Con una mossa annunciata dal ministro del Lavoro e della Protezione Sociale, Florence Bore, il governo del Kenya ha dichiarato che abolirà tutti gli orfanotrofi e le case per bambini di proprietà privata entro i prossimi otto anni. In questo lasso di tempo, sarà compito delle istituzioni, secondo il ministro, “assorbire i bambini” attualmente ospiti delle strutture di solidarietà private, trasferendole in centri per l’infanzia gestiti direttamente dallo stato, ma soprattutto affidarli a famiglie e comunità che possono garantire loro una crescita normale.

La decisione, a quanto ha fatto capire Bore, è dovuta all’aumento del traffico di minori, di cui alcuni di questi istituti per minori si sono resi responsabili. Ce ne sono oltre 855, secondo un rapporto del 2022 della Protezione Sociale, che attualmente ospitano circa 50 mila bambini. Il governo continuerà comunque a ospitare i bambini nelle strutture gestite dalla “Child Welfare Society of Kenya”, l'agenzia governativa incaricata della cura, della protezione, del benessere e dell'adozione dei bambini in Kenya.

Nel 2017, un'organizzazione non governativa, la Stahili Foundation, ha dichiarato che alcuni orfanotrofi e case di accoglienza per bambini in Kenya convincono le famiglie a cedere i propri figli prima di utilizzarli per sollecitare donazioni.
"Nei prossimi otto anni le strutture private che accolgono i bambini non esisteranno più” ha sentenziato il ministro, ricordando che la legge keniana prevede la tutela, l’affido e l’adozione, e verrà utilizzata.