Durante il suo intervento inaugurale al vertice sul clima in Africa di Nairobi, il presidente keniano William Ruto ha lanciato una possibilità che si spera sia una promessa che possa essere mantenuta.
Dopo aver spiegato ai convenuti, tra cui numerosi capi di stato o vice di paesi africani e ministri o sottosegretari di tutto il mondo (tra cui quello all’Ambiente italiano, Claudio Barbaro) che “venire in Kenya è come tornare a casa” perché qui è nata la civiltà, ha dichiarato che sta valutando “la possibilità di abolire l'obbligo di visto d'ingresso in Kenya per tutti i cittadini stranieri”.
"A pochi chilometri da dove siete seduti, gli scienziati hanno scoperto e localizzato i primi resti dell'uomo sulla terra. In altre parole, è qui che è iniziata l'umanità. Permettetemi quindi di darvi il benvenuto a casa. Tra qualche mese, stiamo seriamente pensando di abolire l'obbligo del visto, perché è ingiusto chiedere il visto a chiunque torni a casa" ha detto letteralmente il leader keniano.

"Come kenioti stiamo discutendo sul fatto che tra qualche mese prenderemo seriamente in considerazione l'abolizione dell'obbligo di visto, perché è ingiusto chiedere il visto a chiunque torni a casa", ha detto il presidente.
Al di là dei proclami durante incontri internazionali come questo, in effetti il governo keniano ha già iniziato questo esperimento con alcuni paesi africani e ultimamente anche con uno asiatico, l’Indonesia.

Sicuramente potrebbe essere una mossa per invogliare il turismo e anche i viaggi d’affari o perché no, la permanenza per qualche giorno per chi transita per Nairobi o Mombasa.
Ruto ha aperto così il primo vertice sul clima in Africa, tappa importante sulla strada del Cop28 che si terrà a Dubai a partire dal prossimo 30 novembre. Oltre alla presenza di Barbaro, la delegazione italiana coadiuvata dall’Ambasciatore d’Italia in Kenya Roberto Natali e dalla vice capo missione Lorenza Gambacorta, ha visto l’intervento nella giornata inaugurale dell’inviato speciale del governo per i cambiamenti climatici, Francesco Corvaro, che ha ribadito l’interesse dell’Italia per rafforzare i rapporti con i paesi africani, particolarmente nel settore agroalimentare, come miglior risposta per la sostenibilità che è alla base della resilienza per cui l’Africa ha bisogno di supporto.

Per lo stesso Ruto, le risorse africane costituiscono non solo un valore aggiunto per il continente, ma una possibile salvezza, una “power bank” essenziale per risolvere buona parte dei problemi non solo climatici ma anche economici a livello globale.