L'ANGOLO DI FREDDIE
25-05-2024 di Freddie del Curatolo
Le cose che so fare non sono importanti.
Non sono rivoluzionarie, non cambiano il mondo.
Cambiano a malapena la mia vita, perché grazie alle cose che so fare riesco a sopravvivere.
Le cose che so fare sono soprattutto cose invisibili.
Ma quelle visibili piacciono a tutti: farcisco e sigillo le samosa di patate, stendo i chapati e li scaldo in padella, friggo nell’olio i maandazi.
Conosco a memoria il tempo di cottura della polenta di mais e come evitare l’acidità del sugo di pomodoro.
Distinguo a distanza di metri le erbe di campo, so scegliere un mango maturo dalle sfumature dei tre colori della sua buccia, la bontà di un ananas dal peso delle sue foglie aguzze, la papaia più dolce al tatto.
So capire quando un figlio o un nipote piange e urla per qualcosa di grave o se lo fa per capriccio.
E se non è grave, so sopportare e lo lascio fare, fin quando non si stanca.
Se è grave, sono capace di estrarre il veleno di uno scorpione, rimettere a posto una clavicola o raddrizzare un torto.
So parlare con le capre e con i cani, e loro mi capiscono.
Anche perché non ho la pretesa di raccontare loro chissà cosa.
Ma sono certa che se decidessi di raccontare loro delle storie, e avessi la cultura necessaria per farlo, loro mi ascolterebbero. Gli animali, come me, sanno fare tantissime cose e le ripetono ogni giorno, ma quasi nessuno se ne accorge. Allo stesso modo, se ripeti loro le stesse cose ogni giorno, le comprendono ed imparano i motivi di ogni tuo gesto ed il significato delle parole dal loro suono.
Per la maggior parte delle cose che so fare, ci vuole soprattutto pazienza.
Con la pazienza e l’esperienza di rifarle ogni giorno, impari a farle sempre meglio e ad un certo punto è così facile farle che ne puoi imparare altre.
Io so camminare dritta, ogni mattina, con una tanica da venti litri d’acqua in testa, so tagliare trenta chili di rami secchi al giorno e fasciarli, so scegliere le erbe medicinali per curare la dissenteria, la gengivite, la tosse, la gotta ed altre piccole malattie.
So riparare le falle del tetto di palme secche, le toppe della casa di fango e cemento, le crepe nel pavimento di terra battuta. So costruire da sola una cuccia per il cane, un cesto per la frutta, una borsa della spesa.
So intrecciare le foglie di palma e farne i nostri giacigli, tappeti, tende e pareti.
So far di conto fino a mille, tanto di più non mi serve.
Ho saputo fare la madre e ho voluto e dovuto fare la moglie, sono stata una sorella scrupolosa, un’amica sincera, una comare invidiosa e pettegola.
Una cosa sola credo di non saper fare, vantarmi delle cose che so fare.
Anche se potessi permettermi un telefonino con i video, non sarei capace e soprattutto non avrei tempo di mostrare ciò di cui sono capace o incapace, per rendere visibili le mie cose invisibili.
Non sono a portata di mano, non appaio e sparisco con un click.
Dovete cercarmi, venire ad osservarmi.
Come una pianta, come la capra, come il cane, come il cielo e le nuvole.
Ci deve pensare un altro a raccontare quel che faccio e che so fare, ma vi avverto!
Ci vuole tempo, pazienza e soprattutto si rischia di imparare cose che la maggior parte delle persone, e lo si vede per come vivono, ritengono inutili, soprattutto perché sono invisibili.
In tanti pensano che le cose invisibili debbano essere solo quelle che non si possono dire agli altri, quelle di cui ci si dovrebbe vergognare, quelle che placano le frustrazioni. Le azioni egoiste, l’istintivo opportunismo, i sotterfugi, il lucro. Tutto il resto vale la pena metterlo in piazza.
Ci sono anche cose invisibili che sono buone, però costano troppa fatica, troppo altruismo e troppi pensieri e si cerca sempre di farle fare a qualcun altro, specie quando ci si può guadagnare sopra ed anche più di loro.
Io so fare tante cose, ma per favore, non lo dite a nessuno.
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