AMBIENTE
12-02-2021 di redazione
Fognature fallate trasportavano acque piene di rifiuti e chissà cosa altro all’interno del Nairobi National Park. Grazie alla denuncia sui social del fotografo italiano Paolo Torchio, sempre molto attento alle questioni che riguardano l’ambiente all’interno delle riserve e dei parchi del Paese, la Nairobi City Water and Severage Company ha ricevuto il diktat dalla NEMA di agire immediatamente per riparare i condotti delle fognature e bloccare il drenaggio pericoloso per le tante specie animali che vivono da sempre nel parco cittadino.
E’ stato il Direttore della NEMA, Mamo B. Mamo, a dichiarare ai media che le squadre del comparto del Ministero dell’Ambiente sono già sul posto per assicurarsi che le condutture siano ripararte, insieme al Nairobi Metropolitan Service.
Nel frattempo verrà anche avviata un’indagine per verificare se vi siano scarichi illegali di industrie o condomini nelle vicinanze del Nairobi Park.
Paolo Torchio, alcuni giorni fa, aveva scritto sul suo frequentatissimo spazio social, accanto a scatti eloquenti: “Il laghetto del Parco Nazionale puzza in maniera infernale: colori irreali, acqua verde come una zuppa di piselli con schiuma blu elettrico. Così è l’angolo della Hyena Dam Cosa sta succedendo? Perché le autorità competenti sono cieche? Ippopotami, coccodrilli e uccelli vivono all'interno del pozzo nero, ma non viene preso alcun provvedimento. Era difficile respirare mentre facevo quelle foto”.
Di seguito il Presidente di Friends of Nairobi National Park Gareth Jones, ha scritto al Direttore della Nema, esprimendo la sua preoccupazione per l’acqua inquinata che scorre all’interno del Nairobi Park, sfociando poi nell’Athi River. La lettera è stata inviata anche al KWS, oltre cheal Ministero del Turismo.
Il Parco di Nairobi ospita ancora leoni, bufali africani, babbuini, il rinoceronte nero orientale, il rinoceronte bianco meridionale, la zebra comune e la gazzella di Grant, oltre a gazzelle di Thompson, giraffe Masai, eland, impala, struzzi, sciacalli, facoceri e waterbucks e 400 specie di uccelli.
Già da tempo è minacciato dallo sviluppo edilizio della metropoli e dall’inquinamento, oltre che essere già stato toccato dalla ferrovia SGR.
Dopo 10 anni il Ministro del Turismo Najib Balala ha preparato un piano di gestione che riguarda i problemi sorti ultimamente nell’ambito di parchi e riserve, tra cui il bracconaggio, la lenta estinzione di alcune specie, i conflitti uomo-animali, l’inquinamento e gli scavi invasivi, il cambiamento climatico. Nello specifico del parco ci sono anche l’aumento dell’urbanizzazione, l’insediamento e le costruzioni abusive e la sostenibilità delle infrastrutture.
(foto di Paolo Torchio )
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