Il Kenya ha deciso di fare ancora più sul serio con l’utilizzo dei sacchetti di plastica, vietandone completamente la produzione per qualsiasi uso e l’importazione, anche da parte dei viaggiatori, di qualsiasi tipo di sacchetto e per qualsiasi uso. Pena: multe molto salate ed in certi casi la prigione.
Secondo un articolo della legge, sarebbero vietati anche gli imballaggi di plastica, ma ci potrebbero essere delle esenzioni, su specifica e preventiva richiesta.
La nuova legge è stata firmata lo scorso 4 novembre, ma ha 30 giorni per entrare in vigore, tempo dato alle aziende produttrici ed importatrici per adeguarsi. Entro questo periodo di grazia, i produttori sono tenuti a dichiarare le scorte di sacchetti di plastica esistenti e a delineare meccanismi alternativi per la loro graduale eliminazione.
La richiesta di una regolamentazione più stringente era arrivata dalla NEMA, secondo cui alcuni produttori erano riusciti in questi anni ad aggirare il divieto del 2017 sui sacchetti di plastica aggiungendo ai loro prodotti sostanze chimiche non biodegradabili, violando così le leggi ambientali.

Secondo la nuova legislazione, gli individui o le entità che vengono trovati a produrre, vendere o utilizzare sacchetti di plastica in violazione della legge rischiano pene fino a quattro anni di carcere, o multe fino a Kes. 2 milioni.

Il giro di vite del Kenya sui sacchetti di plastica arriva a pochi giorni dalla quinta e ultima riunione del Comitato intergovernativo di negoziazione (INC) delle Nazioni Unite, che mira a sviluppare un trattato globale sulla plastica.

“È ora che i leader africani si uniscano e chiedano un trattato che dia priorità all'eliminazione delle sostanze chimiche pericolose, garantisca la trasparenza e incorpori meccanismi di etichettatura, tracciamento, monitoraggio e condivisione dei dati” ha dichiarato il direttore esecutivo del Centro per la giustizia ambientale e lo sviluppo (CEJAD), Griffins Ochieng.

A livello globale, la produzione di plastica è più che raddoppiata negli ultimi 15 anni, con una produzione annuale che ha raggiunto i 400 milioni di tonnellate. Tuttavia, meno del 10% di questa plastica viene riciclata, lasciando che grandi quantità si accumulino negli ecosistemi.
Questo inquinamento danneggia la biodiversità e grava sugli ambienti marini e terrestri. Gli esperti avvertono che l'inquinamento da plastica non è solo una sfida ambientale, ma anche una crisi che colpisce il clima, la salute e la giustizia sociale.
L'azione decisiva del Kenya e i prossimi negoziati dell'INC5 sono considerati momenti cruciali per affrontare questi problemi. I sostenitori dell'ambiente sperano che questi sforzi costituiscano un precedente per altre nazioni, affinché adottino misure più severe e contribuiscano a una risposta globale completa all'inquinamento da plastica.