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Da 90 anni il mito keniano di Finch Hatton

Nobile, cacciatore, donnaiolo: la vita del "dandy" della Blixen

01-08-2021 di Freddie del Curatolo

Novant’anni fa moriva in Kenya, schiantandosi con il suo aereo insieme al fido servitore Kamau, il più famoso “dandy” della storia dell’Africa britannica. Il suo nome era Denys Finch Hatton e, reso celebre dal celeberrimo romanzo di Karen Blixen “La mia Africa”, nell’immaginario collettivo ha le sembianze dell’attore Robert Redford.
In realtà Finch Hatton non era così affascinante, ma l’aura di sciupafemmine e quella di eterno sognatore, un po’ rozzo come tutti i cacciatori ma insolitamente elegante e raffinato, nel mangiare e nel bere come nell’apprezzare ad esempio la musica lirica, ne facevano di certo un personaggio unico che non a caso fece innamorare due donne geniali, per quanto problematiche. Oltre alla scrittrice Isak Dinesen, ovvero la baronessa Von Blixen, anche l’intellettuale e prima pilota d’aereo donna a trasvolare l’Atlantico, Beryl Marckham.
Finch Hatton nacque nel 1887 in Gran Bretagna da famiglia nobile, suo padre Henry era Conte di Winchilsea. Frequento due delle più importanti scuole del Regno, il liceo di Eton ed il college di Oxford.
Fu un viaggio in Sudafrica a farlo innamorare del Continente Nero e della caccia.
Prima di tornare in patria, decise di fermarsi in Kenya ed acquistò una tenuta nella Rift Valley e si trasferì da quelle parti dedicandosi al suo sport preferito.
Grazie alla sua scaltrezza, alla capacità di intrattenere non solo le belle signore e alla conoscenza della savana, Finch Hatton divenne amico di quasi tutti i personaggi più importanti della Colonia Britannica e accompagnò in safari personalmente il Principe di Galles, e successivamente Re per soli 326 giorni prima di abdicare, Edoardo VIII.
Forse convinto dal futuro Re, Finch Hatton abbandonò la caccia ed iniziò a sposare la causa della creazione di riserve, come quella del Serengeti, contribuendo a formare una nuova scuola di cacciatori e guide di safari di caccia grossa, che contribuissero alla salvaguardia delle specie protette e combattessero il bracconaggio.
Fu in quel periodo che conobbe Karen Blixen e dopo il divorzio della scrittrice dal barone infedele che le aveva attaccato la sifilide, si trasferì nella sua casa di Ngong, dedicandosi a safari di alto livello e riprendendo a pilotare aerei dopo che un incidente anni prima lo aveva tenuto lontano dal cielo.
Fu un amore platonico che solo nel suo romanzo, scritto dopo la prematura morte del suo amato, assunse toni romantici e passionali.
Morte che avvenne il 14 maggio 1931 quando Finch Hatton, pochi minuti dopo essere decollato dalla airstrip di Voi, precipitò improvvisamente al suolo ed esplose.
Karen Blixen scrisse che entrambi avevano già scelto il luogo della loro sepoltura, ed era “un luogho sulle prime colline della riserva di caccia”, che lei stessa, al tempo in cui pensava di vivere e morire in Africa, aveva indicato a Denys come suo futuro luogo di sepoltura.
“La sera, mentre guardavamo le colline da casa mia – raccontò la Blixen - disse che anche lui avrebbe voluto essere sepolto lì. Da allora, a volte, quando andavamo in macchina sulle colline, Denys diceva: Guidiamo fino alle nostre tombe".
Tuttora nel luogo della sepoltura c’è un piccolo obelisco con una targa commemorativa. Non avrebbe mai potuto pensare che la storia della sua vita, per quanto avventurosa ma molto meno che eroica, sarebbe diventata così famosa e avrebbe ispirato un film hollywoodiano da Oscar.

TAGS: Finch Hattonleggende kenyamito kenyakenya coloniastorie kenya

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