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Cambia il sistema di pagamento dei parchi in Kenya

Modifiche da un giorno all'altro, servizio e ingressi in tilt

28-08-2023 di Freddie del Curatolo

Come spesso succede in Kenya, i cambiamenti di regole, leggi o, come in questo caso, pagamenti, vengono comunicati da un giorno all’altro, se non il giorno stesso.
Pur ammirando la traduzione della buona volontà in efficienza istantanea, nel paese dove tante altre cose avvengono “pole pole”, questo modo di agire spesso in passato ha provocato qualche problemino di organizzazione e adattamento. Ogni modifica infatti deve essere misurata con i tempi e le modalità della burocrazia e con il metabolismo delle istituzioni.

Ai tempi del tentativo di rendere il più possibile telematico tutto, il problema della gestione di app e siti si aggiunge a quello delle decisioni estemporanee dei governi.
L’esempio più recente è dato dalle nuove disposizioni per il pagamento online dell’ingresso ai parchi nazionali dei cosiddetti “safari”, per cittadini, residenti e turisti.

Fino a ieri, infatti, si poteva pagare tramite la piattaforma Mpesa, all’ingresso dei parchi, oppure consegnare i soldi alla propria agenzia, o all’autista, che avrebbe potuto procedere grazie ad una carta prepagata fornita dal Kenya Wildlife Service, l’ente governativo che controlla i parchi ed alcune riserve.

Con un’informativa emessa da un giorno per l’altro, le cose sono cambiate in maniera (per ora) insindacabile. Per entrare nei parchi occorre passare dal fatidico portale ecitizen (lo stesso a cui ci si scrive per tutti i principali servizi forniti dalle istituzioni del paese, compreso il visto d’ingresso che tante rogne ha dato agli stranieri) ed una volta espletati i passaggi, si può pagare anche con carta di credito.

Attenzione! Non è un consiglio o una possibilità in più, ora è obbligatorio fare così! Altrimenti non si entra nel parco. E se ci si presenta in altro modo (anche con mpesa pronto) all’ingresso i ranger dovranno poter entrare nel profilo ecitizen del viaggiatore ed emettere il biglietto, usufruendo dei vostri dati e di carta di credito o mpesa (unici metodi di pagamento previsti dal sito).

Questa pratica potrebbe farvi perdere parecchio tempo e non solo a voi. Dai giorni scorsi si stanno creando code di ore nei principali ingressi di Tsavo Est e Ovest, Amboseli e soprattutto del Nairobi National Park.
Senza contare che a volte la piattaforma ecitizen, esattamente come avviene per il visto quando si cerca di accedere a evisa.go.ke, va in tilt allorché si prova ad entrare nella pagina del KWS.

Così centinaia di turisti e operatori del settore, da sabato stanno esprimendo la loro frustrazione attraverso i social media dopo che il sistema di pagamento si è bloccato a causa delle numerose transazioni effettuate attraverso il sistema e parecchi visitatori dei parchi hanno dovuto attendere in coda per diverse ore prima di poter accedere al parco.

Perché è stata presa questa decisione? Si tratta di una mossa del Presidente William Ruto che ha ordinato a tutte le agenzie governative di integrare i loro servizi nella piattaforma Citizen per combattere la corruzione e la dispersione di proventi in diversi conti Mpesa delle istituzioni.
Dopo aver prenotato l'ingresso tramite eCitizen, i turisti infatti devono pagare tramite l'unico bollettino di pagamento accreditato dal governo, il 222222.
“Purtroppo, qualche genio da qualche parte ha deciso che tutte le migliaia di servizi del GoK, compresi i biglietti d'ingresso al parco della KWS, devono essere pagati con un unico numero di bolletta", ha lamentato Polycarp Hinga, influencer e stratega dei social media, come riportato dal sito Kenyans.
I visitatori del Parco di Nairobi hanno anche pregato l'amministrazione del Presidente William Ruto, in particolare i ministeri delle Tecnologie e del Turismo, di lavorare su modalità che accelerino e migliorino il sistema.
Kenyans ha contattato Paul Jinaro, direttore delle comunicazioni del Kenya Wildlife Service, che ha ammesso la difficoltà del momento, ma ha sottolineato che il servizio sarà ripristinato.

"Quello che stiamo sperimentando da quando abbiamo adottato il nuovo sistema di pagamento su e-Citizen è ciò che posso definire come problemi iniziali dovuti al passaggio tecnologico", ha spiegato Jinaro.
La domanda sorge spontanea e immediata come le nuove regole: “perché non fare un periodo di prova, come è stato per il visto turistico che per due anni è stato mantenuto nella duplice modalità “online” e “cartaceo”?
Ai posteri, anzi ai poster (elettorali) l’ardua sentenza…

TAGS: ingressiparchisavanasafarinairobi national parkkws

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