C’è anche un progetto per un parco solare a Malindi, oltre ad una diga da 4 miliardi di euro a nord del paese e un impianto geotermico che irrigherà un’area grande più del doppio del Maasai Mara, nell’accordo siglato ieri tra Kenya e Gran Bretagna a margine della conferenza internazionale sui cambiamenti climatici Cop27 che si tiene in questi giorni a Sharm El-Sheikh. Il premier britannico Rishi Sunak (di origini indiane, tanzaniane e keniane) e il presidente del Kenya William Ruto, si sono incontrati, come ha riferito l’Alta Commissione britannica a Nairobi, con l’intenzione di creare una partnership vantaggiosa per entrambi i paesi attraverso iniziative “green” che producano energie rinnovabili e possano creare investimenti particolarmente nel settore dell’agricoltura e dei trasporti. Previsto anche il potenziamento degli impianti geotermici del Menengai, nella Rift Valley e e un investimento di 300 milioni di euro in un polo agricolo resistente al clima per la regione del Lago Vittoria, più altri progetti minori che riguardano la rigenerazione ecologica di Nairobi, con una nuova stazione ferroviaria centrale.
Nei prossimi giorni si capirà meglio la portata di questi progetti, che si snoderanno secondo un piano quinquennale.
Il premier Sunak ha "elogiato la leadership pionieristica di Ruto in materia di clima" e ha esortato il Kenya a proseguire sulla strada della crescita green.