo significa “Madaraka”, che poi è diventato il nome del giorno che si festeggia oggi) e di fatto prendere lo scettro del paese.
Il Madaraka Day è stato il culmine delle elezioni parlamentari (Camera e Senato) e delle assemblee regionali tenutesi nel mese precedente. Tali elezioni facevano parte di una transizione costituzionale concordata l'anno precedente alla Lancaster House di Londra.
Pochi giorni prima, infatti, il Kenya aveva tenuto le sue prime elezioni generali veramente democratiche, vinte in modo schiacciante dal KANU di Jomo Kenyatta e Oginga Odinga contro il KADU che radunava politici della costa, maasai e kalenjin ed era guidato dal giriama Ronald Ngala.
In parole povere, venne delineata la prima bozza della Costituzione del Kenya, che poi sarebbe stata riveduta e corretta, con l’aiuto di alcuni inglesi “illuminati”, durante un processo di alcuni mesi in cui il governo appena eletto negoziò con l'ufficio coloniale un'adeguata tabella di marcia per la transizione che avrebbe portato all'indipendenza, per entrare poi in vigore il 12 dicembre dello stesso anno.
Una ricorrenza importante, che cade casualmente un giorno prima della Festa della Repubblica italiana. Importante non solo per il suo valore simbolico (primo passo consapevole verso l'indipendenza con una dichiarazione ufficiale) ma perché nello stesso giorno il famoso vessillo con lo scudo simbolo di chi aveva lottato per l'indipendenza, su sfondo nero rosso e verde è stato mostrato per la prima volta in pubblico.
Significative le parole pronunciate da “mzee” Jomo Kenyatta nel 1967, durante un memorabile discorso, per spiegare il perché dell’importanza di questa data.
“Madaraka è una parola swahili che significa “potere”. Ogni anno, dal 1963, commemoriamo il raggiungimento dell'autogoverno interno del Kenya dalle potenze coloniali britanniche. E’ un giorno molto particolare nel calendario keniota, poiché serve a ricordare ai cittadini gli immensi e implacabili sacrifici compiuti da compatrioti altruisti nella lotta per l'indipendenza”.
Ricordare questa festa è sempre stato un segnale importante di abbattimento delle barriere tribali e di unità, ma negli ultimi decenni questi valori sono stati affiancati (se non schiacciati) dalle ricchezze conquistate dalla prima classe dirigente e desiderate con ardore dalle nuove generazioni, senza pensare troppo ad una crescita di tutta la popolazione, dell’intero paese.
Riportiamo il commento di uno dei più insigni economisti keniani, il professor George Wachira, sul Madaraka Day.
“Sebbene lo sviluppo e la leadership siano generazionali e cambino con il tempo, dovrebbero essere coerenti con gli ideali nazionali generalmente accettati, definiti nel 1963 dai nostri leader fondatori. Si trattava di eliminare l'ignoranza, la povertà e le malattie. Negli ultimi sessant'anni, gli standard di vita medi sono decisamente cambiati, poiché il Kenya è diventato sempre più parte dell'economia sociale globalizzata. Tuttavia, gli standard di vita in molte parti del Kenya e tra particolari gruppi della nostra società devono ancora passare a qualità di vita adatte al Kenya di oggi, e questo rimane un importante lavoro in corso. Ciò che non abbiamo definito correttamente nel 1963 sono stati gli standard di guida della leadership, perché in effetti molti vizi del governare non si erano ancora sviluppati all'epoca. Tuttavia, la corruzione è emersa immediatamente, poiché gli interessi acquisiti hanno deliberatamente alimentato pratiche di corruzione egoistiche, che sono state perfezionate e trasmesse alle generazioni successive di funzionari pubblici
Negli anni '80 la corruzione aveva devastato economicamente il nostro Paese e si era radicata nelle funzioni governative quotidiane. È questa corruzione sistemica, alimentata negli ultimi sessant'anni, che ha negato al Kenya la capacità di affrontare sufficientemente i tre mali della povertà, della malattia e dell'ignoranza”.
Buon Madaraka Day al Kenya e ai keniani, e che la ricorrenza dei sessant’anni sia di monito ed insegnamento per tornare allo spirito che regnava quando si sognava un paese libero in cui non ci fossero più diseguaglianze sociali ed economiche, di razza e di cultura.
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