Che terra incantata è la savana dello Tsavo dopo oltre due mesi di piogge abbondanti!

Si è risvegliata dal torpore di una lunga stagione secca per vestire morbide e sognanti tonalità di verde con distese di fiori bianchi, delicate campanelle rampicanti con pistilli circondati da pennellate violacee, che si schiudono al sorgere del sole per poi chiudersi al tramonto come ali di farfalla.
Un mondo incantato che Madre Natura, stendendo il suo velo da sposa ricamato, offre ai visitatori con delicata bellezza.
La terra brulica di vita, mentre l’orchestra degli insetti suona un’eterna musica di sottofondo, ed ha assorbito ogni traccia delle recenti piogge tanto che l’erba è talmente brillante da sembrare fosforescente e in questa distesa incredibile ora gli animali possono rifocillarsi, placare la sete e riprendere le forze. Con l’abbondanza, la lotta per la sopravvivenza è momentaneamente sospesa.
 

La vegetazione copre ogni cosa e l’erba è così alta che alcune strade si distinguono a malapena mentre gli animali sono difficili da vedere, come fossero spiriti. Lungo le strade sterrate una quantità infinita di impronte sovrapposte ma le siepi verdi sono tanto fitte da fagocitare qualsiasi animale. Non ha importanza: quello che conta è la confortante consapevolezza che sono lì intorno e che le emozioni non mancano.
Ostaggi di una nuova bellezza, si percepisce come distillata, l’essenza forte e raffinata della savana: l’aria che si respira è gioiosa ed hai la sensazione di assorbire l’universo intero. Tutto intorno aleggia un intenso profumo di fiori, di erbe medicinali, di vaniglia mista all’odore degli animali e all’inebriante aroma dello sterco di elefante, dolce ma nello stesso tempo aspro, per gli arbusti masticati.
 

La savana vive, respira, dà eco a fruscii di foglie, a richiami di animali e a suoni sconosciuti. Migliaia di uccelli volano frenetici per riprodursi o nutrire i piccoli appena nati mentre gli uccelli tessitori dal muso nero svolazzano e costruiscono sugli alberi, sopra la loro testa, complessi nidi sferici con ingressi multipli. Il loro chiacchiericcio e i dolci gorgheggi allietano l’atmosfera onirica che regna nel parco dove, in versione del tutto inedita per uno Tsavo molto spesso arido, si può “sentire” l’accoppiamento di due leoni ma vedere solo la testa del giovane maschio spuntare dall’erba con la sua criniera color zenzero e sfumature cannella. È anche uno spettacolo per gli occhi osservare un branco di impala spuntare da una distesa di fiori bianchi e vedere solo le corna inanellate del maschio mentre le femmine, dal muso gentile, si muovono con eleganza strappando fiori e foglie tenere e succulente.
 

Alcuni elefanti torreggiano con le enormi orecchie che ondeggiano oziosamente avanti e indietro mentre i loro corpi rugosi spiccano nel campo fiorito come grosse rocce segnate da solchi profondi. Allungano con lentezza la proboscide, ispezionando il terreno con la punta, per poi strappare generosi ciuffi di erba fiorita, arrotolati a fagotto, da portare alla bocca con soddisfazione e felicità.
 

Ben nascosti nell’erba alta una coppia di splendide gru coronate, dai vivaci colori del piumaggio e dalla cresta dorata, assiste con amorevole cura i loro due piccoli nati da poco più di un mese, due deliziose creature color biscotto, così diverse dai genitori. Si abbeverano in una pozza vicina al bordo della strada, muovono le ali nel tentativo di un primo volo ma la madre, con eleganza principesca, li spinge nuovamente nella vegetazione, unico luogo sicuro che li mette al riparo dai numerosi predatori.
 

Sono immagini così diverse che rimarranno impresse nei ricordi per lungo tempo al di là degli scatti fotografici e del richiamo magico della luce e dei colori di quegli spazi sconfinati. Dopo il tramonto, un cielo nero-violaceo ribolle di vapore promettendo altra pioggia: i consueti suoni della notte tacciono, ma le rane si scatenano in un coro assordante, gridando di gioia da ogni pozza colma d’acqua.
Lo spettacolo dei fulmini che tagliano il cielo, la sinfonia dei tuoni borbottanti e il dolce profumo della pioggia è una emozione unica, di vera Africa selvaggia dai forti contrasti.