Per la prima volta il Kenya registra più guarigioni che casi di positività, nel giro di 24 ore.
E’ un dato che potrebbe autorizzare all’ottimismo se non si potesse anche pensare che le dimissioni di pazienti nello stesso giorno siano state concordate.
In ogni caso, come ha ricordato il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe nella consueta conferenza stampa quotidiana per il bollettino Covid-19 di giovedì 16 luglio tenuta nella Contea di Nakuru, sono stati 570 i pazienti dimessi, di cui però sono 58 erano ricoverati in strutture sanitarie del Paese (gli altri erano in cura a domicilio), a fronte di 421 nuovi positivi, rilevati da 3895 tamponi nelle 24 ore precedenti.
I contagi da coronavirus sono così saliti a 11673 e le guarigioni a 3638, in questo modo i casi attivi nel Paese scendono a 7818.
Dei casi positivi, 409 sono cittadini keniani mentre 12 sono stranieri. 297 sono maschi e 124 femmine, di cui la più giovane è una bambina di un anno, mentre il più anziano è un uomo di 93 anni.
“Siamo convinti che giorno dopo giorno che i keniani abbiano raggiunto un livello di comprensione e prevenzione adeguato – ha detto Kagwe -  continuiamo a pregare a tutti di restare vigili e in sicurezza. Dalla sua parte, il Governo sta lavorando per ottenere il 100% di copertura sanitaria”.
A Nairobi c’è un nuovo focolaio nel quartiere di Starehe (60) casi, mentre resta alta l’attenzione a Westland, Dagoretti Nord e Lang’ata.
Sulla costa sono segnalati altri 4 casi a Lamu, mentre Mombasa dopo aver registrato il minimo storico di casi mercoledì scorso, ieri è tornata a 15 casi.