Annullamento e ripetizione come nel 2017, la prima volta in assoluto del ballottaggio o ragione ad uno dei due contendenti?
I sette giudici della Corte Suprema del Kenya, dopo cinque giorni di dibattiti con un pool di 88 avvocati di ricorrenti e difensori, si sono ritirati per prendere la loro decisione in merito alla conduzione e ai risultati delle elezioni presidenziali dello scorso 9 agosto 2022.
Com’è noto, dopo l’annuncio dei risultati da parte della commissione elettorale indipendente IEBC lo scorso 15 agosto, con la proclamazione del nuovo presidente William Ruto, pronto a succedere all’uscente Uhuru Kenyatta di cui lo stesso Ruto è stato per 10 anni vicepresidente, il candidato sconfitto Raila Odinga, leader dell’opposizione ma appoggiato da Kenyatta, ha presentato ricorso definendo la vittoria di Ruto “un colpo di stato civile” ed il conteggio delle schede elettorali “una farsa”. 
Starà alla Corte, presideduta dalla giudice Martha Koome, decidere se e quanto le ragioni dei ricorrenti abbiano fondamenti e la loro incidenza sulle votazioni. 
Le possibilità di risoluzione sono quattro:
1. Conferma dell’elezione di William Ruto a nuovo presidente del Kenya.
In questo caso il nuovo presidente avrà a disposizione 30 giorni per prestare ufficialmente giuramento e 60 per insediarsi alla State House, il palazzo del presidente.

2. Annullamento delle elezioni presidenziali.
In questo caso le nuove votazioni dovranno tenersi entro 60 giorni dalla sentenza.
3. Ballottaggio.
Qualora il riconteggio dei voti dei 41 seggi richiesto dalla Corte Suprema consegni un nuovo risultato che non veda nessuno dei due candidati superare la soglia del 50%, bisognerà andare al secondo turno di votazioni. Anche qui entro 60 giorni dalla sentenza.
4. Vittoria di Odinga.
L’ipotesi meno probabile è quella che il conteggio o l’evidenza di una truffa ai danni del leader della coalizione Azimio La Umoja rovescino in suo favore il risultato, Tale decisione porterebbe Odinga alla presidenza, con gli stessi tempi per il giuramento e l’insediamento dell’eventuale conferma di Ruto.
Lunedì sapremo. Importante è che i politici continuino, pur beccandosi tra loro, a lanciare proclami di pace e richieste di calma ai propri sostenitori, come hanno sempre fatto finora.