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EDITORIALE

Cosa può cambiare per il Kenya con Biden

Ambiente, economia, emergenze: differenze con l'era Trump

09-11-2020 di Freddie del Curatolo

Cosa cambierà per il Kenya con la fine dell’era Trump e con il nuovo Presidente degli Stati Uniti Joe Biden?
Innanzitutto c’è da ricordare che politicamente, per questo Paese e per l’intero continente, il ritorno dei democratici e dell’ala moderata rappresentata da Biden e da Kamala Harris non è un salto nel buio.
Essendo Biden già stato vicepresidente durante la gestione Obama.
Allora chiaramente il leader di origine keniana era stato salutato non tanto perchè “Dem” ma per essere il primo Presidente nero della storia americana. Oggi il suo storico vice presenta la Harris che, pur definendosi “non bianca”, ha chiare radici afro-americane da parte di padre.
Biden conosce bene il Kenya e i suoi leader, avendo partecipato in prima persona, da membro di commissioni del Senato, al processo di pacificazione e ripresa economico-sociale dopo la crisi politica e i disordini civili del 2008. Due anni più tardi fu importante la sua visita a Nairobi per congratularsi con l’allora presidente Mwai Kibaki e il Primo Ministro Raila Odinga per la decisione di indire un referendum per ammodernare e migliorare la Costituzione.
Non a caso il promotore del referendum, Raila Odinga, è stato il primo a complimentarsi per l'elezione di Biden. "Congratulazioni a Joe Biden per il cammino di fede che ha portato a questa vittoria per gli USA e per il mondo. Non vediamo l'ora di unirci per affrontare sfide globali come la pandemia del coronavirus, le economie rallentate, la democrazia e il cambiamento climatico". Ha scritto sul suo profilo twitter.
"Mettere in atto una nuova Costituzione e rafforzare le istituzioni democratiche e lo stato di diritto faciliterà i processi e creerà nuovi corridoi ai principali programmi di sviluppo americani – aveva detto allora Joe Biden - sono certo porterà a reinvestimenti da parte delle imprese americane e delle organizzazioni internazionali in Kenya che possono fornire milioni di dollari in assistenza e sovvenzioni”.
Così effettivamente è stato, anche se gli accordi più importanti del Millennium Challenge Account, il programma di sovvenzioni USA nell’ambito di rapporti bilaterali con Paesi stranieri, per il Kenya si è perfezionato recentemente, promosso a “partenariato strategico” e siglato da una firma a New York tra Uhuru Kenyatta e Donald Trump, con quest’ultimo nel clou dell’accesa campagna elettorale.
Infatti non si può dire che la dirigenza Trump si sia dimostrata ostile con il Kenya, vuoi per fronteggiare il predominio cinese nell’Africa subsahariana. L’attenzione nell’import-export e la parola buona al momento giusto con la Banca Mondiale (messa però recentemente sull’attenti per dubbi legati a corruzione e malgestione dei fondi per infrastrutture e gestione fondi Covid-19) hanno consolidato i buoni rapporti con il Governo Kenyatta.  
Due sono stati invece i punti dolenti della sua amministrazione che in qualche modo hanno riguardato anche le politiche keniane, particolarmente, nell’ultimo anno.
La prima: il rifiuto di Trump di contribuire alle battaglie sull’ambiente e sul cambiamento climatico, di cui il Kenya è fiero portavoce, non limitandosi agli incontri ma firmando leggi spartiacque, come l’eliminazione delle borse di plastica. Attualmente gli USA sono usciti dal trattato di Parigi per il “climate challenge”, mentre Biden ha fatto della presenza attiva del suo Paese nelle battaglie sull’ambiente uno dei punti forti della campagna elettorale, ricevendo più volte apertamente lo scherno di Trump che ha definito le battaglie climatiche “una bufala”.
Per il Kenya l’innalzamento dell’Oceano che sta minacciando la sua meravigliosa costa, quello dei laghi che si porta via terre coltivate e interi villaggi e l’invasione delle locuste, unite a gravi siccità, non sono una bufala ma problemi reali con cui fare i conti. Sicuramente un partner così importante che si renda conto di queste problematiche farà comodo.
La seconda: l’uscita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e la gestione semi-negativista del Covid-19 che si è contrapposta alla fiducia dimostrata dal Governo keniano nel seguire le principali direttive dell’OMS in campo medico, ottenendo anche importanti aiuti.
Pronto il commento dell'ex omologo keniano di Biden ai tempi della vicepresidenza Obama, Kalonzo Musyoka: "La vittoria di Joe Biden e Kamala Harris annuncia il ritorno degli Stati Uniti al multilateralismo e alla fiducia in organizzazioni internazionali come l'OMS. Congratulazioni presidente eletto . Non vediamo l'ora di darle di nuovo il benvenuto in Kenya". Ha twittato Kalonzo.
La gestione della pandemia è segnalata dal Presidente Eletto come priorità assoluta per il suo Paese e questo potrebbe significare un riavvicinamento a regole e indicazioni internazionali che riporterebbero gli Usa e il Kenya su posizioni simili.
In campo economico, infine, il discorso è più ampio e riguarda l’intero Continente, a cui Trump non ha mai dato molta corda, anche come detto per il flirt di molti stati con il “nemico” giallo.
Non ha mai organizzato a Washington un vertice sull’Africa (l’ultimo fu quello di Obama nel 2014) e la sua politica estera non ha mai messo ufficialmente una parola buona sul programma di libero commercio tra le Nazioni africane. Questi sostituirebbero alla fine il non reciproco African Growth and Opportunity Act (AGOA), che consente le esportazioni dai paesi africani ammissibili negli Stati Uniti, esenti da dazi e contingenti In più ha congelato la nomina di esponenti africani ad alte cariche di organismi mondiali, tra cui in predicato c’è quella del Ministro della Cultura e dello Sport ed ex Ministro degli Affari Esteri del Kenya Amina Mohamed.
Per quanto riguarda il debito dei Paesi africani, aggravato particolarmente dalla crisi sanitaria, l’avvertimento alla nuova amministrazione USA arriva dal Direttore del Programma Africa del Centro Studi Strategici ed Internazionali di Washington DC, Judd Devermont.
"La prossima amministrazione, indipendentemente da chi vincerà, deve affrontare con urgenza la crisi del debito – spiega Devermont - Gli Stati Uniti si sono premurati velocemente di incolpare Pechino per le disgrazie del Continente, ma la nuova Presidenza potrebbe dirigersi con più decisione su moratorie del debito più lunghe e generose misure di salvataggio, così come flessibile sui diritti speciali di prelievo presso il FMI".

TAGS: biden kenyakenya usarelazioni kenyakenya presidenzakenya america

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